L’Italia sfida la Germania lanciando sul mercato una mini-auto che punta a sostituire la Smart. L’alimentazione è solo elettrica.
Chi abita in una grande città sa bene quanti problemi di parcheggio ci siano e quanto possedere una vettura dalle dimensioni ridotte sia salvifico in alcuni casi. Fino adesso molti di noi si sono affidati alle Smart da due posti. L’essenziale per muoversi nel traffico per recarsi al lavoro o a fare shopping, senza alcuna pretesa di impegnarcisi in lunghi viaggi.
Detto ciò, ebbene aggirandosi per le nostre strade e ancor più nei concessionari ci si renda conto di come al contrario delle esigenze dell’utenza, le Case continuino a propinare SUV e veicoli di stazza impegnativa, qualcuno con un briciolo di fantasia è rimasto. In questo caso stiamo parlando di un’azienda confinante con il Bel Paese.
L’idea della Microlino arriva dalla compagnia svizzera Micro Mobility Systems. E a distribuirla sarà la Koelliker, noto importatore di brand importanti. Di categoria L7, si tratta di un quadriciclo perfettamente in linea con le richieste dell’automotive di oggi, quello che impone la riduzione e possibilmente l’annullamento delle emissioni di anidride carbonica. Ne consegue che il veicolo sarà presente solamente in versione al 100% elettrica.
Il suo obiettivo è proprio quello di facilitare la micromobilità urbana, quindi consegnare al cliente le chiavi della piena libertà di spostamento, senza inquinare.
La peculiarità di questo progetto sta nel luogo di creazione. Ovvero il Piemonte. La macchina, infatti vede la luce nella moderna fabbrica di La Loggia, comune appartenente alla Città Metropolitana di Torino. Essendo questo un prodotto eco-friendly, non poteva essere realizzato in un ambiente che non lo fosse.
La struttura adibita alla messa in opera si estende infatti su una superficie di 3.000 mq totalmente ricoperta da pannelli solari. Non certo qualcosa di atipico per la regione della FIAT. Chi la frequenta, sa bene che certe tecnologie sono molto utilizzate.
Un’interessante annotazione riguarda il processo di produzione, tutto robotizzato: dalla stampa delle lamiere, alla lastratura della scocca, per passare alla verniciatura e all’assemblaggio. In una fase di crisi globale dei chip fabbricati in Asia, la nostra micro-car propone un’altra novità. Il 90% della componentistica è di fattura europea, e addirittura del 65% italiana.
“La micromobilità è un ambito strategico nel quale abbiamo voluto fortemente entrare“, ha spiegato il vice presidente di Koelliker Marco Saltalamacchia. “L’unica condizione che ci eravamo posti è che fosse nella miglior maniera possibile. Quindi al fianco di un costruttore esperto e di talento“.
Passando agli aspetti più concreti, possiamo escludere performance in stile Ferrari. La velocità massima che la Microlino può raggiungere è di 90 km/h. Le batterie di cui dispone, invece, sono tre e costruite agli ioni di litio in Nickel-Cobalto-Manganese, rispettivamente da 6 kWh, 10,5 kWh e 14 kWh e capaci di garantire un’autonomia di 91, 177 e 230 chilometri.
Per quanto concerne le tempistiche della ricarica, si riesce a passare da zero all’80% nell’arco delle tre o quattro ore a seconda della batteria. Sul fronte potenza nominale, il propulsore “verde” sprigiona 17 cv, che possono però arrivare fino a 25,8, con una coppia da 89 Nm.
Il passaggio da fermi a 50 km/h avviene nello spazio di cinque secondi. Il peso con pieno di carburante e tutte le attrezzature annesse tocca i 496 kg. Sebbene sia pensata per ospitare due persone, questa simpatica vettura dalle linee retrò, è dotata di una sola portiera. Lunga appena 2,5 metri, compatta e per questo semplice da mettere in sosta, è caratterizzata da uno chassis a corpo unico in alluminio e acciaio, oltre che da un bagagliaio abbastanza capiente per il genere di auto, da 230 litri.
Come detto la Microlino verrà distribuita esclusivamente da Koelliker in due allestimenti: Competizione e Dolce.
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