Il pilota spagnolo della Ferrari è convinto che i valori emergeranno in modo chiaro a Jeddah. Ecco cosa ha rivelato Carlos Sainz in vista del secondo round.
Dopo la clamorosa batosta in Bahrain, la Ferrari dovrà solo concentrarsi in vista della seconda tappa in Arabia Saudita. I dati raccolti nel primo round non hanno entusiasmato, al di là del problema tecnico alla seconda centralina che ha fermato la corsa di Charles Leclerc al terzo gradino del podio al giro 41. La F23 ha palesato grossi problemi di usura gomme.
Non si tratta di un piccolo limite, facilmente risolvibile con un cambio di assetto, secondo le voci, ma la tappa araba certificherà se con un’ala più scarica il problema riesce ad essere mitigato. L’avversaria diretta alla conquista del mondiale appare avere delle capacità incredibili di mancata usura di qualsiasi mescola. Se il confronto con le gomme soft ha visto la Rossa in difficoltà, il ritmo sulle hard è stato deprimente.
Lo scorso anno in Arabia Saudita Charles Leclerc e Carlos Sainz terminarono, rispettivamente, al secondo e al terzo posto, alle spalle di Max Verstappen. Quest’ultimo non si è neanche dovuto sforzare più di tanto per conquistare il primo Gran Premio della stagione. È bastata una partenza pulita ed è una ottima gestione dei vari stint per chiudere con oltre 30 secondi di vantaggio su tutti gli altri competitor. Carlos Sainz è stato sverniciato anche dalla Aston Martin di Fernando Alonso e ha lottato con il coltello tra i denti per tenersi stretta la quarta piazza nel confronto con la Mercedes di Lewis Hamilton.
Un inizio di stagione al di sotto delle aspettative, soprattutto perché lo spagnolo aveva caldamente aizzato i tifosi della Rossa nel giorno del car reveal, sognando un traguardo ben più ambizioso. I piloti della Ferrari credevano di avere per le mani una monoposto in grado di lottare per la vittoria ad ogni GP e di conseguenza per il mondiale.
Il figlio d’arte del Matador, dopo le scarse performance della scorsa annata, ha qualcosa da farsi perdonare ma il feeling sulle auto ad effetto suolo non è mai scattato. In balia di eventi negativi, tra errori personali e avarie tecniche, è arrivato nel 2022 al quinto posto. In Bahrain è giunto nella posizione da cui è partito, soffrendo tantissimo il confronto diretto con Charles Leclerc. Quest’ultimo ad oggi rappresenta l’unica speranza dei tifosi della Scuderia modenese in chiave mondiale.
Ferrari, il proclamo di Carlos Sainz
Il ferrarista non ha nessuna voglia di fare un passo indietro, tuttavia non sembra avere la regolarità di un tempo né la velocità sul giro secco. In vista del Gran Premio dell’Arabia Saudita lo spagnolo dovrà alzare il suo livello di performance. Il #55 ha ammesso che sarà già una tappa importantissima per il prosieguo della stagione, dato che in Bahrain ha sofferto anche l’asfalto del tracciato molto abrasivo, non essendo stato più riasfaltato dal 2004.
“Come avete visto nella mia battaglia con Fernando, che mi è quasi costata una posizione a favore di Hamilton, non appena spingiamo questa macchina su queste gomme, inizia il degrado. È chiaramente il nostro più grande punto debole ed è chiaro che Red Bull e Aston Martin stanno facendo qualcosa con le gomme che noi non comprendiamo appieno. Dobbiamo trovarlo perché ci sta costando la corsa”, ha ammesso Sainz.
“Credo che potremo essere competitivi a Jeddah perché l’asfalto ti permette di spingere di più, c’è meno degrado. Con queste vetture, abbiamo avuto solo un banco di prova, che è stato il Bahrain. È chiaro quale sia il nostro problema a Sakhir, quindi vediamo a Jeddah, l’asfalto diverso e un tracciato front-limited potrebbero aiutarci. Sapevo che Alonso mi avrebbe superato, era molto più veloce. Mi ha dato dieci secondi, questo dimostra il vantaggio di ritmo che aveva: se non avesse avuto il problema alla partenza, mi avrebbe superato molto prima”, ha confessato lo spagnolo, come riportato da FP.