Russell vuota il sacco: ecco cosa ha imparato dal 2022

Pronto a cominciare una nuova stagione in F1, Russell ripercorre il suo primo anno in Mercedes e svela l’errore da non ripetere.

Convinto di approdare in Mercedes e poter finalmente vincere e salire sul podio a ripetizione, George Russell lo scorso campionato si è trovato davanti ad una brutta sorpresa. Tutto ciò che si era immaginato dopo tre difficili annate alla Williams, trascorse perlopiù nelle parti basse della classifica, non si è verificato. La W13, estrema nel disegno, non ha saputo replicare le prestazioni delle sorelle maggiori, e il talentuoso pilota di King’s Lynn ha faticato, come d’altronde il più navigato Lewis Hamilton. Anzi, a dirla tutta un pochino meno.

Il pilota Mercedes George Russell (LaPresse Foto)
Il pilota Mercedes George Russell (LaPresse Foto)

In ventidue round disputati, oltre a tre Sprint Race, il #63 è entrato in top 3 in otto occasioni, una delle quali sul gradino più alto in quel del Brasile, quando tutto sembrava perso. Il sette volte iridato, invece, ha potuto brindare in nove appuntamenti, ma senza mai battere tutta la concorrenza. Una prima assoluta per lui, abituato dal suo esordio nel Circus avvenuto nel 2007, ad imporsi almeno in una corsa.

Ma tornando al 25enne, ecco cosa ha detto a proposito della delusione per aver debuttato con la Stella in una fase calante della sua storia.

Russell, cosa ha appreso dalle difficoltà incontrate

Il Mondiale passato mi è servito. In particolare ho imparato molto dai gran premi più complicati. Quelli in cui in un certo senso ho fallito o non ho avuto il rendimento che avrei dovuto“, ha analizzato a RacingNews365.com.

Ma cosa ha tratto in errore il britannico e gli ha fatto perdere punti preziosi? Da quanto lui stesso racconta, la principale causa è stata l’ansia da performance. Quella voglia di mordere il freno e di ottenere risultati, senza riconoscere i limiti del mezzo. “E’ stata una grande lezione“, ha ammesso. “Capita che più ci provi, più spingi, meno riesci a centrare l’obiettivo“, ha filosofeggiato.

Dunque, per la stagione al via dal prossimo 5 marzo in Bahrain, l’approccio dovrà essere diverso e più misurato. In quanto eccedere nella ricerca di una soluzione ai problemi, lo strafare, spesso conduce oltre che a sbagliare, pure a non tirare fuori da ciò che si ha tra le mani, il massimo potenziale.

E’ necessario essere piuttosto disciplinati, e consapevoli di quanto si può fare“, ha proseguito la disanima di quello che è stato il bottino di competenze tratta dalle criticità del 2022. Per chiarire meglio il concetto, l’inglese ha preso d’esempio la palestra. “E’ un po’ come se ci andassi tutti giorni, e ogni sessione facessi la panca con il massimo dei pesi. Ad un certo punto rischieresti di farti male. In pratica non è il modo più efficace per diventare più forti“, ha predicato una sorta di moto che ricorda quanto sia meglio affrontare tutto un passo alla volta, senza bruciare le tappe e senza bramare troppo di arrivare alla meta quando ancora si è lontani.

Nelle competizioni automobilistiche è la stessa cosa. Se scendi in pista e guidi con rabbia, oltrepassando costantemente le potenzialità tue e della vettura, non porterai a casa nulla“, ha concluso il suo ragionamento il quarto della generale dell’anno passato.

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