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Formula 1

Ferrari e l’altra arma della SF-23: ecco cosa si sono inventati

Published by
Giovanni Messi

La Ferrari SF-23 è un concentrato di innovazioni, e tra le tante novità c’è un qualcosa di diverso all’anteriore. Ecco di cosa si tratta.

In casa Ferrari c’è grande entusiasmo attorno alla SF-23, la monoposto che Charles Leclerc e Carlos Sainz dovranno portare al top sin dalle prime gare. L’obiettivo dichiarato da Frederic Vasseur è quello di portare a casa il titolo mondiale, e c’è da dire che le ambizioni non mancano di certo al nuovo team principal del Cavallino.

Ferrari SF-23 con Sainz a Fiorano (Ferrari)

La prima cosa che sarà da verificare negli appuntamenti iniziali è sicuramente l’affidabilità, ovvero il principale motivo del fallimento dello scorso anno. I guasti alle power unit sono stati troppo numerosi tra le prime gare europee e l’estate, e questo portò i tecnici ad abbassare la potenza del motore, sino a perdere troppa prestazione per pensare di competere con i migliori della classe.

La Ferrari ha svolto un duro lavoro sul motore Superfast, ma anche a livello telaistico le soluzioni interessanti non mancano di certo, come abbiamo ampiamente spiegato nei giorni scorsi. La prima gara in Bahrain sarà subito un banco di prova importante, visto che le alte temperature e l’umidità mettono sempre a dura prova l’affidabilità.

La Red Bull ne sa qualcosa, visto che nel deserto di Sakhir arrivò un pesante doppio ritiro lo scorso anno, con Max Verstappen e Sergio Perez costretti al ko a pochi giri dalla fine. Quella giornata storta non ebbe un impatto rilevante visto come andarono poi le cose, ed a Maranello non possono permettersi di ripetere gli errori del 2022 se vogliono competere contro un avversario così forte e ben organizzato, altrimenti il finale sarebbe già scritto.

Nel frattempo, nella nostra analisi quotidiana sulla nuova SF-23 occorre porre l’accento su un qualcosa di molto interessante che riguarda la parte anteriore della vettura. Il tutto è stato fatto per due motivi principali: cercare un maggior equilibrio per gestire meglio le gomme ed alleggerire la vettura, e stando alle parole dei tecnici, i risultati sembrano essere stati già centrati.

Ferrari, sulla SF-23 cambia tanto nella zona del muso

La Ferrari SF-23 è un’evoluzione della monoposto dello scorso anno, ma non per questo non sono stati fatti tanti miglioramenti. Prima di tutto, ci siamo concentrati su una diversa conformazione delle pance, che lasciano una sezione molto più aperta davanti alle ruote posteriori, questo grazie a dei nuovi radiatori che hanno ridotto gli ingombri.

L’obiettivo è quello di ridurre al massimo il drag, problema che lo scorso anno rendeva le Rosse troppo vulnerabili sui rettilinei nei confronti delle Red Bull. Sull’ala anteriore sono apparsi quegli slot posti in verticale che erano stati vietati sulla Mercedes lo scorso anno, ma che ora sono permessi dal regolamenti.

La soluzione che sin qui ha colpito di più è quel possibile S-duct posizionato sulla zona inferiore del telaio, con l’apertura dove viene raccolta l’aria che si trova prima delle pance, mentre lo sfogo è situato ai lati dell’abitacolo, poco prima che inizi lo svaso situato sopra ai sidepods.

Non sfugge agli occhi anche il nuovo muso, che sulla Ferrari SF-23 è più corto rispetto alla sua progenitrice. Per cercare un maggior equilibrio, come ha spiegato il responsabile del reparto telaio, ovvero Enrico Cardile, la sospensione anteriore è stata del tutto ridisegnata ed abbassata, mentre il muso anteriore più accorciato è utile nell’ottica del risparmio del peso.

La parte più frontale non si raccorda al profilo principale dell’ala anteriore come accadeva nel 2022, ma si incastona nel secondo flap. Sarà molto interessante capire quelli che saranno i benefici che si potranno trovare grazie a tale soluzione, che sicuramente è una delle più ardite viste sino a questo momento.

Ai test di Sakhir mancano ormai pochissime ore, e poi sapremo finalmente chi sarà il grande favorito per la vittoria del Gran Premio del Bahrain. Il Cavallino ha una storia vincente nel deserto, e la doppietta dello scorso anno è un ottimo punto di partenza. La lunga attesa è ormai terminata.

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