I fan del Cavallino non avranno preso bene il presagio di Felipe Massa sul rivale numero 1 della Red Bull Racing. Ecco come stanno le cose.
Max Verstappen è il favorito numero 1 per il campionato 2023, dopo aver conquistato gli ultimi due riconoscimenti iridati. L’olandese è maturato tantissimo nell’annata 2021, dopo aver vinto il braccio di ferro con Lewis Hamilton.
Riuscire a battere uno dei migliori driver della storia della categoria regina del Motorsport, sicuramente, ha innalzato il livello di fiducia nel giovane. Oggi, a soli venticinque anni, sembra irrefrenabile. Nel corso della sua prima parte di carriera, Max Verstappen ha dovuto sudare per conquistare sporadiche vittorie ma appena ha avuto un’auto competitiva per il titolo mondiale non c’è stata storia.
Ha retto la pressione e, al di là di quanto accaduto ad Abu Dhabi, si è meritato il titolo mondiale 2021. Nello scorso campionato dopo i patemi iniziali, con due ritiri nei primi tre gran premi, il figlio d’arte di Jos è riuscito a demolire il record storico di 13 vittorie stagionali ottenuto ex equo da Sebastian Vettel ai tempi della Red Bull Racing e da Michael Schumacher nei fasti della Ferrari.
La squadra modenese, invece, ha fatto dei clamorosi passi indietro rispetto ai rivali. Il campionato 2023 è iniziato nel peggiore dei modi con il ritiro di Charles, a causa di un problema alla seconda centralina nel Gran Premio del Bahrain. Il monegasco è stato costretto ad alzare bandiera bianca, accusando un pesante primo DNF. Per le tappe successive il monegasco dovrà cercare di avvicinarsi alla zona podio dato che in Arabia Saudita ha concluso al settimo posto. Ecco chi sono i responsabili della Rossa.
Ferrari in crisi, Verstappen gongola
Le responsabilità di questo inizio stentato sono imputabili, ovviamente, al progetto tecnico SF23, incapace di registrare dei miglioramenti sostanziali in vista dell’annata della svolta. Dopo i grandi proclami della vigilia la squadra italiana sembra aver fatti due step indietro, essendo diventata la quarta forza alle spalle anche Aston Martin e Mercedes. Il direttore tecnico, infatti, resta un ruolo ancora da definire.
Felipe Massa conosce benissimo l’ambiente di Maranello, avendoci corso per 8 stagioni, e ha sfidato i più grandi campioni del nuovo millennio. La ex compagno di squadra di Michael Schumacher per poco non ha battuto Hamilton nel 2008. Le parole rilasciate al magazine tedesco Bild fanno impressione, in ordine alla forza dell’olandese. Il bicampione del mondo di Formula Uno, in virtù di una monoposto nettamente più forte rispetto alla concorrenza, potrebbe continuare a vincere anche negli anni a venire.
La Scuderia Ferrari potrebbe rifondare l’intera GeS, rallentando il percorso di crescita. Ci vorranno anni, probabilmente, per rivedere il Cavallino sul tetto del mondo. Già sono partiti uomini importanti come Binotto e Sanchez.
La bordata di Felipe Massa
Il nativo di Hasselt è parso un leone in gabbia, banalmente per il secondo posto finale, causato da un’avaria al semiasse nella qualifica di Jeddah. Ha la fame dei più grandi di sempre e forse lo diventerà, se riuscirà ad avere la pazienza di rimanere nel circus per moltissimi anni a venire. Secondo Felipe Massa, infatti, il pilota della Red Bull Racing ha tutto per dominare.
“Max non commette errori, guida come un robot – ha spiegato il brasiliano – È estremamente maturo per la sua età. I due titoli lo hanno reso ancora migliore. Ora è più rilassato, non è più così ostinato. Verstappen è diventato campione del mondo negli ultimi due anni, non vedo perché non dovrebbe ottenere la tripletta. Max può anche vincere quattro, cinque o sei titoli di fila. Lui non commette errori, la Red Bull funziona perfettamente e il motore è forte. È stato così anche per Michael con la Ferrari e Lewis con la Mercedes. Le condizioni sono ideali per un’era di dominio Red Bull”.
Partito quindicesimo a Jeddah, dopo metà gara era già al secondo posto alle spalle del teammate. Il giro più veloce strappato all’ultima tornata lo ha elevato a leader del campionato. La Red Bull Racing ha conquistato 87 su 88 punti disponibili perché ha mancato il punto extra per il fastest lap nella prima tappa. Un dominio che potrebbe durare almeno sino al 2026, anno del nuovo ribaltone regolamentare.