In casa Mercedes c’è un leggero ottimismo dopo il risultato di Jeddah. La squadra esce con una iniezione di fiducia con il quarto posto di George Russell e il quinto di Lewis Hamilton davanti alle Ferrari.
Non è la svolta, ma quantomeno la Mercedes è tornata a casa con un buon bottino di punti. Il team anglo-tedesco ha colto al volo le occasioni che si sono presentate, come la SC per il problema di Stroll, riuscendo a salire al secondo posto della graduatoria mondiale, a pari merito con l’Aston Martin.
La casa modenese, invece, è ferma a -12, con poche idee e tanta amarezza. C’è chi avrebbe voluto assistere ad un duello per il vertice, ma anche senza quel pizzico di ottimismo, in pochi avrebbero immaginato una Mercedes avanti alle Rosse con entrambi i driver. La squadra teutonica è cresciuta in modo esponenziale rispetto al 2022. Hamilton lamentò dei problemi clamorosi sul tracciato velocissimo di Jeddah, soli 365 giorni fa. Ora c’è una piccola luce, sebbene per chi è abituato a lottare per il mondiale, è una magra consolazione.
In F1 si potrebbe fare una valutazione su chi è messo peggio, ovvero la Scuderia modenese è la grande delusa di questo inizio 2023. Per Mercedes le aspettative erano meno elevate, anche perché strategicamente i tecnici di Brackley avevano già in mente un piano B. Quest’ultimo manca alla Rossa che, come al solito, ha puntato tutte le sue fiches sull’evoluzione della F1-75, fermando gli sviluppi già dopo il GP di Francia 2022, ma per ora i risultati non si sono visti.
Nello scorso campionato ci fu una illusione iniziale, stavolta la Ferrari è quarta forza, alle spalle delle inarrivabili Red Bull Racing, ma anche di Aston Martin e Mercedes. Quest’ultima dovrà a tutti i costi mettere il muso davanti alla verdona, motorizzata dalle Power Unit teutoniche. Arrivare dietro ad un team clienti non sarebbe il massimo per l’immagine della casa. C’è, però, una idea di sviluppo e di progresso, a differenza di quanto sta accadendo a Maranello.
Le parole di Toto Wolff
Di base la differenza sostanziale tra le due realtà è che Vasseur nega che il problema sia legato al concetto di vettura, mentre Wolff ha puntato il dito sulla sua wing car. Da questa contrapposizione ideologica è nato anche un diverso approccio. La Mercedes ha pensato di dare una ultima chance al progetto “senza pance”, convincendosi che si sarebbe potuta trovare la quadra dopo il trionfo in Brasile, ma con una riserva.
In casa Ferrari non c’è alcun asso nella manica. Un piano B, ad oggi, non è in programma. L’ingegnere aerodinamico, David Sanchez, ha già mollato, puntando ad un passaggio ad un altro team. In Mercedes sono coesi e consapevoli del grosso lavoro che andrà fatto per colmare il gap dalla vetta. “Le Red Bull sono più veloci, ma sono ottimista per il futuro”, ha affermato il manager austriaco alla stampa dopo il GP.
La speranza della Mercedes
“Stiamo cambiando la carrozzeria dell’auto – ha aggiunto Toto – stiamo esaminando tutte le aree e il team di Brackley sta lavorando al massimo. È bello raccogliere risultati come in questo weekend. Red Bull e Aston Martin sono veramente forti, hanno un aspetto simile. La nostra priorità è fare una macchina veloce, anche se sembrasse un autobus a due piani inglese”.
La Ferrari è stata, completamente, ignorata da Wolff e a giusta ragione. Non vi è alcuna idea di come la SF23 possa uscire da una crisi nera. L’auto degrada le mescole ad una velocità repentina. E’ risultata lenta anche su un tracciato con un asfalto meno abrasivo ed è arrivata alle spalle dei due driver della squadra teutonica, oltre che delle Red Bull Racing e della Aston Martin di Fernando Alonso. C’è voglia di riscatto a Maranello, ma per ora la squadra che sembra più vicina a tornare protagonista è la Mercedes.