Da tempo si sta parlando di introdurre il calcolo delle multe in base al reddito, ma come funzionerebbe questo nuovo progetto?
Siamo di fronte a una delle situazioni in assoluto più spinose da un punto di vista delle fiscalità. Da un certo punto di vista le multa uguali per tutte vanno contro allo spirito della nostra tassazione.
Non è possibile che uno paghi le stesse tasse di chi guadagna molto di più e a prescindere dal fatto che ci siano diverse categorie in Italia, con diverse percentuali di tasse, ognuno avrà un pagamento diverso.
Questo dunque fa scattare il problema legato al progetto delle multe in base al reddito. Dunque non avremo più i classici 30 euro per il parcheggio in sosta vietata che sono uguali per l’operaio come per l’imprenditore, ma avremo due diversi tipi di pagamento.
Per quanto possa sembrare un discorso estremamente socialista, dunque più affine alla sinistra, è proprio il Governo Meloni a portare avanti questa ipotesi. A parlarne è stato il Viceministro della infrastrutture e trasporti Galeazzo Bignami.
Secondo il suo punto di vista, tramite lo studio che è stato redatto da Dekra sulla sicurezza stradale sembra evidenziare come un cittadino che sa di non avere ripercussioni economiche in seguito a una multa sia incentivato a commettere la stessa infrazione.
L’esempio è abbastanza palese, con Bignami che spiega come in certi casi 130 euro possa essere il 10% dello stipendio, mentre per qualcuno è poco più di una mancetta, come accade per i limiti di velocità. Dunque in un caso la multa sarà da monito, nel secondo invece un semplice fastidio.
La tematica è stata portata in Parlamento nel dicembre del 2022 ed è anche il Vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini che ha esposto alcuni dati interessanti.
Governo al lavoro per multe in base al reddito: il punto di Salvini
Matteo Salvini è sulla stessa lunghezza d’onda di Bignami e ritiene che il fatto di avere un Codice della Strada che ormai ha 30 anni di vita sia un problema da risolvere. Per il leader della Lega sarà importante anche velocizzare i tempi legati alla notifica delle multe.
Molto spesso infatti ci si dimentica di aver commesso un’infrazione e quando arriva la multa la si paga senza nemmeno aver capito il perché. Uno dei Paesi europei che ha adottato questa regola è stata la Gran Bretagna.
Nel Nord Europa infatti le multe sono obbligatoriamente in base al reddito e possono andare da un minimo del 25% a un massimo del 175%. Ovviamente il tutto è legato alla gravità dell’infrazione.
In questo caso parliamo di reddito settimanale, non annuale ovviamente e il tutto varia dalle 100 alle 1000 sterline. Vedendo i costi attuali delle multe in Italia, probabilmente il prezzo attuale sarebbe per il massimo del reddito e il resto andrebbe a scalare in percentuale.
Vedremo come si evolverà la vicenda, ma di sicuro siamo di fronte a una proposta che potrebbe stravolgere il Codice della Strada.