Gianni Agnelli è stata una delle più grandi figure dell’Italia e la sua morte ha portato a lacrime e dolore in tutto il Belpaese.
Quando si dice che “L’Italia potrebbe vivere solamente di turismo” la risposta deve essere “ma speriamo anche di no“, infatti la nostra nazione ha saputo sfornare alcuni tra i migliori industriali che il mondo ricordi e uno di questi è senza ombra di dubbio l’Avvocato Gianni Agnelli.
Non è stato soltanto il simbolo della FIAT e della Juventus, ma allo stesso anche di stile e di eleganza, in qualche modo il padre di tutti gli italiani, perché con il suo modo di fare era davvero impossibile non amarlo.
Per questo motivo le notizie sulla sua possibile morte all’inizio del 2003 stavano tenendo con il fiato sospeso un’intera nazione che era perfettamente a conoscenza del fatto che anche quel genio immortale stava purtroppo per lasciarci.
Il giorno fatidico arrivò purtroppo il 24 gennaio del 2003, una data nella quale Agnelli aveva ancora 81 anni, un’età non troppo avanzata al giorno d’oggi ma che purtroppo nemmeno gli studi e i migliori medici a disposizione della famiglia riuscirono a bloccare il suo male.
Gianni Agnelli infatti era da tempo malato di un tumore alla prostata, una di quelli maggiormente maligni e non servì volare negli Stati Uniti per poter evitare la sua triste fine. Sono diverse le cause che hanno portato alla formazione di questo cancro, ma uno è stato sicuramente il fumo.
L’Avvocato era solito farsi vedere dal suo pubblico con la sigaretta in bocca, con le Camel e le Chesterfield che ebbero in lui uno dei suoi più grandi compratori, e vista la sua popolarità anche un grande sponsor.
La famiglia Agnelli, tra le più ricche al mondo, decise che per l’Avvocato fosse giusto allestire la camera ardente direttamente nella Pinacoteca del Lingotto, il che si trattava di un grande onore. Questa infatti è il cerimoniale che viene da sempre riservato ai maggiori esponenti del Senato italiano.
La motivazione era derivata dal fatto che l’ex Presidente della Juventus era stato nominato nel 1991 come senatore a vita da parte dell’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e con il funerale che fu un evento nazionale e non solo.
La cerimonia venne svolta all’interno del Duomo di Torino, con la diretta di Rai Uno che tenne incollati praticamente tutti gli italiani che volevano dare il definitivo saluto al grande Avvocato.
Adesso Gianni Agnelli riposa in pace per l’eternità nella cappella di famiglia, nel cimitero di Villar Perosa ed è dunque qui che vi è la possibilità di poter porgere l’ultimo saluto a uno degli uomini più influenti d’Italia.
Il suo stile e la sua eleganza non sono però morti con lui, infatti ancora oggi che sono passati 20 anni dalla sua dipartita viene ricordato come un grande simbolo di italianità.
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