Chi ha intenzione di acquistare un’auto usata deve tenere presenti alcune indicazioni per evitare di spendere male i suoi soldi. Ecco quali.
Come si fa a capire se ci si trova davanti ad un’offerta conveniente quando si tratta di vetture di seconda mano? Non sempre infatti si fa l’affarone. Al contrario, spesso, dietro ad una cifra particolarmente bassa si nascondono tanti chilometri, qualche danno non visibile, o emissioni di CO2 sopra la norma per entrare nei grandi centri urbani. Alla luce di ciò, in questo approfondimento proveremo a fornire qualche suggerimento così da non incappare in fregature.
Il primo passo da compiere quando si desidera orientarsi su un veicolo usato è stabilire un budget che sia il più chiaro e realistico possibile. E’ importante inserire nel computo anche le spese extra che andranno ad aggiungersi, quindi, pratiche burocratiche, bollo, assicurazione, manutenzione e tipo di alimentazione.
In secondo luogo cercare di capire se è più proficuo recarsi direttamente in autosalone, o arrangiarsi per via privata. Una volta individuato il prezzo migliore, effettuare una prova su strada e verificare le condizioni globali dell’auto. Per finire, avviare una trattativa, per cercare di abbassare ulteriormente la somma.
Auto usata, cosa fare prima di comprare
Vediamo ora nel dettaglio tutte le fasi. Come detto, la prima cosa da fare è stabilire un tetto di spesa. Non bisogna fermarsi alla sola automobile, ma calcolare altresì tutti gli aspetti che riguardano manutenzione, carburante, e burocrazia varia.
Non dimenticarsi neppure di fare una ricerca di mercato, confrontando i prezzi di mezzi simili a quello a cui si è interessati nel modello, nell’anno di produzione, nel chilometraggio e nelle caratteristiche. In questa maniera si può comprendere se quanto viene chiesto è congruo. Per farlo è bene affidarsi a siti web specializzati, a riviste o portali di recensioni.
In generale, il costo può essere influenzato da almeno tre elementi: le condizioni della macchina, il luogo della trattativa e il periodo dell’anno. Nello specifico, più ci si avvicina all’estate, più diventa complicato contrattare e risparmiare, specialmente se stiamo puntando ad una cabrio. Se ci reca in concessionario prediligere il mese di dicembre o ogni fine trimestre. Occhio, inoltre alle offerte troppo stracciate. Meglio non fidarsi, in quanto potrebbe esserci una fregatura in agguato.
Meglio il concessionario o il privato?
Questa piccola annotazione ci porta a rispondere ad un interrogativo. A chi è meglio rivolgersi quando si vuole rinnovare la propria auto? I dati della UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) ci dicono che nel 2022 il 60% dei passaggi di proprietà ha visto privati come protagonisti. Questo perché c’è un più ampio margine di negoziazione sulla cifra finale. Affidarsi ad un salone, però, offre maggiori garanzie e sicurezze, oltre al fatto che le pratiche burocratiche sono operate dal venditore.
Sempre e comunque non aver paura di viaggiare. Non farsi conquistare dalla prima offerta che ci sembra allettante, solo perché il luogo è vicino a casa. Ampliando il raggio di perlustrazione, potremmo trovare davvero ciò che fa al caso nostro.
Fare un test drive, le rassicurazioni non bastano
Se si acquista da un privato fare sempre almeno un giro dell’isolato così da poter verificare e toccare con mano eventuali mal funzionamenti. In caso si passasse da un cambio manuale, ad uno automatico e non si ha dimestichezza, farsi dare qualche dritta dal proprietario. Sembra una questione da nulla, ma invece non lo è. Provare a fare un parcheggio e testare la tenuta di strada. Ricordarsi inoltre di farsi consegnare tutta la documentazione relativa agli interventi operati sul veicolo, e di informarsi sulla sua storia. Magari informarsi anche sul motivo per cui la persona vuole vendere.
Un campanello d’allarme deve scattare se si scopre che il mezzo è già passato da diverse mani. Significa che se c’erano problemi, non sono stati risolti. Assicurarsi poi che l’auto abbia superato tutti i dovuti controlli di manutenzione ordinaria, quindi tagliando e revisione, e che le eventuali riparazioni siano state effettuate utilizzando pezzi di ricambio originali.
Dare un occhio ai chilometri percorsi. Se sono tanti, magari in fase di trattativa si riesce a far abbassare il prezzo. In ogni caso considerare il mezzo per cui si sta negoziando. Alcuni sono nati per coprire lunghi viaggi, per cui se il contachilometri ci mostra un numero elevato, niente panico.
L’estetica non è secondaria. Ammaccature, ruggine o graffi visibili vanno notati, così come bisogna ispezionare l’interno, dallo stato delle selleria, al cruscotto, dal sistema di condizionamento, fino ad eventuali sistemi di infotainment. Nel complesso nulla deve essere lasciato al caso. Magari, per essere ancor più scrupolosi abbassarsi e guardare sotto il veicolo per verificare l’esistenza di perdite di olio o liquidi.
Per concludere con questa parte, controllare i documenti come il certificato di proprietà, la carta di circolazione e polizza la assicurativa. Via web, inserendo il numero di targa sul “Portale dell’Automobilista” è possibile ottenere la ricevuta del bollo. Ma siccome chiedere non costa nulla, è meglio domandarla direttamente a chi ci sta cedendo la macchina.
Come si “vince” una trattativa
Quando ci si trova in fase di negoziazione non bisogna fare i timidi. Molto di frequente chi vende è interessato a disfarsi della vettura il prima possibile, per cui è ben disposto a scendere di prezzo. Per cui, è bene comportarsi in maniera intelligente. Come suddetto, presentarsi all’incontro avendo fatto una ricerca per capire qual è la valutazione media di quel veicolo, consapevoli che la somma finale dipenderà anche dalle condizioni del mezzo stesso. Fatta la verifica visiva in prima persona e coperto qualche chilometro per individuare eventuali difetti, quando ci si confronta con il venditore, evidenziarli.
Se ci rendiamo conto che dovremo subito recarci dal meccanico per far riparare qualcosa, il prezzo non potrà essere quello iniziale. Ovviamente bisognerà sempre dimostrarsi gentili e rispettosi. Un clima disteso aiuta la riuscita della stipula.
Sempre a proposito del prezzo, mettere le cose in chiaro. Quindi, rendere noto il budget sopra a cui non si può assolutamente andare. E capire se la cifra proposta è trattabile o no. In caso ci si sta rivolgendo ad un concessionario, è consigliabile insistere per promozioni e sconti. Che possono essere dall’estensione della garanzia, all’inserimento di optional gratuiti.
Anche questo fattore sembra secondario, ma non lo è. Prima di procedere all’acquisto, informarsi se l’auto ha fatto il pieno di benzina, se è a metà serbatoio o se, essendo al minimo saremo costretti a recarci subito alla prima stazione di servizio. Nel caso in cui non si debba fare rifornimento, si sarà in posizione favorevole, in quanto è chiaro che si andrà a risparmiare qualcosa.
Non esistono solo le auto di moda
Se ci si appresta a comprare un’automobile usata, significa che non si sta cercando nulla di particolare o specifico. Per cui anziché indirizzarsi a modelli e marche molto in voga, è preferibile optare per quelli meno conosciuti, in quanto dà un’opportunità maggiore di risparmiare. Comprare ciò che è meno noto, non significa rinunciare alla qualità. Al contrario spendendo meno, si possono di sovente ottenere prodotti con le medesime prestazioni e uguale affidabilità.
Questo non significa che dobbiamo acquistare una vecchia carretta che nessuno vuole. Solamente che che magari è consigliabile rinunciare al gusto modaiolo. Se ci si mostra interessati ad un veicolo non particolare d’appeal per i più, chi opera la vendita sarà più aperto e disposto a venirci in contro con il prezzo. Per la condicio sine qua non. Se la domanda è tanta, ovviamente anche la cifra sarà più alta.
Usato garantito e a km 0, quali sono le differenze
Un’altra strada per tenersi in tasca qualche soldino è puntare sul km 0. Qui si parla di auto praticamente nuove. Sono state soltanto usate dal concessionario a scopo espositivo e quindi non hanno percorso più di 100 km. Magari hanno fatto un test drive, o un giro di prova. Lo sconto, a volte, può essere importante, anche se mai basso come quello per una vettura usata nuda e cruda. Nel complesso, comunque, non è un’opzione da scartare.
Eventualmente ci si può spostare sull’usato garantito. Termine oggi che si sente spesso pronunciare. Ma cosa significa? E cosa la rendere differente da un’usata comune? Si tratta semplicemente di un veicolo che ha avuto in precedenza dei proprietari. Questo viene dunque rimesso in vendita dal concessionario, che aggiunge delle garanzie extra come la copertura di danni e possibili guasti durante l’uso. Questo aiuto deve essere chiaro ed evidente in fase di chiusura della trattativa.
Quando stiamo facendo un buon affare?
Decidere di acquistare un mezzo usato, anziché nuovo ci pone davanti mille interrogativi. La sensazione è spesso quella di non riuscire a trovare ciò che si sta cercando, ma soprattutto che si stiano buttando via soldi. Come detto, non sempre risparmiare inizialmente è proficuo.
Quando però possiamo essere abbastanza tranquilli? Dobbiamo essenzialmente stare attenti a due elementi: il contachilometri e l’anno di immatricolazione. Abbiamo fatto un buon acquisto se la vettura ha meno di 100 mila chilometri alle spalle, e se non ha più di dieci anni di età. Certo, questo è un discorso generico, che può variare a seconda del modello e dell’uso che ne è stato fatto, quindi se è stata effettivamente sfruttata o meno. Una macchina che è sempre stata nel box e ha visto la strada poche volte anche se è vecchiotta, non sarà mai come una ampiamente sfruttata.