I piloti di F1 vivono sotto il segno della sicurezza, ed ora vi sveleremo cosa hanno sotto il casco. Resterete stupefatti dalla risposta.
La F1 ed il motorsport in generale sono le discipline più pericolose del mondo, viste le folli velocità che vengono raggiunte dai piloti. Agli albori di queste categorie, la sicurezza era una sorta di optional, visto che fino agli anni Ottanta, i ragazzi che andavano in pista si offrivano quasi liberamente alla morte, accettando la possibilità di perdere la vita ogni volta in cui si mettevano il casco.
Il week-end che ha cambiato per sempre la F1 è stato, senza alcun dubbio, quello di Imola nel 1994, quando persero la vita Roland Ratzenberger ed Ayrton Senna. La scomparsa di una leggenda come il brasiliano portò tutti a riflettere sul fatto che la sicurezza era la cosa più importante, e che non si poteva continuare a morire soltanto per delle gare automobilistiche. Da quel momento in poi, infatti, questo sport è cambiato, ed oggi vengono attuate tantissime procedure prima sconosciute per evitare nuove fatalità.
Uno dei punti più nevralgici è quello della testa dei piloti, che è chiaramente la parte del corpo più esposta. Nel 2018, per proteggerla, è arrivato l’Halo, che ormai è in tutte le categorie nelle quali corrono le monoposto. Tuttavia, oggi ci concentreremo su ciò che i ragazzi indossano sotto ai loro caschi, nel tentativo di evitare rischi a livello di incendi.
F1, ecco cosa c’è sotto i caschi dei piloti
I piloti di F1 indossano dei caschi che via via sono diventati sempre più sicuri, e qualche anno fa è stata introdotta anche una sottilissima striscia di un materiale chiamato zylon che protegge il punto tra la visiera e la calotta, per evitare che qualcosa possa infilarsi in quel punto.
Come avrete notato, i piloti non indossano il casco direttamente sopra la testa, ma sono protetti anche da un altro elemento, ovvero il sottocasco. Definiti anche passamontagna, si tratta di un sistema di sicurezza stabilito dalla FIA con la norma “8856-2000”, che devono essere ignifughi e, come è ovvio che sia, approvati dopo durissimi test fatti dalla Federazione Internazionale.
L’episodio che fece la differenza nell’introduzione e nell’inasprimento di queste misure in F1 è stato sicuramente l’incidente di Niki Lauda, avvenuto nel 1976 al Nurburgring. All’epoca, i sottocaschi esistevano, ma così come le tute, non erano affatto in grado di resistere alle fiamme, ed il pilota austriaco rimase gravemente ustionato.
Tutto ciò che i piloti indossano, ovvero, soprattutto, sottocaschi e tute, vengono testati e devono resistere per oltre 10 secondi a temperature elevatissime prima di essere approvati. Infatti, si calcola quell’arco temporale che è quello entro il quale devono arrivare i soccorsi ed i commissari con gli estintori.
All’interno del sottocasco vengono anche infilate le cuffiette ed il microfono che i piloti utilizzano per parlare con il box tramite la radio. Insomma, le tecnologie sono sempre più all’avanguardia, ma per la sicurezza non si smetterà mai di innovare, visto che in uno sport di questo tipo la tragedia è sempre dietro l’angolo.