La brutta prestazione della Ferrari in Bahrain ha colpito anche il CEO della F1 Domenicali. Da parte suo arriva un suggerimento.
Il nuovo anno del Circus è ufficialmente cominciato e per il patron Stefano Domenicali è già tempo di un primo bilancio. Il GP d’apertura svoltosi sul tracciato di Sakhir lo scorso weekend ha fornito un responso netto e chiaro. La Red Bull resta la favorita e salvo colpi di scena si porterà a casa entrambi i titoli. Mentre alle sue spalle la battaglia si appresta ad essere più viva e vibrante che mai tra Ferrari, Mercedes e Aston Martin.
Forse per non spegnere le speranze del popolo della massima serie, desideroso di assaporarsi un campionato intenso e tutt’altro che scontato, il manager imolese ha cercato di minimizzare il vantaggio energetico, sostenendo che quanto prima l’handicap derivato dalla penalità inflitta al team per aver infranto il budget cap 2021 si farà sentire.
“Il passo mostrato da Verstappen e Perez ha preoccupato la concorrenza, ma per esperienza dico che bisogna essere cauti“, si è affrettato a dichiarare a Sport Mediaset. “Lo abbiamo visto l’annata scorsa quando dopo tre gare c’era una Rossa in grande spolvero, davanti di tanti punti. Tutti davano la stagione per finita e poi invece, è andata diversamente“.
La F1 2023 non sarà un monologo Red Bull
Per l’ex boss Lamborghini le sanzioni distribuite agli austriaci dalla FIA giocheranno un ruolo importante, specialmente a campionato inoltrato. E sarà proprio in quel momento che gli avversari, Cavallino in primis, dovranno spingere sull’acceleratore e colpire per ridurre il più possibile un gap che oggi pare ampio.
“Le corse regalano continue sorprese. L’unica costante è rappresentata da Max che, effettivamente, ora sembra avere un’ottima forma“, ha analizzato a proposito dello stato di grazie che l’olandese sta vivendo da ormai un po’ di tempo.
Vice-iridato in carica Leclerc è stato il vincitore morale della coppa della sfortuna in quel del Bahrain. In lizza per la top 3, si è trovato all’improvviso ko a causa power unit ammutolita. Un colpo basso terribile, da cui il monegasco dovrà immediatamente riprendersi.
“A mio avviso è proprio nelle fasi più delicate che un grande atleta deve dimostrare di avere la personalità per essere il riferimento della squadra“, ha considerato in riferimento al 25enne, scalpitante e desideroso di fare la differenza con una monoposto competitiva e all’altezza.
“Charles si trova in un momento cruciale della carriera. Dovrà stare attento a non commettere errori ed adottare un atteggiamento pragmatico, in quanto trionfare con la Scuderia ha un’accezione unica e straordinaria. Dovrà dunque stare molto concentrato e lavorare come se fosse l’elemento trainante di un gruppo che sta attraversando un periodo sicuramente non facile“.
Per il 57enne, dunque, non tutto è perduto. In zona Modena sapranno tirare fuori il coniglio dal cilindro. Anche se molto dipenderà dalla loro capacità di reagire.
Quello che al contrario, pare essere andato smarrito per sempre è il blasone. Ora che tanti costruttori stanno approdando in F1, la Ferrari è diventata una delle tante. Un patrimonio nazionale, per cui tanti tifano, ma che oggigiorno è insidiata da numerose realtà altrettanto accattivanti.
“Non basta più sfoggiare il nome. Bisogna lavorare sui punti di debolezza per crescere senza farsi prendere dall’emotività tipica nostra, in quanto solo con la determinazione si viene fuori dalle situazioni difficili“, ha spronato la squadra a non autocommiserarsi e a non andare nel panico. Solo così si rimane lucidi e in grado di affrontare le criticità.
“Bisogna restare focalizzati. Testa bassa e cercare di risolvere i problemi. Le chiacchiere non servono a nulla. Anche perché, da quello che ho potuto notare dalle prime giornate di prove, di elementi per essere fiduciosi in un Mondiale come questo ce ne sono”, ha concluso palesando un certo ottimismo.