Tra Ferrari e Red Bull ci si attendeva una bagarre per il vertice, ma la F1 a volte regala brutte sorprese. Ecco cosa può succedere.
Dopo qualche giorno di riposo, la F1 è ripartita alla volta di Jeddah per il secondo appuntamento stagionale. Questa settimana è stata turbolenta in casa Ferrari, visto l’addio dell’aerodinamico David Sanchez ed il duro litigio che è stato raccontato dalla stampa tra Frederic Vasseur e Benedetto Vigna.
Preoccupato dal clima teso, Charles Leclerc avrebbe addirittura chiesto un incontro con John Elkann, i cui esiti, per il momento, non sono noti. La situazione non è certo delle migliori, ma ora per la F1 è già tempo di spostarsi in Arabia Saudita per la seconda tappa stagionale.
Il mondiale di F1 si sta avvicinando al Gran Premio dell’Arabia Saudita, sulla pista di Jeddah. Nonostante le diverse critiche ricevute, questo tracciato ci ha regalato due edizioni davvero spettacolari nell’ultimo biennio, entrambe decise nel finale dopo duelli bellissimi ed emozionanti.
Max Verstappen ha chiuso secondo due anni fa e primo lo scorso anno, e nel 2022 ha avuto ragione di Charles Leclerc per solo mezzo secondo. Il monegasco venne beffato da una Ferrari più lenta nel rettilineo rispetto alla Red Bull, ma quest’anno si potrebbe verificare lo scenario inverno.
La nuova Rossa non è di certo esente dai difetti, ma l’analisi dei dati del Bahrain ha messo in mostra delle velocità di punta eccezionali, superiori a quelle della RB19. Per riuscirci, tuttavia, i tecnici sono andati a compromettere le velocità in curva, il che si riflette su un crollo delle prestazioni delle gomme in gara, il che non è di certo positivo.
Tutto sommato, per piste come Jeddah o le tante altre veloci che i piloti affronteranno durante questa stagione di F1, la Ferrari potrebbe essere competitiva, e siamo abbastanza sicuri del fatto che le Rosse potranno giocarsi la pole position sulla pista Saudita. L’obiettivo deve essere quello di partire davanti a tutti, per poi cercare di evitare il degrado delle gomme posteriori, che a Jeddah non dovrebbe essere un problema, al contrario di Sakhir.
Per incrementare la velocità massima, è sicuro che in Red Bull andranno a montare un’ala posteriore ancor più scarica rispetto a quella di Sakhir, che di certo era già abbastanza sottile. Dobbiamo augurarci che la Ferrari riesca ad essere della partita, visto che Mercedes ed Aston Martin dovrebbero correre in difesa. Entrambe, infatti, non godono di velocità di punta ottimali, ed in Arabia Saudita è quello l’aspetto che fa la differenza.
La Red Bull ha acquisito un grande vantaggio sulla Ferrari grazie all’alleggerimento della monoposto, arrivato dopo un processo graduale che iniziò da Imola dello scorso anno. Adrian Newey è un mago dell’aerodinamica delle F1, ed ha permesso a questa macchina di migliorare tantissimo nelle curve pur non perdendo l’ottima efficienza aerodinamica.
La RB19 è stata leggermente più lenta della Ferrari sui rettilinei in Bahrain, ma nelle curve, soprattutto in gara, ha guadagnato un vantaggio enorme. A Sakhir, durante i 57 giri della corsa, spesso si è visto un degrado simile tra le Rosse e le Red Bull, ma la differenza media era di circa un secondo al giro.
Questo perché Max Verstappen e Sergio Perez potevano spingere quanto volevano, mentre Charles Leclerc e Carlos Sainz dovevano gestire per non distruggere le gomme. Lo spagnolo si è lamentato di questo aspetto anche via radio durante il duello con l’Aston Martin di Fernando Alonso, ritrovandosi costretto a cedergli il passo a pochi giri dalla fine.
Sarà difficile correggere difetti così grandi in poco tempo, soprattutto visto il caos all’interno della Scuderia modenese e la fuga del capo aerodinamico David Sanchez. L’unica cosa in cui può sperare la Ferrari sono i circuiti veloci, anche se siamo sicuri che la Red Bull avrà qualche asso nella manica pure in quelle piste.
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