Il trend del 2022 pare non essere cambiato, anzi il dominio della Ducati si è rinforzato. Marc Marquez è preoccupato della nuova Honda, ma darà battaglia.
Il 2022 è stato l’anno della Ducati, in tutte le categorie. La casa di Borgo Panigale ha festeggiato la tripla in MotoGP e si è laureata campione del mondo anche in SBK con Alvaro Bautista. Nella classe regina Pecco Bagnaia ha vinto 7 GP che gli sono valsi il primo posto, mentre Bastianini, neo teammate del torinese, ha conquistato 4 gare nel team Gresini.
A completare l’opera anche il successo di Jack Miller in Giappone e i podi degli altri ducatisti. Un egemonia che sarà difficile da spezzare per i competitor, anche perché la GP23 sembra un ulteriore step in avanti in termini di soluzioni tecniche. Nella tre giorni di test a Sepang, condizionati anche dalla pioggia, la casa di Borgo Panigale ha raccolto dati importanti in vista del primo appuntamento stagionale a Portimao. Alle spalle della Ducati, l’Aprilia è apparsa, chiaramente, il secondo marchio. Solo i rider della Ducati, però, hanno lasciato la Malesia con un sorriso a 32 denti.
Da Marini a Martin, passando per Bezzecchi e i piloti ufficiali della squadra corse, tutti hanno avuto ottimi riscontri. Il campione del mondo ha dichiarato che la Desmosedici nuova è già migliore della vecchia. C’è un esaltazione generale, anche perché i due centauri di punta hanno collaborato. Tardozzi ha ammesso che il passo è stato soddisfacente e ha apprezzato l’atteggiamento di Pecco ed Enea, sia in pista sia al box. I due anno collaborato in modo professionale per trarre il massimo dalle nuove soluzioni, convergendo verso la stessa direzione, con le medesime indicazioni. E le giapponesi?
Yamaha, seconda lo scorso anno, e Honda, ultima della graduatoria costruttori 2022, sono sembrate attardate rispetto ai bolidi della casa di Borgo Panigale, ma anche nei confronti dell’Aprilia. Le moto italiane viaggiano ad una velocità diversa, senza aver particolari problemi tecnici. Oltre alla solita grande accelerazione, la nuova Ducati è sembrata la migliore nei tratti misti, con un approccio all’angolo e una stabilità da sogno. L’Aprilia nelle curve è apparsa agilissima, ma dovranno migliorare in frenata dove pagano ancora una differenza rispetto alla GP23.
Honda, la preoccupazione di Marquez
La Honda potrebbe essere la terza forza, ma sarebbe meglio dire che Marquez è sembrato l’unico capace di fare la differenza, nonostante un pesante gap dalle Ducati. “Noi abbiamo fatto un piccolo passo, ma gli altri brand ne hanno fatto un altro. Abbiamo gli stessi problemi del 2022“, ha riassunto il centauro spagnolo a Marca. Joan Mir ha aggiunto: “Ci manca trazione e siamo indietro di un giro“. La situazione non sembra essere evoluta rispetto ai test di Valencia della scorsa annata. In queste condizioni la differenza la potrà fare il centauro di Cervera, ma alla lunga lo strapotere tecnico delle moto italiane emergerà.
La Yamaha, dopo le prove positive dei tester, ha rimesso i piedi sulla terra. Il loro miglioramento nella top speed è una buona notizia per Quartararo e Morbidelli, ma sul giro secco sembrano esserci problemi insormontabili. “Il punto debole della Yamaha è la modalità qualifica – ha affermato Morbidelli, notando che in una curva sono più lenti della Desmosedici o dell’Aprilia – andiamo piano e la cosa peggiore è che non sappiamo perché”. Fabio Quartararo ha parlato già di incubo sulle nuove mescole, ma con una maggiore potenza era prevedibile una moto più nervosa. Pecco Bagnaia come Valentino Rossi? Ecco com’è arrivata la svolta. Date una occhiata anche a: MotoGP, quando verranno presentate le nuove moto? Ecco tutte le date.
Anche in KTM non possono essere al settimo cielo. Hanno provato tutti i tipi di soluzioni aerodinamiche, ma sono ancora lontani dai migliori. L’11 e il 12 marzo ci sarà la chance per tutti i rider di fare gli ultimi aggiustamenti prima dell’inizio della stagione. Due settimane dopo arriverà il Gran Premio del Portogallo. Ad oggi la Ducati sembra avere già in mano il successo.