Fernando Alonso ha festeggiato il centesimo podio in carriera in F1. E’ entrato in una élite di piloti leggendari che hanno fatto la storia.
Vi sono campioni che riescono a dimostrare al mondo intero che le capacità non hanno una scadenza. Per molti anni nonno Alonso è stato subissato di critiche per la sua scelta di continuare in Formula Uno, nonostante auto non all’altezza del suo talento.
Con il senno di poi lo spagnolo ha fatto benissimo a rientrare nel circus dopo una sosta forzata a causa dei problemi riscontrati con la McLaren. Il biennio in Alpine non è stato appagante sul piano dei risultati, sebbene abbia portato lo spagnolo al novantottesimo podio della carriera. Sul piano tecnico il nativo di Oviedo ha sempre dimostrato di essere uno dei migliori della storia della Formula Uno, ma adesso sta giustificando la sua posizione di forza in ragione di un livello di guida straordinario.
Pochi altri grandi maestri dell’automobilismo del passato sono riusciti alla sua età a iniziare un campionato su questi livelli. Lo stesso Schumacher, nella fase targata Mercedes, non era stato così competitivo. Fernando Alonso aveva concluso la scorsa annata alle spalle del suo ex compagno di squadra Esteban Ocon, mentre l’Aston Martin aveva chiuso a pari merito con l’Alfa Romeo. Ora è cambiato tutto.
I passi in avanti in Aston Martin
In tutta l’annata 2022 la squadra inglese aveva ottenuto 55 punti, mentre ne ha conseguiti 38 in due gare nel 2023. La scuderia del boss Lawrence Stroll, al secondo posto della graduatoria a pari merito con la Mercedes, ha preso spunto dai più grandi. Le similitudini con la RB sono evidenti. I tecnici sono stati bravi a prendere il meglio anche da altri progetti tecnici e scegliere gli uomini giusti.
Per rendere possibile l’approdo di Fernando Alonso al posto di Vettel sono sbarcati i Dan Fallows e Luca Furbatto per le nuove wing car, due ingegneri che non hanno bisogno di presentazioni. Da questa miscela esplosiva è nata un AMR23 da sogno. Fernando Alonso ha tenuto un ritmo straordinario anche nella tappa in Arabia Saudita, dopo aver dimostrato il suo grande valore nella prima tappa in Bahrain.
Dopo i test si era capito che la squadra avrebbe fatto la differenza, rispetto a competitor più blasonati come Mercedes e Ferrari. Il bicampione del mondo non ha potuto battagliare coi i piloti della Red Bull Racing, ma si è distinto per un ritmo indiavolato. Ecco quando potrebbe appendere il casco al chiodo.
Lo storico podio di Fernando Alonso
La squadra inglese ha festeggiato, nonostante le difficoltà per i 5 secondi di penalità, il podio di Fernando due volte. Dopo l’errato piazzamento nella piazzola di partenza il #14 ha scontato la penalità nel pit stop, avvenuto sotto regime di Safety Car. Una furbata che gli ha consentito di risparmiare tempo ed è stata punita nel momento in cui lo spagnolo era intento a festeggiare il suo centesimo podio.
Una soddisfazione enorme, ma sottratta per qualche ora, a seguito dei 10 secondi di penalità dalla FIA. Fernando sarebbe scalato al quarto posto, perdendo il suo sudato piazzamento. La squadra lo ha rincuorato, ma in tarda serata è arrivata la bella notizia con il riottenimento della sua terza posizione. Stavolta è stato lui ad abbracciare tutti i meccanici.
Il conteggio dei podi di Alonso è iniziato in Malesia nel 2003. La distribuzione è stata la seguente: quattro nel 2003, quattro nel 2004, 15 nel 2005, 14 nel 2006, 12 nel 2007, tre nel 2008, uno nel 2009, 10 nel 2010, 10 nel 2011, 13 nel 2012, nove nel 2013, due nel 2014, uno nel 2021 e due nel 2023. Il numero dei podi di Fernando è destinato ad aumentare.
Solo altri 5 piloti nella storia della F1 hanno fatto meglio. Kimi Raikkonen a quota 103, Alain Prost con 106, Sebastian Vettel con 122, Michael Schumacher con 155 e Lewis Hamilton con 191. I primi due sono alla portata dell’asturiano, mentre risulterà impossibile agguantare nel 2023 i primi 3 della storia della categoria regina del Motorsport.