Il made in Italy al massimo splendore nella supercar a firma Giugiaro. Sul mercato dall’anno prossimo, la Giotto Bizzarrini fa già sognare.
Era il 1954 quando Giotto Bizzarrini lasciava l’insegnamento universitario per inseguire la sua vera passione, ovvero le quattro ruote. Prima in Alfa Romeo e subito dopo in Ferrari, l’abile ingegnere si farà le ossa per diventare lui stesso imprenditore. All’inizio degli anni ’60, a Livorno, fonderà la Autostar, azienda specializzata nella produzione di motori. Tra i primi clienti, un personaggio di prestigio: Ferruccio Lamborghini. I buoni risultati lo porteranno a voler ampliare la propria produzione e passare dai propulsori, alla macchina nella sua interezza. Ecco dunque nascere la Bizzarrini Prototipi, che però chiuderà già nel 1969. E per il patron si aprirà una carriera da consulente.
Oggi però il suo nome è pronto a tornare in pompa magna. Dopo il rientro nel mondo produttivo con la 5300 GT Corsa Revival di inizio 2022, per il 2024 verrà lanciata una supercar da far andare in visibilio ogni malato delle auto.
Per adesso sappiamo che si chiamerà “Giotto”, in onore del creatore della compagnia, e che sarà un’edizione limitata. Dotata di un potente V12, il design sarà totalmente italiano, grazie all’importante contributo di Giorgetto e Fabrizio Giugiaro.
Gli obiettivi sono di mescolare lusso e piacere di guida, con scelte stilistiche in linea con la tradizione, ma capaci di strizzare l’occhio alla modernità.
Dopo essersi unito a Bertone per la progettazione della 5300 GT, per questo esemplare Giorgetto Giugiaro ha deciso di lavorare in famiglia. E’ con il figlio Fabrizio che cercherà di dare vita ad un gioiello in movimento.
Come detto la vettura si distinguerà per un formidabile mix tra “vecchio” e contemporaneo e per un corpo interamente in fibra di carbonio.
“La Giotto non vuole riportare in vita le forme del passato”, ha tenuto precisare Giugiaro Jr.. “Al contrario parla un linguaggio moderno, con linee molto sobrie e proiettate al futuro, pur tuttavia mantenendo le suggestioni del marchio“.
Quella che è sempre stata la cifra stilistica di Bizzarrini si ripresenterà assieme alle tipiche proporzioni che ci si attende da una supercar ribassata. Le ingombranti prese d’aria un tempo montate sul cofano, saranno riviste con l’incorporazione di fari a led ultrasottili. Al centro del cofano svetterà lo stemma della Casa, in maniera non dissimile a quanto si è visto sulla 5300 GT.
E a proposito del vecchio modello, la Giotto rivisiterà il suo montante B triangolare, e adotterà un lunotto capace di avvolgere in maniera così importante la sezione posteriore da essere assimilabile ad una cascata di linee sui passaruota. Il retrotreno, invece, si assottiglia leggermente, dando vita ad una forma aerodinamica a goccia.
Sul fronte dei materiali, come la 5300 GT era stata un’antesignana da questo punto di vista sfruttando i composti più leggeri e al contempo resistenti per l’epoca, così anche il bolide in uscita l’anno venturo utilizzerà punterà sulla leggerezza e la solidità. La carrozzeria sarà ancora in fibra di carbonio, in più ci sarà una struttura in composito creata ad hoc per rispondere agli standard di sicurezza mondiali richiesti, attraverso l’uso di tecnologie e processi produttivi, sviluppati nelle competizioni automobilistici di alto livello.
Passiamo ora al punto cardine. Il propulsore. Si tratta di un V12 aspirato inserito in posizione posteriore-centrale, con un effetto slancio che vuole dare l’idea di potenza convogliata dal retro verso l’unità motrice.
“Avere l’opportunità di progettare un’auto completamente nuova per il marchio italiano è un privilegio, in quanto siamo uniti e accomunati da quasi sei decenni di storia e da design diventati iconici“, ha confidato Giugiaro Sr.. “Con questo veicolo vogliamo onorare ciò che è stato, pur concentrandoci sull’avvenire. Dando forma, tramite l’uso di tecnologie inedite e all’avanguardia ad un mezzo al contempo riconoscibile nei suoi tratti, ma proiettato in avanti“.
A 96 anni Bizzarrini resta un riferimento per le sue capacità ingegneristiche e per la sua finezza nel collaudo. Due caratteristiche che hanno contribuito a dettare i punto per arrivare alla nuova supercar. Si va quindi a riproporre la sua influenza come fu per la Ferrari 250 GTO e per l’aerodinamica della “Breadvan“, basata proprio sulla Rossa.
Senza dimenticare che fu proprio lui a dettare alcuni aspetti cruciali del noto V12 Lamborghini, adoperato per la prima volta sulla 350 GT. E proprio dal diabolico motore della Lambo nascerà quelle che vedremo sulla Giotto, tuttora in fase di sviluppo.
A guidare l’evoluzione tecnica e motoristica del progetto sarà l’appena nominato Chris Porritt, che dalla sua vanta esperienze di peso nelle divisioni ingegneristiche di Tesla, Aston Martin e Rimac.
“Abbiamo una visione molto chiara per questa automobile, che deve fornire in particolare il piacere della guida“, ha spiegato il CTO. “Bizzarrini è un brand costruito su genio e passione, nonché fondato da un uomo poliedrico, dal talento riconosciuto a livello globale. La nostra intenzione è di ricreare in maniera autentica la visione di Giotto, evitando di inseguire i tempi di accelerazione o i record sul giro, e preferendo al contrario sviluppare una vettura che piaccia a chi cerca purezza e autenticità. Qualcosa di emotivo, meccanico e tattile, ma allo stesso tempo pratico e lussuoso”.
Assieme al britannico lavorerà a questa avventura anche il CEO Ian Fenton. Uomo dalla trentennale esperienza nel campo dell’automobilismo, per costruttori di alto rango come Ford Europe e Ford Motor China, Jaguar Land Rover, Aston Martin Lagonda e Aston Martin Works.
“Mentre proseguono le consegne dei ventiquattro esemplari di 5300 GT Corsa Revival a clienti di tutto il mondo, ora ci concentriamo sull’evoluzione della Giotto, immaginata come un’automobile per intenditori, esclusiva, rara, ed estremamente chic“, le parole del direttore operativo.
Bizzarrini ha messo in piedi un programma decennale, di cui questo lancio è il cuore, ma che comprende altresì la messa in commercio di nuove varianti e modelli Revival. “Se la 5300 GT Corsa ha rappresentato una introduzione al mondo del genio del suo patron, la Giotto diventerà il fulcro del futuro dell’azienda nelle vesti di produttrice esclusiva di supercar“. ha chiosato l’amministratore. Come detto, per vedere in strada questa bellezza italiana dovremo avere pazienza ancora per qualche mese.
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