Lewis Hamilton ha origini che partono da lontano rispetto al luogo della sua nascita. Il campione ha avuto un’infanzia molto difficile.
La carriera di Lewis Hamilton è una delle più strabilianti della storia, e soltanto il 2022 ha rovinato, in minima parte, le sue statistiche. Prima della terribile stagione appena terminata, il sette volte campione del mondo aveva ottenuto pole position e portato a casa vittorie di tappa in ogni singolo campionato a cui aveva preso parte, sin dal debutto nel 2007 con la McLaren.
L’ultima partenza al palo e l’ultima vittoria risalgono al Gran Premio dell’Arabia Saudita del 2021, e dopo quel momento c’è stato il buio più totale, a cominciare dalla beffa mondiale di Abu Dhabi della settimana successiva. Ora, il sette volte iridato ha tanta voglia di tornare al top, e molto dipenderà dal potenziale della sua nuova Mercedes. La F1 W14 è una monoposto che avrà l’arduo compito di dar battaglia a Red Bull e Ferrari, squadre che hanno interpretato meglio il nuovo regolamento tecnico.
Oltre a questo, Hamilton dovrà evitare di finire nuovamente dietro a George Russell nel mondiale piloti, cosa accaduta lo scorso anno. Pensate che, nel corso della sua carriera, Sir Lewis era finito dietro al compagno di squadra soltanto per due volte: nel 2011, in McLaren, con Jenson Button, ed in Mercedes nel 2016, quando il titolo fu vinto da Nico Rosberg. Ora, l’asso britannico ha voglia di riscatto.
Hamilton, ecco quali sono le origini del campione
La leggenda di Lewis Hamilton venne al mondo il 7 gennaio del 1985, e poco più di un mese ha compiuto 38 anni. Il suo nome completo è Lewis Carl Davidson, e nacque da papà Anthony e dalla mamma Carmen Larbalestier. La madre è originaria dell’Inghilterra, ma sono le fondamenta paterne ad essere provenienti da tutt’altra parte della terra.
Infatti, Anthony proviene dall’America centrale, per la precisione dall’isola caraibica di Grenada. Il padre di Anthony, ovvero il nonno di Sir Lewis, si trasferì in Inghilterra nel lontano 1954. Il sette volte campione del mondo visse sulla sua pelle la separazione dei genitori, avvenuta nel 1987, quando il piccolo ma futuro campione aveva solo due anni.
Per i primi 12 anni, visse con sua madre, ma in seguito decise di trasferirsi dal padre, il quale si indebitò fino al collo per permettergli di inseguire il suo sogno di fare il pilota. Hamilton ebbe un’infanzia durissima, venendo bullizzato a scuola per il colore della sua pelle, subendo frequenti episodi di razzismo.
La sua passione per i motori nacque nel 1991, e furono ben sei gli anni durante i quali suo padre dovette fare moltissimi sacrifici per mantenere le sue corse, fino a che, nel 1997, non cambiò tutto. Il giovane Lewis venne messo sotto contratto con la Mercedes, che finanziò tutta la sua carriera, sino ai trionfi in GP2 con l’ART Grand Prix nel 2006, che gli spalancarono le porte verso il debutto in F1.
Dopo la clamorosa beffa del 2007, quando perse il titolo al volante della McLaren a favore della Ferrari di Kimi Raikkonen, Sir Lewis divenne il più giovane campione del mondo della storia nel 2008, a soli 23 anni di età, primato che poi gli verrà tolto due anni dopo da Sebastian Vettel sulla Red Bull, che fece meglio per pochissimi mesi.
Le successive stagioni in McLaren non furono affatto positive, a causa di una monoposto non competitiva e che non gli permise di giocarsela con la dominante Red Bull. Tutto ciò lo portò, alla fine del 2012, ad accettare la chiamata di Niki Lauda, all’epoca presidente non esecutivo della Mercedes, che gli chiese di sostituire Michael Schumacher.
La scelta si rivelò azzeccata, visto che con il team di Brackley portò a casa ben sei titoli mondiali, arrivando a quota sette, con la speranza di poter fare ancora meglio nel prossimo futuro. Dopo una prima fase della sua vita molto delicata, il nativo di Stevenage ha fatto vedere a tutti chi era veramente, suonandole agli avversari e dando una lezione ai suoi vecchi compagni di classe.