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Formula 1

Quanto costa organizzare un Gran Premio di F1? Cifre assurde

Published by
Francesco Domenighini

La F1 è la più importante competizione a quattro ruote, ma per poter organizzare un Gran Premio servono davvero tanti soldi da dare alla FIA.

Siamo ormai sempre più vicini al ritorno in pista in F1, con la più importante competizione a quattro ruote del mondo che non vede l’ora di rimettersi l’abito da sera delle grandi occasioni per poter appassionare con straordinarie gare e con i Gran Premi che non sono scelti in maniera casuale.

Gran Premio F1 (Ansa Foto)

Da diversi anni a questa parte si sta discutendo in maniera sempre più animata su come si dovrebbe modificare il calendario, magari rendendolo molto meno snello e considerando come ci siano davvero tantissime gare da disputare.

Ovviamente aumentare il numero delle prove comporta maggiori costi per le Scuderie, maggiore stress per i piloti e soprattutto degli spostamenti continui che non fanno di certo bene nemmeno all’ambiente.

Eppure quando un prodotto come la F1 funziona è normale che si cerchi sempre di più di fare in modo che possa monetizzare, con quest’anno che prevederà il numero pazzesco di ben 23 Gran Premi, ma avrebbero potuto anche essere 24 se non ci fosse stata la defezione all’ultimo momento della Cina.

Un’altra delle principali discussioni tra gli appassionati è la decisione di premiare alcuni circuiti molto più moderni e sicuramente poco accattivante, rispetto ad altri storici che sono nel cuore di coloro che amano le quattro ruote.

È indubbiamente singolare il fatto che ormai da diverse stagioni non si disputi più il Gran Premio di Germania, nonostante al suo interno ci siano due piste leggendarie come Hockenheim e il Nurburgring.

La decisione infatti non dipende solamente dalla Federazione, ma anche da quanto una nazione decide di investire sul Gran Premio di F1, infatti i costi non sono uguali per tutte le tappe, con quelle europee che sono tra le meno redditizie per la FIA.

L’Italia ha un contratto fino al 2025, con questo che garantisce così di poter disputare per almeno altre tre stagioni le tappe di Monza e di Imola, con il contratto che prevede un pagamento di 20 milioni di euro per ogni circuito.

Questi più o meno sono i costi anche delle tappe europee, infatti anche per quanto riguarda l’Austria, la Francia e l’Inghilterra è difficile superare il valore di 25 milioni di euro, ma la situazione cambia radicalmente quando si viaggia verso i Paesi arabi.

Bahrain, Qatar e Abu Dhabi: il Gran Premio è sempre più ricco

Il fatto che i Gran Premi europei siano nella parte centrale del Mondiale, dunque teoricamente quella meno intrigante, è dovuto al fatto che effettivamente le nazioni sono disposte a pagare cifre molto più basse rispetto a chi invece aprirà le danze e soprattutto le chiuderà.

Il Bahrain anche in questa circostanza sarà la nazione che darà il via al Mondiale 2023, con la nazione mediorientale che ha stipulato un contratto con la FIA per 45 milioni di euro.

Le cifre aumentano ancora di più però quando si va verso i vicini di casa di Qatar, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, con tutti questi tre Gran Premi che hanno stipulato contratti fino al 2030 per un totale di 55 milioni di dollari.

Vi sorprenderà sicuramente sapere che però c’è un’altra nazione che ha deciso di investire così tanto nel proprio Gran Premio e si tratta dell’Azerbaijan, infatti per poter scendere in pista a Baku è stato proposto lo stesso identico accordo di 55 milioni di dollari.

Insomma il mondo della F1 è sicuramente uno dei più emozionanti che ci possano essere nel mondo dello sport, anche se ha avuto qualche tragedia, ma naturalmente con sé porta anche ingenti somme di denaro.

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