Le auto elettriche sono sempre oggetto di dibattito in Europa. Il suo futuro non è così scontato come pensano molti. Ecco cosa è accaduto nelle ultime ore.
Auto elettriche sono veramente il futuro della mobilità? La questione si sta allargando ad ogni angolo della Terra, senza considerare le implicazioni che questo storico passaggio comporterebbe. Le EV sono auto ancora piene di problemi, ma non tanto per la tecnologia interna che continua ad evolversi, piuttosto per il mondo circostante.
Se tutto il pianeta scegliesse di dare in permuta la vecchia auto diesel o a benzina per acquistare un’auto alla spina, non vi sarebbe una infrastruttura di colonnine adeguata per coprire le necessità quotidiane. Del resto, le wall di ricarica pubbliche non sbucheranno come funghi. L’Italia, rispetto ad altre realtà, è molto indietro. Tutto ciò scoraggia gli automobilisti, persino quelli più green, oltretutto il prezzo delle auto full electric continua a rimanere proibitivo.
Il mercato dell’usato è un rebus, i problemi ecologici non si risolverebbero se non in minima parte e i costi dell’energia continuano a salire. Per tutti questi motivi i dubbi sulla reale diffusione delle EV continua a divampare nelle stanze dei bottoni. l Coreper, l’organo che riunisce gli ambasciatori permanenti presso l’Unione europea, ha scelto di rinviare il voto sul bando dal 2035 della vendita delle nuove diesel e benzina, ma anche delle auto GPL/metano e ibride. Ma le auto elettriche, resistono al freddo? Ecco quali sono le migliori.
Auto elettriche? Fermi tutti col voto
La questione era già slittata in precedenza e il punto è stato tolto anche dall’agenda del Consiglio europeo del 7 marzo. Per ora si è preferito rimandare la questione a tempo debito. Il regolamento europeo, forse, sta iniziando a capire che le auto con motori endotermici non spariranno dalla circolazione in un battito di ciglia. L’Italia ha il parco auto più vetusto d’Europa. A livello europeo vi sono Paesi che già si sono adeguati, ma anche per geografia e mentalità l’Italia, la Spagna ed altre realtà non sono paragonabili alle Nazioni del Nord Europa.
In Parlamento europeo il voto contrario di Polonia e l’astensione della Bulgaria hanno lanciato un segnale. Alla Polonia e all’Ungheria si è ultimamente allineata anche l’Italia, che aveva finora dato il suo assenso. Resta in sospeso il voto della Germania.
Auto elettriche, il commento della Meloni
La premier Giorgia Meloni ha definito il rinvio “un successo italiano”, definendo “la posizione del nostro Governo chiara: una transizione sostenibile ed equa deve essere pianificata e condotta con attenzione, per evitare ripercussioni negative sotto l’aspetto produttivo e occupazionale. La decisione del Coreper di tornare sulla questione a tempo debito va esattamente nella direzione di neutralità tecnologica da noi indicata”.
E’ giusto puntare all’obiettivo delle zero emissioni di Co2 nel minor tempo possibile, secondo la premier italiana, ma deve essere lasciata la libertà agli Stati di percorrere la strada che reputano più efficace e sostenibile. Di sicuro una chiusura alla vendita dal 2035 non rappresenta una strada molto equa. Alcuni Paesi hanno compreso la gravità di una transizione obbligata che non sarebbe accolto con entusiasmo. Anzi, lo scettiscismo sta aumentando di mese in mese. Auto elettriche e bonus: la top 10 delle più economiche in Italia.
L’elettrico, almeno alle nostre latitudini, non può essere l’unica soluzione per il futuro. Ad oggi appare più una seconda auto di un ricco collezionista. Fatti salvi gli ecobonus solo una nicchia di automobilisti potrà consentirsi city car alla spina da quasi 30.000 euro. Per di più vi sono grossi rischi per i lavoratovi che, ad oggi, sono esperti della filiera termica. Il ban alle vetture con motori a benzina e diesel rischierebbe di buttare in strada milioni di operai, dando nelle mani della Cina un business miliardario.