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Revisione delle bombole GPL: in cosa consiste e quanto costa?

Published by
Chiara Rainis

Chi possiede un veicolo a GPL spesso si pone delle domande pratiche. Ad esempio, come funziona la revisione? Cosa stabilisce la legge?

Sul mercato automobilistico odierno esistono grossomodo cinque generi di veicoli. Quelli alimentati a benzina, a diesel, gli ibridi, gli elettrici e quelli a GPL. Focalizzandoci su questi ultimi, quali componenti necessitano di essere revisionati e sostituiti? Quali sono i costi? Cosa succede quando vanno cambiate le bombole o il serbatoio?

Auto GPL (AdobeStock)

A causa dell’impennata dei prezzi del carburante, la variante a gas sta dando ottimi riscontri in Italia. Per cui, qui di seguito proveremo a rispondere alle domande sull’argomento e a fugare eventuali dubbi.

Auto a GPL, come funziona la revisione

Cominciamo con il dire che almeno a livello di periodicità dei controlli non vi è alcuna differenza con le vetture che hanno altra alimentazione. Solitamente si presta attenzione all’aspetto sicurezza e al rispetto della norme antinquinamento.

Nello specifico l’addetto verifica il corretto funzionamento dell’impianto frenante e di quello elettrico, quindi avvisi sonori, luci,  tergicristallo e tergilunotto. L’usura delle gomme. Lo stato delle sospensioni. Le condizioni dei cristalli. Gas di scarico e rumorosità.

Una volta completata la procedura, il centro revisioni andrà ad applicare sul retro della carta di circolazione l’etichetta con la scritta “revisione con esito regolare”.

Normalmente la prima revisione deve essere effettuata dopo quattro anni dall’immatricolazione. E in seguito ogni due.

Ogni decennio, invece, la legge impone la sostituzione del serbatoio GPL. Ciò significa che non va rifatto l’intero impianto, ma soltanto devono essere cambiate le bombole o il serbatoio toroidale. Ciò perché il sistema di sicurezza deve essere sempre in condizioni ottimali per rispondere in caso di incidente.

Facciamo un esempio. Se il nostro veicolo è stato immatricolato l’1 ottobre 2022, entro il 31 ottobre 2026 dovremo fare la prima revisione. Entro la stessa data del 2028 la seconda e così via. Per quanto riguarda il rinnovo delle bombole si andrà a fine ottobre 2032.

La domanda a questo punto è a chi rivolgersi. I riferimenti possono essere due: i tecnici delle sedi territoriali della Motorizzazione Civile. O eventualmente, a un centro revisione privato purché sua autorizzato dal Ministero dei Trasporti e della Mobilità Sostenibili. Il costo va dai 54,90 euro della Motorizzazione, ai 78,96 dei privati.

Quanto si spende per la sostituzione delle bombole o del serbatoio?

L’opera di rimozione e applicazione del prodotto nuovo comporta il pagamento di una somma che va dai 150 ai 200 euro. O perfino ai 500. Come detto, non ci si può esimere da questa spesa, anche se cara.

Dopo il completamento del processo, l’installatore (abilitato che fa parte di un elenco specifico, fruibile sul Portale dell’Automobilista) andrà a certificare che il lavoro sia stato fatto a regola d’arte e ad aggiornare il libretto di circolazione senza bisogno di passare dalla Motorizzazione per la verifica, come al contrario si sarebbe dovuto fare prima della riforma dell’articolo 78 del Codice della Strada.

In ogni caso tutta la documentazione dovrà essere presentata all’ufficio dell’ente territoriale per ottenere l’etichetta da apporre sul libretto.

E’ necessario precisare che la normativa ECE/ONU 67/01 stabilisce l’applicazione di una valvola di sicurezza su serbatoi e bombole, per evitare la fuoriuscita di gas. E che entrambi debbano essere omologati ai sensi della normativa europea.

Mancata revisione, cosa si rischia

La sostituzione delle bombole è imprescindibile. Se dopo dieci anni non si procede a rimozione delle vecchie bombole, non ci si potrà recare in officina per la revisione.

Ed essendo quest’ultima un must, se si vieni colti in flagranza, ovvero se si viene fermati dalle forze dell’ordine e queste notano il mancato espletamento dell’onere la multa va dai 173 ai 694 euro. Somma che diventa il doppio se si è recidivi. Questo nel rispetto dell’articolo 80, comma 14 del Codice della Strada.

Peggio ancora, se si sta circolando con serbatoio GPL scaduto, la sanzione pecuniaria può oscillare tra i 1998 e i 7993 euro, senza contare il fermo amministrativo del mezzo per novanta giorni. Se non è la prima volta, scatta la confisca con messa in vendita all’asta giudiziaria.

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