Il Codice della Strada potrebbe accogliere la proposta di alzare il limite di velocità in autostrada. Ecco cosa potrebbe accadere.
In pochi sono al corrente che già dai tempi dell’ultimo governo targato Silvio Berlusconi il CdS contemplava la possibilità che il limite di velocità potesse essere di 150 km/h sulle autostrade. Ciò sarebbe potuto avvenire solo al verificarsi di una serie di requisiti.
La questione è rimasta aperta, mentre in altri Paesi europei, come la Spagna o la Germania, si sono intraprese strade diverse. In alcuni tratti autostradali tedeschi addirittura non vi è alcun limite di velocità, mentre l’esecutivo Zapatero ridusse i limiti di velocità sulle autostrade spagnole per circa quattro mesi nel 2011, sostenendo che era necessario promuovere il risparmio energetico.
Sulle strade iberiche il provvedimento fece molto discutere, diminuendo la top speed in autostrada e superstrada, rispettivamente, a 110 e 100 km/h, rendendo necessaria la modifica di oltre 6.000 segnaletica e un investimento di circa 250.000 euro. Gli effetti sul consumo del carburante furono importanti, ma dopo pochi mesi si ritornò a 120 km/h.
La scelta attuale va di pari passo alla questione relativa alla sicurezza delle auto. Le vetture attuali non sono paragonabili a quelle del passato. E’ naturale che negli anni ’60 e ’70 vi fossero limiti più bassi in proporzione alle prestazioni e all’affidabilità dei mezzi. Test per la patente: ecco le migliori app dove esercitarsi.
I limiti di velocità europei
Se pensate di essere nel Paese sbagliato, vi sbagliate di grosso. L’Italia è tra le realtà dove si può dare più gas. Oltre alla Spagna, in Belgio, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo o Svizzera i limiti massimo sono fissati a 120 km/h. Al di sotto di tale linea di demarcazione ci sono le 70 miglia orarie degli inglesi, i 110 km/h di Svezia ed Estonia e i 100 km/h della Norvegia.
Il limite legale di 130 km/h è diffuso sulle autostrade in Germania (ad eccezione di alcuni tratti senza limiti), Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Danimarca, Slovacchia, Slovenia, Grecia, Ungheria, Lussemburgo o Romania. In Francia il limite sulle autostrade è fissato a 130 km/h, ma la top speed è ridotta a 110 km/h in caso di pioggia o scarsa visibilità. E’ una situazione molto simile all’Italia, dove la massima velocità consentita scende da 130 km/h a 110 km/h con la pioggia.
La proposta in Italia
Nel 2009 Silvio Berlusconi, a patto di avere tre corsie, tempo favorevole e una strada con sistema Sicve, detto anche Safety Tutor per la videosorveglianza tramite telecamere, propose l’innalzamento a 150 km/h. In realtà il provvedimento non ebbe nessuno effetto concreto. Il limite dei 130 km/h potrebbe essere rimesso in discussione dall’attuale governo di destra, guidato dalla Meloni, tramite il suo ministro dei Trasporti, Matteo Salvini.
In una chiacchierata radiofonica, come riportato dal magazine Motosan, il politico lombardo ha ammesso di voler portare il limite di velocità a 150 km/h per circa 1.550 chilometri di autostrade italiane. Le reazioni non si sono fatte attendere e i partiti di opposizione al governo Meloni hanno già manifestato il loro disaccordo sul possibile provvedimento. Limite di velocità troppo basso? Arriva una decisione assurda in un tratto.
Per l’opposizione l’Europa sta andando nella direzione opposta, anche per motivi legati al clima. Al momento in Polonia si corre a 140 km/h, rappresentando una vita di mezzo. Tutto dipende anche dalla qualità delle autostrade. La misura a rialzo, in ogni caso, è stata ritardata in altri Paesi perché quei tratti di autostrade dovrebbero avere una segnaletica attiva e variabile, utilizzando pannelli luminosi.
In Spagna, ad esempio, avrebbero proposto il passaggio a 130 km/h in passato per circa il 10% della rete autostradale, ma tutto ciò avrebbe dovuto portare a dei lavori sulla segnaletica e sulle strade. Con la crisi economica attuale è difficile che si possano effettuare degli investimenti di così alta portata.