La Ferrari è la vettura più dominante nella storia delle quattro ruote, ma c’è stato un anno dove ha vinto senza correre con il suo rosso.
Ci sono alcuni marchi che sembrano poter essere immortali nel corso del tempo, con la Ferrari che senza ombra di dubbio fa parte di questa straordinaria schiera, con il Cavallino Rampante che ha sempre abbinato il proprio nome al rosso, ma non sempre ha vinto con questo colore.
Il grande Enzo Ferrari infatti ha sempre dichiarato che ogni bambino nel momento in cui avrebbe avuto modo di poter disegnare una macchina l’avrebbe sicuramente rappresentata con il colore rosso, per questo motivo scelse questa cromatura per il suo marchio.
Si è trattato di un simbolo praticamente inscalfibile nel corso degli anni, con la Rossa che è entrato nel cuore di tutti gli appassionati, non soltanto degli italiani che vivono a tutti gli effetti questo mondo come una vera e propria religione.
C’è stata però un’occasione nella quale Enzo Ferrari decise incredibilmente di abbandonare per alcune gare il classico rosso, passando a un incredibile e abbastanza anonimo bianco e blu, scegliendo addirittura di gareggiare con un nome diverso da quello del suo cognome.
Bisogna tornare con la memoria al 1964, una stagione che è stata tra le più emozionante nella storia della F1, con i tre campioni britannici Graham Hill, Jim Clark e John Surtees che si stavano dando battaglia fino all’ultima gara per poter stabilire chi sarebbe stato il nuovo campione del mondo.
La Ferrari non era partita nel miglior modo possibile, ma nel corso dell’annata riuscire a rimontare il gap perso all’inizio, ma il 1964 viene anche ricordato come quello della grande lite tra Ferrari e la Federazione automobilistica italiana.
Il Drake infatti preso una clamorosa decisione in vista delle ultime due gare del Mondiale, dato che era convinto che non si dava la giusta importanza alla Ferrari da parte della Federazione, per questo motivo decise di completare l’annata cambiando il proprio nome e il proprio colore.
La scelta del colore bianco e blu è dovuta a una dedica agli Stati Uniti, infatti per le ultime due gare del 1964 la Scuderia venne ribattezzata alla North American Racing, proprio per andare contro alla federazione italiana.
I colori della bandiera americana prevederebbero anche il rosso, ma la volontà di Ferrari era quella di andare contro alla propria federazione, per questo scelse solamente il bianco e il blu, con John Surtees che a quanto pare sembrava essere ringalluzzito dal cambiamento.
Nella prima gara dove la Ferrari corse con il bianco e blu, ovvero in occasione della tappa statunitense di Watkins Glen, Surtees arrivò secondo le spalle di Hill, ma con il suo successo nella gara seguente a Città del Messico riuscì a vincere per la prima volta il titolo mondiale.
La vittoria in F1 dunque permise a Enzo Ferrari di poter tornare a trattare con la federazione ancora di più con un ruolo di primaria importanza, facendo capire come questo marchio fosse fondamentale per lo sviluppo dell’Italia automobilistica.
Già dal 1965 dunque tornò la pace tra le parti, con la Ferrari che tornò con il suo storico marchio soprattutto con il suo classico è meraviglioso colore rosso a infiammare la passione degli italiani.
Non è stata dunque solamente la Mercedes a decidere per un cambio di colore nel corso della propria storia, anche se indubbiamente le motivazioni tra le parti e sono stata estremamente diverse.
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