La nuova monoposto della Ferrari è una evoluzione della F1-75. L’Head of Power Unit Area, Enrico Gualtieri, ha spiegato la vera arma in più.
Sul tracciato di Fiorano la Scuderia ha messo in mostra la nuova wing car. Rispetto a tutte le altre presentazioni la casa modenese è stata l’unica a rivelare la vera vettura in pista davanti ai tifosi sulle tribune. La Rossa è un po’ più nera rispetto al 2022, grazie alla presenza massiccia di fibra di carbonio. Una combinazione che dovrebbe permettere un peso minore sulla bilancia.
Uno degli aspetti che aveva fatto la differenza sulla RB18 era stato l’alleggerimento graduale nel corso dell’annata. I tecnici austriaci furono sensazionali a ridurre il peso dell’auto ad effetto suolo, conquistando 17 vittorie totali. Un dominio schiacciante che la Ferrari dovrà interrompere. I piloti, ma anche lo stesso Vasseur, hanno ammesso in coro che si lotterà per il mondiale. Ogni altro risultato, compreso un secondo posto, sarà considerato un fallimento. Red Bull, arriva la voce sulla RB19: ecco perché sarebbero in vantaggio.
Nella mentalità dei vertici del Cavallino Rampante, da sempre, i secondi sono visti come i primi sconfitti. Una filosofia che è stata ricordata anche dall’amministratore delegato, Benedetto Vigna, al termine della scorsa annata. La medaglia d’argento ad oltre 200 punti di distanza dalla Red Bull Racing è stata accolta con insoddisfazione. Dopo aver ricevuto tanta fiducia, il tecnico svizzero è stato messo alla porta. Frederic Vasseur ha preso il suo posto per riportare ordine e disciplina in un team dove ha regnato il caos e l’impunità per quattro anni.
Negli altri ruoli, ad oggi, sono rimasti gli stessi uomini. Il tecnico francese vorrà rendersi conto della qualità del lavoro, sotto la sua direzione, prima di prendere decisioni finali. Vasseur dovrà essere giudicato sul piano gestionale, ma sotto il profilo tecnico il progetto SF23 non è dipeso dalle sue scelte. Binotto, infatti, sospese gli sviluppi della F1-75 molto prima degli altri per concentrarsi sulla vettura di questa annata.
Gualtieri e i segreti della PU Ferrari
La Ferrari ha dovuto risolvere, prima di tutto, i problemi di affidabilità dei motori Superfast. Nella passata stagione non si sono rivelati all’altezza del compito. Per vincere un mondiale nessun pilota può essere lasciato a piedi. Leclerc e Sainz hanno perso una marea di punti, sostituendo 6 Power Unit a testa. Il gruppo di lavoro a Maranello si è focalizzato sul V6 ibrido, analizzando tutti i possibili punti deboli. Vasseur ha già dichiarato che dovrebbe essere tutto ok, ma il primo verdetto arriverà in Bahrain.
Enrico Gualtieri, capo dell’area power unit della Ferrari, ha analizzato nel dettaglio l’attività svolta durante l’inverno. Nella factory emiliana si sono focalizzati sui permessi regolamentari, dato che il congelamento delle Power Unit imposto dal regolamento FIA ha complicato le cose. “Le Power Unit sono congelate dallo scorso anno – ha sancito Gualtieri – compresi i fluidi, olio e carburante, e le uniche modifiche consentite sono quelle legate all’affidabilità, che è stato il nostro tallone d’Achille la scorsa stagione. Ci siamo concentrati sul motore a combustione interna e su quelli elettrici e abbiamo cercato di capitalizzare l’esperienza maturata in pista la scorsa stagione esaminando tutti i dati e i segnali di debolezza dei componenti utilizzati. Abbiamo anche rivisto le nostre procedure di assemblaggio”.
“In generale abbiamo cercato di capire le cause alla radice dei problemi che abbiamo incontrato in pista, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione per cercare di risolverli. Il lavoro ha coinvolto tutti gli ambiti, dalla progettazione alla sperimentazione per provare e testare nuove soluzioni in tempi brevissimi. È stato uno sforzo notevole, finalizzato sul miglioramento continuo dei componenti per cercare di raggiungere il livello di affidabilità richiesto”, ha spiegato con soddisfazione l’ingegnere della Ferrari.