La 1000 Miglia è una delle più belle e importanti corse d’Italia, ma sono in pochi a conoscere il perché parta da Brescia e termini a Roma.
Se doveste vivere tra Brescia e Roma sapete benissimo che è un appuntamento imperdibile quello legato al passaggio della 1000 Miglia, un evento straordinario che attualmente permette di regalare una splendida parata di auto d’epoca.
Una volta però si trattava di una delle gare più attese in tutto il calendario del Motorsport, per questo motivo ancora oggi porta con sé un alone di grandezza e di fascino unico e la sua storia è davvero eccezionale.
La prima volta nella quale si iniziò a parlare concretamente di 1000 Miglia fu nel 1927, un anno nel quale l’Italia avrebbe dovuto decidere se assegnare a Monza o a Brescia l’autodromo ufficiale del Gran Premio casalingo, prima ancora che potesse essere presa in considerazione Imola, un tappa spesso carica di incidenti.
In molti erano convinti che sarebbe stata la Leonessa d’Italia a spuntarla, ma alla fine fu Monza a dare il via al mito, e pur essendo io stesso un bresciano doc non si può negare il fatto che alla fine non sia andata così male.
Noi bresciani però siamo testardi e duri a morire e lo erano anche a suo tempo quelli che entrarono alla storia come i “Quattro moschettieri” della Mille Miglia. Andando contro alla decisione di affidare il Gran Premio d’Italia a Monza, questi quattro amici si sedettero attorno a un tavolo e crearono questo grande evento.
Gli ideatori furono il Aymo Maggi, un conte che era anche un pilota e che fu il principale finanziatore del progetto, poi c’era Franco Mazzotti, altro conte con la passione per le auto, Renzo Castagneto, colui che aveva in mano l’organizzazione dell’evento, e Giovanni Canestrini, il più noto giornalista automobilistico italiano dell’epoca.
Tutti assieme capirono che era possibile dare vita a un grande evento automobilistico che poteva fare che da Brescia sarebbe partita una delle più prove più straordinarie di sempre.
La 1000 Miglia e il circuito a otto: da Brescia a Roma e ritorno
Il motivo per cui si scelse di arrivare fino alla Capitale ovviamente era duplice. Prima di tutto si doveva fare in modo che ci fosse un filo diretto con le istituzioni e con una città di grande storia e risalto come Roma. In secondo luogo la distanza complessivo, sommando l’andata e il ritorno era di 1600 chilometri, esattamente 1000 miglia.
Questa idea venne portata avanti da Franco Mazzotti, un uomo che era stato ormai accecato dagli Stati Uniti e per questo motivo ha voluto fortemente fare in modo che ci fosse un legame diretto tra Italia e America.
Siamo nel 1927 e il fascismo non lo vedeva di certo di buon occhio, ma alla fine già dalla prima edizione ci fu un successo strepitoso, permettendo così alla corsa di scrivere la prima pagina leggendaria della propria storia.
I primi storici vincitori non potevano che essere proprio bresciani, con la coppia formata da Ferdinando Minoia e Giuseppe Morani che trionfò a bordo della OM 665 “Superba”.