La Red Bull continuerà sino al 2025 l’accordo con la Honda, la quale ha il motore migliore della griglia per ora. I giapponesi spaventano.
In casa Red Bull c’è la consapevolezza di poter partire da grandi favorito per la stagione di F1 targata 2023. La RB19 che ha debuttato in queste ore in Bahrain, svelandosi finalmente al mondo dopo quasi un mese di misteri, ha stregato subito la concorrenza, come fece anche la sua progenitrice iridata lo scorso anno a Barcellona.
Se i campioni del mondo della Red Bull hanno in mano la massima formula, si può affermare che il Giappone, in questo momento, controlla il motorsport. La Honda fornisce al team di Milton Keynes la miglior power unit dell’intera F1, ed a gennaio, con il brand americano Acura ha dominato alla 24 ore di Daytona, mentre la Toyota è al top sia nel mondiale endurance che in quello rally.
L’unico sport in cui stanno faticando maggiormente è il motociclismo, dove comunque hanno dominato praticamente da sempre, e ci sta ogni tanto incappare in qualche difficoltà. Tuttavia, la Honda può star tranquilla sul fronte F1, visto che anche il 2023 sembra poter portare a grandi risultati.
La Red Bull può contare su un team di altissimo livello, sia dal punto di vista della progettazione e dello sviluppo del veicolo che nella gestione delle gare. Rispetto agli altri c’è ora anche un altro grande vantaggio, dato dalla power unit Honda che non sembra avere rivali sul fronte della parte ibrida.
La conferma è arrivata direttamente dalle parole di Tetsushi Kakuda, Chief Engineer della Honda, il quale ha lodato gli enormi passi in avanti fatti dalla casa di Sakura nel corso di questi anni, dopo le brutte figure rimediate ai tempi della McLaren. L’orgoglio giapponese ha prodotto dei risultati strepitosi, e c’è da dire che, come affermato in precedenza, il Sol Levante sta dominando questa fase storica del motorsport.
In un’intervista riportata da “RacingNews365.com“, Kakuda ha parlato della situazione attuale dal punto di vista motoristico, lodando i suoi tecnici ed indicando i punti in cui si è migliorati nell’ultimo anno. Il tecnico ha rimarcato il gran lavoro svolto sul fronte dell’elettrificazione e dell’affidabilità, punto dove la Ferrari è decisamente mancata.
Ecco le sue parole: “Se guardiamo indietro sino a poco tempo fa, ci rendiamo conto che il momento più importante è stato il congelamento delle power unit. Alla fine di febbraio dello scorso anno è stato bloccato quasi tutto, e questi motori non si potranno più toccare sino al 2025 per cercare di svilupparli“.
“Per riuscire a mettere in campo una power unit competitiva, la Honda ha dato il massimo nel corso degli ultimi anni, ci siamo occupati del nostro prodotto sino all’ultimo e lo abbiamo poi consegnato alla Red Bull. Nel 2022 non abbiamo avuto grossi problemi sul fronte dell’affidabilità, abbiamo poi risolto alcune cose di cui non eravamo contenti al massimo, abbiamo offerto un ottimo lavoro“.
“Ora le squadre a cui forniamo il motore lo possono gestire in maniera diversa, abbiamo acquisito diverse conoscenze ulteriori sulla nostra power unit, sul fronte del controllo e della gestione dell’energia. Siamo anche migliorati nel campo dell’elettrificazione, in particolare sulla MGU-H, con cui eravamo già in netto vantaggio lo scorso anno“.
Le parole di Kakuda non possono lasciar tranquilli i rivali, visto che la Honda è ormai il top e sembra migliorata ancor di più. La parte elettrica è fondamentale nelle power unit-turbo ibride attuali, visto che fa una grande differenza nelle fasi di accelerazione, ma anche di spinta massima alle alte velocità.
Lo scorso anno, il team di Milton Keynes aveva margine sui rivali da questo punto di vista sia per la strepitosa efficienza aerodinamica della RB18, ma anche per via di un motore Honda che ha ormai raggiunto dei picchi di potenza eccezionali. Se anche l’affidabilità si confermerà il top assoluto, per Ferrari e Mercedes inziierà a farsi molto dura.
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