Il tre volte campione del mondo, Niki Lauda, ha lavorato fianco a fianco con Lewis Hamilton in Mercedes. Ecco quanto guadagnava l’austriaco.
Niki Lauda ha scritto pagine indelebili del libro della Formula 1. Dopo aver conquistato 3 titoli mondiali e sfiorati molti altri, l’austriaco decise di appendere il casco al chiodo nel 1985. La sua esperienza, però, era talmente vasta che avrebbe avuto dell’incredibile un mancato spazio nel circus.
Vi sono personaggi che hanno un’aurea leggendaria nella categoria originale del Motorsport. Niki Lauda è tra i più vincenti di sempre, grazie a due mondiali in Ferrari e uno in McLaren. Tra campioni ci si intende e nel corso della sua nuova fase di carriera ha avuto la fortuna di incontrare un fenomeno delle quattro ruote. Niki Lauda è stato essenziale il passaggio di Hamilton in Mercedes.
L’anglocaraibico aveva vinto il titolo mondiale in McLaren Mercedes al suo secondo anno nel circus, dopo averlo sfiorato al debutto al fianco di Fernando Alonso. Il talento del nativo di Stevenage emerse in modo lampante a Woking, ma si è consacrato nella squadra anglo tedesca. In una certa fase di carriera il #44 non riusciva più ad ottenere risultati di spessore in McLaren, ma avendo costruito un rapporto molto stretto con i principali uomini del team non era convinto di cambiare aria.
Del resto in Formula 1 era riuscito ad emergere anche grazie al lavoro di Ron Dennis. Quest’ultimo è stato il team manager simbolo della McLaren, avendo vinto in diverse epoche e con diversi piloti. Nel 2013 Hamilton prese la decisione più importante della sua vita, proprio dopo un dialogo con Niki Lauda. Quest’ultimo fu in grado di convincere l’anglocaraibico a firmare un lungo contratto con la squadra con sede a Brackley.
Mercedes, il contratto di Niki Lauda
Toto Wolff, manager austriaco della Mercedes, dovrà sempre ringraziare il suo connazionale per essere riuscito a portare nella squadra teutonica il fenomeno britannico. La stella a tre punte, grazie alle performance del #44, ha dominato in Formula 1 per 8 anni di fila. Nessuna squadra era mai salita sul tetto del mondo per 8 stagioni consecutive, demolendo anche il record di sei titoli costruttori della Ferrari a cavallo tra il 1999 e il 2004.
Nell’era turbo ibrida la Mercedes ha fatto faville, grazie a monoposto straordinarie che hanno permesso ad Hamilton di vincere sei titoli mondiali, levandosi anche la soddisfazione di celebrare un riconoscimento iridato con il pilota tedesco Nico Rosberg. Il merito va, ovviamente, a tutti gli ingegneri, agli uomini e alle donne che hanno reso possibile la creazione di vetture fortissime, ben sfruttate dai piloti che sono transitati nel team.
Un ruolo di primo piano lo ebbe anche Michael Schumacher che, in un complesso triennio, fece crescere la squadra per poi lasciare il sedile a Lewis Hamilton. Lauda ha lavorato fino alla fine, mostrando un grande attaccamento per il circus della Formula 1 che lo aveva reso grande. I suoi trionfi sono legati alla scuderia Ferrari ma si è tolto soddisfazioni anche in McLaren, Brabham e, in seguito, in Mercedes.
La scuderia anglo-tedesca lo aveva elevato, secondo quanto era stato riportato a suo tempo dalla Bild, ad una posizione di primissimo piano. L’austriaco guadagnava 2 milioni di euro a stagione in qualità di consigliere. Somma a cui andavano aggiunti alcuni bonus legati al marchi Mercedes e da quegli introiti aggiuntivi derivati dai successi in pista a Lauda spettava il 10%.
Niki è stato anche il Presidente non esecutivo del team F1 della Mercedes, una carica prestigiosa che portò nelle sue casse una cifra di 8 milioni di euro nel 2018, ovvero l’anno prima della sua scomparsa. Nonostante provenisse da una ricca famiglia di Vienna, Niki si è fatto da solo.