In MotoGP i fan potranno rivedere in pista, come wild card, Dani Pedrosa. L’ex centauro della Honda, oggi in KTM, si è sbilanciato sulle Sprint Race.
La MotoGP è molto cambiata dai tempi in cui Dani Pedrosa era il mattatore in Honda. Pur non vincendo mai il titolo nella classe regina, lo spagnolo è stato uno dei più grandi interpreti della sua storia. Nel 2023 tornerà in pista per un appuntamento stagionale, dopo aver contribuito in moto importante allo sviluppo della KTM.
I fan del “Torero Camomillo” non potranno mancare a Jerez de la Frontera. Nel 2023, in top class, ci sarà una grande novità. Scimmiottando il format della F1, vi saranno le Sprint Race in ogni round del campionato. Diversi rider si sono già lamentati dell’aggiunta di una seconda gara. I soliti 45 minuti di GP domenicali saranno preceduti, ogni sabato, da una corsa del 50% dell’intera distanza di un Gran Premio. Qualora un Gran Premio avrà 30 giri, una Sprint Race consterà di 15 giri. Tutto ciò cambia, completamente, approccio al weekend.
Un errore nella SR può costare caro. I punti saranno assegnati ai primi nove piloti che taglieranno il traguardo. In un Gran Premio, i primi 15 piloti ottengono: 25, 20, 16, 13, 11, 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1. Nelle Sprint Race, invece, il vincitore riceverà 12 punti, mentre le altre otto posizioni fino alla nona riceveranno 9, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1 punti. Le graduatorie saranno, completamente, diverse. Saltare un paio di appuntamenti potrebbe significare dover rinunciare alla corsa mondiale.
Vi sono molti rischi connessi alle Sprint Race, ma ormai il dado è tratto. Nel 2023 il boss Ezpeleta farà di tutto per riaccendere l’entusiasmo sopito dei fan. La soluzione potrebbe anche creare maggiore spettacolo o togliere interesse per la canonica sfida domenicale. Punti di vista, ma i numeri non mentiranno. 21 SR più 21 GP daranno la dimensione esatta dell’audience che può produrre l’attuale classe regina.
La profezia di Dani Pedrosa
Il senatore della KTM ha provato a Sepang la nuova RC16, seppur con transponder spento. Le voci di corridoio del Paddock dicono che i tempi di Dani siano stati eccellenti. In una recente intervista a DAZN Pedrosa ha commentato che “in questo momento sono in un processo di adattamento a certi cambiamenti all’interno del team”. La squadra austriaca ha grandi obiettivi e ha fatto le cose in grande.
Dalla Ducati è arrivato Jack Miller che, dopo le luci e ombre nella casa di Borgo Panigale, vorrà dimostrare di essere un top driver. A tratti Brad Binder ha già dimostrato di poterlo essere. Secondo Dani vi sono tutti gli ingredienti per fare bene. “Ci sono nuovi tecnici, nuove idee dovute a queste aggiunte, in più abbiamo Jack Miller che si sta ancora adattando alla moto e abbiamo Binder, che sta provando a collaborare un po’ a queste nuove idee, per vedere se si adattano un po’ al suo stile di guida”, ha spiegato il collaudatore con il numero 26.
“Da quello che abbiamo visto sembra che la Ducati stia facendo molto bene, molto bene anche l’Aprilia, un po’ sotto la Ducati, ma molto vicina e poi vedremo se noi ci siamo”. La KTM potrebbe fare la festa alle due case giapponesi, Honda e Yamaha, attese ad una prova d’appello determinante. Secondo Dani chi è abituato a gare di durata farà più fatica con questo format, mentre due spagnoli potrebbero trarre grossi benefici dalle Sprint Race.
“Per persone come Marc Marquez o Jorge Martin, che sono molto esplosive, penso che questo format possa adattarsi a loro”, ha affermato Pedrosa. Di sicuro ci sono pochi piloti così forti nelle prime concitate fasi di gara, ma la Ducati ha dimostrato di poter riscaldare le mescole prima e meglio dei competitor. Marc Marquez lascia tutti di sasso: guardate cosa riesce a fare. A fine marzo, sul tracciato di Portiamo, si avranno i primi riscontri.