I piloti di Formula 1 sono dei veri e proprio atleti. Devono stare attenti all’alimentazione e seguire un piano di allenamento molto rigido.
Il circus della Formula 1 spinge tutti gli attori protagonisti al massimo dello sforzo. Non si tratta solo di un impegno nei weekend di gara, ma per quasi tutto l’anno. I calendari si sono dilatati sempre più e, oggi, i driver non possono concedersi molto sgarri a tavola.
Un tempo c’era un numero di gare molto limitato, quasi la metà di quello attuale. Nel 2023 i piloti di F1 dovranno affrontare 23 Gran Premi, oltre a 6 Sprint Race al sabato. Un numero consistente di sfide che implica una grande responsabilità a 360°. Sui social network i driver caricano tantissimi video dove mostrano i work-out con dei personal trainer. Partite dal presupposto che i driver si allenano tantissimo, tra sala attrezzi per rinforzare i muscoli, nuoto corsa, bici e tanto altro.
I cavalieri del rischio devono sopportare pesanti carichi. L’allenamento avviene, principalmente, nella zona del collo e delle braccia. Le sollecitazioni a cui sono sottoposte queste parti del corpo sono estreme nell’abitacolo di una wing car nel corso di un weekend di gara. Pensate che il collo deve tollerare delle punte di 5-6 G laterali nei tratti misti più veloci. In caso di violenti crash i piloti sono preparati al peggio. Se nelle monoposto va un bel carico di benzina, negli uomini la miscela è rappresentata dal cibo e dall’acqua.
Formula 1, la dieta dei campioni
Per performare hanno bisogno di un grande apporto di calorie prima di ogni round, soprattutto quando si tratta di una gara lunga e a temperature molto elevate. Il pranzo è leggero proprio per evitare disturbi intestinali. Oltre al riso integrale, i piloti mangiano tanta soia e verdure. Durante gli allenamenti e i weekend di gara i driver bevono acqua e nel caso tè, soprattutto verde, e chi può caffè.
Subito dopo le gare, per fare il carico di zuccheri consumano biscotti con la marmellata, ma soprattutto bevande con sali minerali per reintegrare i kg persi per lo sforzo. Vi sono eventi come Singapore dove i piloti arrivano all’estremo delle forze, soprattutto a causa dell’umidità all’80%, a cui vanno aggiunti gli oltre 30 gradi dell’aria. Verstappen a caccia del mito a Sakhir: può riprendere un campione.
Che fatica fare il pilota di F1
Il tracciato cittadino asiatico è uno degli appuntamenti da incubo per i piloti. Il fatto di dover svolgere da questa stagione anche un numero raddoppiato di Sprint Race non rende facile la vita ai piloti del circus. Vi sono ragazzi giovanissimi che non accuseranno, ma veterani come Alonso ed Hamilton, nonostante la preparazione fisica potrebbero sentire maggiormente la fatica.
La prima SR del 2023 si terrà in Azerbaijan sul Baku City Circuit il 30 Aprile. In seguito i driver dovranno sudare il 2 luglio in Austria al Red Bull Ring. In Belgio si correrà il 30 luglio al Circuit de Spa-Francorchamps, in Qatar – Losail International Circuit l’8 ottobre, in USA – Circuit of The Americas il 22 Ottobre e, infine, in Brasile ad Interlagos il 5 Novembre. La Ferrari SF-23 può vincere il Mondiale? Com’è cambiata dal 2007.
L’alimentazione assume un’importanza doppia nei weekend con due gare. Alcuni piloti, prima di un faticoso Gran Premio, consumano anche della pasta in bianco per godere di un apporto calorico e di carboidrati superiore. A bordo delle monoposto i driver di F1 hanno anche dell’acqua (calda dopo una manciata di giri) per idratarsi. In alcuni casi i piloti sono costretti a non bere per due ore in caso di problemi al sistema. Subito dopo la corsa sono stati costretti a deglutire molti più liquidi per non svenire.