La SBK è una categoria in forte ascesa negli ultimi anni e per questo motivo sono sempre di più i tifosi che seguono anche la SuperPole.
Da quando è nata la Superbike in ambito mondiale e diventata in breve tempo una delle competizioni in assoluto più amate che ci potessero essere nel mondo del Motorsport, ma dal 2019 la rivoluzione che ha subito con l’inserimento della SuperPole è stato incredibile.
Fino a quell’anno infatti le gare erano sempre suddivise tra Gara 1 e Gara 2 e per poter stabilire la griglia di partenza vi erano naturalmente delle qualifiche, con queste che erano suddivise in due sessioni.
La prima infatti era di 15 minuti e aveva il compito di eliminare i primi piloti, per poi dare vita a una seconda sessione di ulteriori 15 per stabilire definitivamente le posizioni di vertice, ma con la SuperPole tutto è cambiato.
Il suo svolgimento naturalmente avviene al sabato mattino e ha il compito di stabilire la griglia di partenza per Gara 1 e per la prova che verrà corsa il giorno seguente con la sua seconda variante più complessa: la SuperPole Race.
Partiamo però dalla prima qualifica, specificando come questa non dia punti per il Mondiale e serve solo per posizionare le moto in pista, prendendo dunque a tutti gli effetti le parti della qualifica classica, ma in questo caso avviene in un’unica tornata.
Il totale viene comunque diminuito, infatti complessivamente prima erano 30 minuti, mentre ora la prova è di 25 minuti, ma non vi è nessun intervallo e questo permette così di arrivare senza problemi fino alla fine delle prima prova.
Come detto la SuperPole dà così modo di stabilire le prime gerarchie che poi dovranno essere confermate in pista in Gara 1, ma anche per quanto riguarda la partenza della domenica mattina con la SuperPole Race sarà fondamentale valutare quanto successo al sabato mattina.
SuperPole e SuperPole Race: la differenza in SBK
Per poter dare vita alla domenica mattina a un evento più interessante e intrigante, la Federazione ha deciso di realizzare la SuperPole Race in ogni weekend, ovvero una piccola gara che ha una doppia valenza.
La prima è quella di assegnare dei punti, seppur in maniera dimezzata rispetto alla gara e con i piloti che vanno a punti che sono i primi 10 e non 15, e poi di stabilire la griglia di partenza per la Gara 2 di poche ore dopo.
Naturalmente questa doppia valenza fa sì che per molti questa possa essere considerata come la gara più importante del weekend, perché non solo la sua buona riuscita riesce e a migliorare la classifica, ma allo stesso tempo può determinare una prova convincente in Gara 2.
Il primo classificato in questo caso si porta a casa 12 punti, poi 9 per il secondo, 7 per il terzo e così scalando sempre togliendo un punto fino ad arrivare alla decima posizione, con quest’ultimo che otterrà solamente un piccolo aumento di classifica.
Nonostante sia considerata come una prova nata per essere un miglioramento della qualifica, infatti rimane la definizione di Gara 1 e Gara 2, in realtà per le statistiche la SuperPole Race viene conteggiata a tutti gli effetti come prova in pista che ha la stessa valenza delle altre due prove.
La dicitura diversa è solamente per specificare come i giri siano inferiori e non vengano dati gli stessi punti effettivi rispetto alle altre prove, ma vincere una SuperPole Race aumenterà il proprio ruolino di marcia nella statistica delle vittorie e non in quella della Pole Poistion e di sicuro la novità è piaciuta molto ai tifosi.