Nel corso della sua storia la FIAT ha prodotto tantissime macchine iconiche che hanno fatto parlare di sé anche a decenni di distanza. Ecco come potrebbe essere la nuova 126.
Vi sono vetture che hanno lasciato nel cuore degli appassionati dei ricordi unici. È il caso della Fiat 126 che, per quasi tre decenni, è stata commercializzata con successo in giro per l’Europa. La FIAT veniva scelta non solo perché era un’auto economica, ma anche pratica e funzionale alle esigenze di quell’epoca.
La 126 nacque dal concept City Taxi, grazie ad un’idea di Pio Manzù nel lontano 1968. A distanza di quattro anni la 126 fu presentata al Salone dell’Automobile di Torino con il difficile compito di non far rimpiangere l’iconica 500. I progettisti, naturalmente, decisero di intraprendere una nuova strada, proponendo novità stilistiche che andassero in una direzione opposta rispetto al design curvoso della vecchia 500.
Sulla nuova 126 non vi erano sinuose bombature, ma linee più squadrate che, a quei tempi erano molto di moda, donavano un tocco di modernità. La scocca fu, completamente, rivista per garantire una maggiore sicurezza dei passeggeri, ma la novità più grande riguardò il posizionamento del serbatoio del carburante, dalla parte anteriore a quella posteriore al fine di posizionarlo sotto il sedile posteriore e il cambio. Ad eccezione della prima marcia, la scatola del cambio presentava quattro rapporti sincronizzati, garantendo una tecnologia superiore rispetto al modello precedente.
Ispirata dalla 500
Alcuni elementi della 126, però, furono ripresi dalla 500, come il motore bicilindrico raffreddato ad aria, posizionato posteriormente a sbalzo. Il motore presentava 23 cavalli, guidato da uno sterzo a cremagliera differente e innovativo rispetto a quello presente sulla 500. Anche l’abitacolo fu rivisto con una strumentazione più al passo coi tempi.
L’auto doveva risultare non solo comoda in città, ma anche confortevole per qualche gita fuori porta. La 126 fu commercializzata sia nella versione chiusa che con il tetto apribile in tela, riprendendo una filosofia che aveva fatto le fortune della 500. Nel pieno boom economico gli italiani si innamorarono della 126, potendo godere, a poco prezzo, di una maggiore abitabilità interna e di una grande affidabilità.
Nel corso del tempo la 126 fu aggiornata in diverse edizioni, sino ad arrivare alla “Happy End”, prodotta in Polonia. Con il nuovo millennio la piccola utilitaria lasciò, definitivamente, strada a nuovi modelli della casa torinese. La FIAT rilanciò la Panda e la nuova 500, ma per gli appassionati del marchio un rifacimento della 126 sarebbe molto gradito. A tal proposito, ancora una volta, ci è venuto in soccorso Tommaso D’Amico che, con il suo estro, è riuscito a modernizzare il modello dell’epoca. Quanto costa ricaricare un’auto elettrica: ecco la cifra.
La nuova FIAT 126
Sull’omonimo canale YouTube Tommaso D’Amico ha presentato un render che incarna la nuova filosofia introdotta dalla FIAT. Il progetto potrebbe anche essere funzionale alla rivoluzione elettrica che attende il marchio facente parte del Gruppo Stellantis. La nuova 126 avrebbe una tecnologia d’avanguardia con un quadro strumenti moderno, oltre ad una carrozzeria dalle dimensioni più ampie, anche per garantire una maggiore sicurezza.
In chiave elettrica i principali competitor potrebbero essere la Renault Zoè, la Honda E e tante altre moderne utilitarie alla spina. Secondo il design e architetto italiano la 126 dovrebbe puntare ad un pubblico giovanile. Forse, proprio per questo motivo, D’Amico ha immaginato la vettura con un motore a benzina 1.0 turbo AT3 da 100 CV, con cambio manuale e trazione anteriore. I prezzi delle auto 100% elettriche, infatti, continueranno ad essere molto elevati, limitando la possibilità di una diffusione tra i ragazzi.