La FIAT si è associata ai cugini francesi del Gruppo PSA, puntando tutto sull’innovazione alla spina. Ecco a cosa ha portato la fusione.
Chi non conosce la FIAT? Si tratta di uno dei più importanti produttori di automobili sul panorama internazionale, nato l’11 luglio 1899 grazie alla passione della famiglia Agnelli e portato avanti con orgoglio sino ai giorni d’oggi. La casa torinese ha permesso a milioni di italiani di acquistare una vettura economica e versatile nel boom economico del dopoguerra.
Alcuni modelli hanno veramente fatto la storia dell’industria automobilistica, incarnando dei concetti stilistici che sono arrivati intatti al 2023. Le linee sinuose e affusolate ad esempio della Fiat 500 sono state riproposte in una chiave moderna nel nuovo modello che continua ad essere una delle auto più vendute sul nostro panorama. La Panda ha rappresentato, invece, il passaggio alla magica epoca degli anni ‘80 dove i modelli squadrati e robusti avevano un certo fascino. La FIAT ha attraversato momenti difficili anche a causa in una concorrenza straniera che ha invaso l’Italia. Auto americane e poi, successivamente, asiatiche hanno iniziata ad attirare l’attenzione, proponendo una filosofia diversa.
Il mondo dell’Automobile sarebbe dovuto rimanere globalizzato, ma oggi si scontra contro una realtà che parla, principalmente, cinese. Il Dragone rosso detiene un monopolio totale sulle vetture elettriche, mettendo in una difficile situazione le case europee. La FIAT si è trovata già spiazzata sulla tecnologia a batteria e il Presidente John Elkann, erede di Gianni Agnelli, è stato costretto a guardarsi intorno per cercare delle nuove collaborazioni in vista della transizione elettrica.
FIAT, la nascita di Stellantis
Dopo qualche tentennamento nel chiudere l’accordo, la FIAT ha deciso di allearsi con la Peugeot per creare un nuovo solido gruppo. Da FCA, ovvero l’ex Fiat Chrysler Automobiles, e dal gruppo PSA Peugeot è nato Stellantis. Il nome deriva dal verbo latino “stello” che significa “essere illuminato di stelle”. L’idea trae ispirazione dalla miriade di marchi leggendari che hanno caratterizzato il gruppo.
Dalla stella più splendente dell’universo emergono i seguenti brand: FIAT, Alfa Romeo, Lancia, Maserati, Abarth, Peugeot, Citroen, DS, Opel, Vauxhall, Jeep, Chrysler, Dodge e Ram. Il nuovo gruppo, grazie alla fusione del 2021, ha subito ottenuto un fatturato di 180 miliardi di euro con una forza lavoro di 400.000 dipendenti.
Il know-how dei francesi sulle auto elettriche ha reso possibile la creazione di FIAT all’avanguardia. Il futuro europeo rischia, però, le con le proprie leggi di fare un autogol clamoroso. Sta diventato sempre più complicato, almeno senza incentivi, acquistare auto elettriche. Le EV prodotte sino ad oggi hanno prezzi elevati che non sono destinati a diminuire. Anche a livello di consumi il dato è destinato ad aumentare.
Con i prezzi alle stelle dell’energia sta diventando sempre più proibitivo viaggiare su di un’auto elettrica, specialmente quelle potenti. La forzatura, arrivata nella stanza dei bottoni dei politici, sta portando almeno alle nostre latitudini ad una contrazione del mercato del nuovo. La crisi dei componenti e la crisi economica generale stanno determinando una condizione di assoluto immobilismo nell’industria delle quattro ruote. La FIAT propone la NUOVA 500 che, però, parte da una cifra di quasi 30.000 senza ecobonus. Rimangono, inoltre, ancora forti perplessità in merito al mercato dell’usato delle vetture elettriche. Quanto costa ricaricare un’auto elettrica: ecco la cifra.
Stellantis si è lanciata in un futuro alla spina, annunciando anche Alfa Romeo full electric, Maserati e altri modelli alle spina di case importanti. La direzione sembra già tracciata, ma i rischi connessi ad una transizione forzata sono innumerevoli.