Rubens Barrichello è stato una colonna portante della Ferrari che dominava la scena negli anni Duemila. Ecco quanto ha guadagnato.
La Ferrari ha vissuto il suo periodo più felice sicuramente tra il 1999 ed il 2004, quando vennero vinti sei titoli costruttori e cinque piloti in appena sei stagioni. Accanto al dominante Michael Schumacher, a partire dalla stagione 2000, arrivò Rubens Barrichello, il quale rimpiazzò il quasi campione del mondo Eddie Irvine, emigrato alla Jaguar per il suo finale di carriera.
Rubinho debuttò in F1 molto prima, nel lontano 1993 con la Jordan, presentandosi come un talento molto interessante, tando da diventare il pupillo di Ayrton Senna. Fu proprio Magic che lo andò a trovare per primo dopo il terribile incidente del 29 aprile, durante le prove libere del Gran Premio di San Marino di quell’anno, sul tracciato di Imola. Nessuno poteva immaginare che due giorni dopo il tre volte iridato sarebbe morto.
Barrichello superò a fatica il dolore per la morte dell’amico e compatriota, ma continuò a far vedere delle cose molto interessanti sulla Jordan, sino ad ottenere una splendida pole position a Spa-Francorchamps, nel Gran Premio del Belgio di quell’anno. Nella seconda gara di quella stagione, il brasiliano aveva ottenuto il suo primo podio, chiudendo terzo e facendo vedere ciò di cui era capace.
Dopo anni passati a soffrire con monoposto di squadre minori, tra cui la Stewart, a Rubinho venne offerto un contratto con la Ferrari per il 2000, ed è ovvio che ci appose sopra una bella firma. La prima stagione del sudamericano a Maranello coincise con la vittoria del titolo mondiale da parte di Michael Schumacher, ma anche per Rubens non mancarono le soddisfazioni.
Al Gran Premio di Germania, infatti, maturò la prima vittoria in carriera, con una rimonta clamorosa che lo portò a vincere dopo essere partito dal diciottesimo posto. La mossa vincente fu la scelta di non rientrare a mettere le gomme da pioggia quando calò il diluvio negli ultimi giri, riuscendo a beffare le McLaren-Mercedes di Mika Hakkinen e David Coulthard, che stavano dominando la corsa.
Nel 2001 non ci furono successi, mentre nel 2002 ne arrivarono ben quattro, assieme al titolo di vice-campione del mondo, poi ribadito anche nel 2004. Tuttavia, con un cannibale come Schumacher a fare da capo-squadra, Rubinho non ebbe mai la possibilità di giocarsi un titolo, pur rimanendo nel cuore di tutti i tifosi.
Il suo ultimo anno a Maranello fu il 2005, il peggiore dal punto di vista delle prestazioni nella sua esperienza con la Scuderia modenese. La Ferrari ed il brasiliano si separarono, con Rubens che passò alla Honda, altro team dove non ottenne forse quello che avrebbe meritato viste le sue potenzialità.
Barrichello, ecco quanto guadagnava in Ferrari
Secondo quello che riportano le stime principali, Rubens Barrichello avrebbe guadagnato qualcosa come 100 milioni di euro nel corso della sua carriera, iniziata nel 1993 con la Jordan e terminata nel 2011 con la Williams. Più della metà di questa somma deriva dall’accordo con la Ferrari, che è chiaramente la squadra che lo ha pagato più profumatamente nei sei anni di collaborazione.
Come abbiamo detto in precedenza, Rubinho passò poi alla Honda, dove corse dal 2006 al 2008 al fianco di Jenson Button, prima che il team diventasse Brawn GP. Probabilmente, quella del 2009 resta la più grande delusione nella sua carriera, visto che si trattò dell’occasione più grande di conquistare un titolo mondiale. La BGP 001, infatti, grazie al diffusore con il buco, era un’auto strepitosa, spinta dal motore Mercedes, che dominò la prima parte di campionato.
Purtroppo per Barrichello, a vincere sei delle prime sette gare fu Button, che fece il vuoto in classifica ipotecando subito il titolo. Il brasiliano venne fuori nella seconda fase di stagione, vincendo a Valencia ed a Monza, ma era ormai troppo tardi ed il suo compagno di squadra si laureò campione del mondo. Rubens venne beffato anche dalla Red Bull di Sebastian Vettel, finendo terzo prima di passare in Williams per gli ultimi due anni della sua avventura nella massima formula.