In una fase di grande fermento dell’automotive, Nissan sta studiando un metodo per rendere l’elettrificazione più efficace e meno costosa.
Si scrive X-in-1 e si legge metodo valido per abbattere del 30% i costi di produzione delle auto elettriche. Così Nissan ha lanciato un’innovativa linea produttiva per ridurre in maniera importante il prezzo finale dei veicoli e-power, rendendolo analogo a quello dei mezzi ad alimentazione diesel e benzina. L’obiettivo è ambizioso e dovrà essere effettivo entro il 2026.
Ma su cosa si basa questo sistema che, se ben funzionante potrebbe risolvere un problema non indifferente, ovvero quello che delle cifre da capogiro per una famiglia normale per assicurarsi una full electric? Su due parole magiche: semplificazione e standardizzazione.
Il brand nipponico ha investito molte risorse sulla tecnologia al 100% amica dell’ambiente e visto che quello è il futuro del mercato dell’automobile, ha pensato bene di fare in modo di avvicinarsi alle esigenze della clientela, non sempre e comunque abbiente da fare un acquisto del genere, come se fosse una tazzina di caffè al bar.
Nissan si muove per far fronte al cambiamento
Uno dei passi che il costruttore di Yokohama si è proposto di fare è quello di introdurre le batterie allo stato solido. Queste, che entreranno a pieno regime nel 2028, costeranno più o meno la metà di quelle agli ioni di litio in uso attualmente, ma soprattutto si ricaricheranno in un terzo del tempo, rendendo più fluida l’organizzazione di un viaggio.
Detta così potrebbe sembrare semplice, ma non lo è. L’accesso alle tecnologie è tutt’altro che una passeggiata, specialmente perché si parla di grandi numeri. Per trovare una soluzione, il produttore giapponese ha dato vita un prototipo di propulsore tre in uno. Cosa significa? Che uniti ci sono unità motrice, riduttore e inverter. Non bastasse, hanno tentato un altro esperimento. In questo caso a cinque elementi. Quindi, oltre al motore, l’inverter e il riduttore, è stato unito un generatore e un moltiplicatore. Il tutto ad hoc per le macchine a spina.
Quali sono i benefici dell’X in 1
A partire dal 2035 la vendita dei veicoli ad alimentazione classica dovrebbe essere proibita a favore appunto dell’elettrico, ma sono diversi i Paesi ad aver espresso perplessità. A partire dall’impatto che una decisione di questo tipo potrebbe avere sul mondo del lavoro nel settore automobilistico. Alcuni marchi, dunque, si sono messi testa bassa a studiare delle alternative, come i bio-fuel.
Nissan, invece, con la strategia X-in1, ha voluto dare vita a qualcosa di diverso. La condivisione di alcune componenti, a suo avviso, è essenziale per il decremento dei costi di sviluppo e di assemblaggio. Che si tratti di ibrido o full-electric la linea utilizzata sarebbe la stessa. E inoltre porterebbe ad una diminuzione delle dimensioni, con annesso miglioramento dei consumi e una rumorosità più blanda.
“Grazie all’esperienza e alle competenze acquisite in più di un decennio di produzione di tecnologie di elettrificazione, puntiamo a continuare ad offrire ai nostri clienti prodotti innovativi e di qualità”, ha affermato il vicepresidente e responsabile dello sviluppo ingegneristico dei propulsori elettrici e degli EV Toshihiro Hirai, ribadendo il piano a medio-lungo termine della Casa che si propone di rilasciare sul mercato, entro il 2030, ventisette nuovi modelli con un motore “verde”, di cui diciannove completamente a batteria.