La F1 è la vettura che costa più di tutte sulla faccia della terra, per via dei tanti componenti che ha e del loro singolo prezzo.
Le monoposto di F1 sono la massima espressione della tecnologia, dei veri e propri caccia con delle ali rovesciate, in particolar modo se parliamo delle wing car nate lo scorso anno. I nuovi regolamenti le hanno rese più lente rispetto a quelle a cui ci eravamo abituati, ma come in una normale evoluzione della specie, siamo certi che le performance cresceranno di anno in anno, grazie allo sviluppo ed agli ingenti investimenti che fanno le squadre.
Il mondiale di F1 vive di una continua ricerca del limite, ed è normale, in tal senso, che il costo delle auto diventi davvero elevato. Una componente su tutte spicca in termini di prezzi elevati, ed ora vi andremo a spiegare nel dettaglio quanto costano le vetture attuali e da quanti elementi sono composte.
F1, ecco quanto costa una monoposto del Circus
Le F1 sono diventate sempre più complesse sul fronte tecnologico nel corso degli ultimi anni. Sino agli anni Duemila, le loro dimensioni erano molto più contenute, ed il funzionamento delle auto era ben più semplice rispetto ad oggi. Sino 2008 si sono usati dei motori che prima erano V10 e poi V8, senza l’ausilio di unità elettriche o cose del genere.
Nel 2009 le cose hanno iniziato a cambiare, con un nuovo regolamento aerodinamico e l’introduzione del KERS, che fatta eccezione per il 2010, è stato presente sino al 2013. Tuttavia, nulla a che vedere con quanto accaduto a partire dal 2014, quando sono state introdotte le complicatissime power unit turbo-ibride, spinte da motori V6 da 1600 cc di cilindrata, associati alla MGU-H, l’MGU-K, il pacco batterie, la centralina ed una serie di diavoleri che di certo non hanno aiutato i fan a comprendere lo sport.
Le power unit sono le parti più costose delle F1 odierne, ed ognun motore costa circa 5 milioni di dollari, un prezzo davvero folle. Anche il resto delle monoposto non è di certo a buon mercato, visto che la realizzazione delle sospensioni costa qualcosa come 100-150 mila dollari.
Ogni monoposto è composta da circa 14.500 elementi, che devono essere collegati tra di loro alla perfezione per risultare competitiva. L’Halo, il sistema di sicurezza introdotto nel 2018 per proteggere dagli urti la testa del pilota, ha un prezzo di 17 mila dollari, mentre per la trasmissione, che include il cambio e tutti gli annessi e connessi, ci vogliono circa 170 mila euro.
Anche una semplice, per così dire, ala anteriore, ha un valore di circa 22 mila euro, mentre per il volante ne sono richiesti circa 100 mila. Infatti, questa parte della monoposto è cambiata radicalmente a partire dai primi anni Duemila, e si può dire che l’atto di far girare le ruote è ormai diventato un compito secondario.
I volanti sono dei veri e propri computer, e poco tempo fa è stato svelato che Michael Schumacher fu uno degli artefici di questa transizione, che portò il volante a diventare un mezzo per gestire tutte le varie funzionalità della monoposto. Visti i tantissimi sistemi che vanno tenuti sotto controllo sulle vetture odierne, il volante ha assunto un’importanza ancor maggiore, ed i piloti lo usano per fare delle modifiche anche a 300 km/h.
Detto questo, possiamo affermare che in base alle varie stime ci vogliano circa 8 milioni di dollari per costruire una monoposto, di cui ben 5 provenienti dalla realizzazione delle power unit. Un costo davvero esorbitante e che fa riflettere moltissimo sui controsensi dell’era moderna del Circus.
Si è infatti deciso di eliminare i test in pista per tagliere le spese, e poi si punta su motori che costano almeno il triplo di quelli che venivano utilizzati in passato. Il prezzo altissimo delle power unit ha spinto gli organizzatori ad imporne tre da utilizzare durante l’anno, altrimenti si va in penalità, come del resto accade a tutti visto che ci sono ben oltre 20 gare da affrontare.