La Multipla è stata una delle auto FIAT più controverse delle storia. Ecco come potrebbe essere il nuovo modello.
A volte non conta piacere a tutti, ma diventare famosa. La Multipla è diventata un’auto virale, si direbbe nel linguaggio di oggi. Ha fatto parlare di sé per uno stile unico nel suo genere, portando in strada una comodità mai vista prima. Oggi la casa torinese è intenta a rinnovare la gamma con modelli elettrici o ibridi, ma il mercato pretende SUV e auto spaziose.
Il primo modello storico di Multipla arrivò negli anni ’50. La moderna Multipla prese inspirazione dalla vecchia 600 Multipla, aggiungendo quel tocco eccentrico in più. Le dimensioni della nuova serie furono maggiorate rispetto al modello del passato. Nacque così l’idea di lanciare un’auto con sei posti, in poco più di tre metri e mezzo di lunghezza. Quale poteva essere la reazione della critica?
L’auto fu demolita dalla stampa. Il premio Pulitzer Dan Neil disse: “La Multipla ci ricorda che le auto non devono solo essere funzionali, ma anche belle o, perlomeno, evitare di assomigliare a questa”. In un baleno divenne una delle macchine più criticate di sempre per uno design di dubbio gusto. Il monovolume FIAT finì nella lista delle 50 automobili più brutte della storia. Per molti l’accanimento fu esagerato, infatti, e diedero fiducia alla Multipla.
Tutto dipende dallo scopo di un’auto. Chi ha acquistato una Multipla non lo ha fatto con l’obiettivo di impressionare il sabato sera. E’ un’auto non mastodontica, impreziosita da un abitacolo comodissimo. Perfetta per una famiglia con 4 figli. All’occorrenza, abbattendo lo schienale, era possibile ricavare un bagaglio enorme. L’ampio portellone del bagagliaio rendeva agevole il carico e lo scarico di oggetti pesanti. Di monovolumi il mercato, alla fine degli anni ’90, era pieno, ma la Multipla riuscì a differenziarsi, non lasciando impassibili i clienti. Fiat, torna la Dino Spider? Sarebbe uno splendore assoluto.
La livrea bicolore era particolare. Le sospensioni anteriori erano delle classiche MacPherson, mentre le sospensioni posteriori erano a ruote indipendenti del tipo a bracci tirati. Lo stile fumettistico della vettura si ispirava al design di alcuni vecchi modelli della FIAT, come la Topolino. La gamma dei motori non era banale. Presenti un 1.6 16V con 100 CV, 4 cilindri in linea a benzina, con una velocità massima di 170 km/h. Un 1.6 16V BiPower 100, ossia un 4 cilindri in linea, benzina-metano; un 1.6 16V BluPower 95 a metano e un 1.9 JTD 8V 105 diesel. Quest’ultimo era il motore più vivace, grazie ad una top speed di 176 km/h. La Multipla percorreva lo 0 a 100 km/h in 12,2 secondi. Al di là della potenza, i consumi erano buoni.
La nuova FIAT Multipla
Per coloro che si fecero ammaliare dal famoso scalino nel frontale, vi erano diversi lati positivi. Il Museum of Modern Art di New York la trattò come un’opera d’arte distintiva, facendola entrare nel 1999 in una mostra. Vittorio Falzoni Gallerani del Sole 24 Ore ritenne la Multipla del 2004 uno dei restyling maggiormente peggiorativi di sempre e “il tentativo di normalizzare queste linee con un muso di aspetto tradizionale innestato a viva forza sull’auto […] fu un fallimento stilistico”.
Se sognate un nuovo modello di Multipla, il render dell’architetto italiano Tommaso D’amico fa al caso vostro. Sull’omonimo canale YouTube il designer ha elaborato una rappresentazione grafica molto interessante. Se fosse come nel video in basso diventerebbe un SUV alla moda, per rispondere anche alle attuali esigenze del mass market, puntando su moderni sistemi di infotainment e connettività.
“Una Fiat con le peculiarità di un medio SUV potrebbe di sicuro entrare con forza nel mercato mondiale. Per questo concept, sulla base delle moderne tecnologie, è previsto un esuberante nuovo motore Hybrid 1.5 150 cv TCT7, con cambio automatico e trazione RWD. La carrozzeria sarà proposta in colorazioni molto eleganti”, ha annunciato D’Amico. Potrebbe affiancare o sostituire la 500X negli anni avvenire.