Le auto da rally scatenano la fantasia dei cultori delle quattro ruote. Una carrellata dei modelli dei big del traverso presenti sul mercato.
Asfalto, terra o neve che sia, il rally regala, sempre e comunque brividi ed emozioni. Tante sono le auto diventate emblematiche. Belle, spettacolari, e forti, si sono trasformate quasi in un tutt’uno con i piloti che avevano il cosiddetto pelo per infilarsi nel loro abitacolo e lanciarsi a 200 km/h o più, tra vicoli stretti, strade a strapiombo, boschi o viali infangati.
In alcuni casi, il legame tra corridore e marchio è stato così solido da rivelarsi inscindibile. Ma quali sono gli esemplari leggendari che sono stati lanciati sul mercato come repliche dei bolidi da traverso? Sono davvero alla portata di tutte le tasche?
Le 9 auto da rally da sogno
Partiamo dalla Toyota Gr Yaris Ogier e Rovanperä Edition. Per celebrare i suoi campioni, la Casa nipponica ha presentato una doppia edizione speciale a loro dedicata. Sulla base della RZ con propulsore 1.6 tre cilindri da 268 cv e 390 Nm di coppia, divergono solo nell’estetica. Quella che omaggia Sébastien è a tinta unita argento opaco con pinze blu. Mentre quella per Kalle riprende i colori della vettura usata in gara. Quindi con un mix di bianco, grigio e rosso, tinta adoperata pure per i freni. Presente un vistoso alettone per un’immagine ancor più corsaiola. Il prezzo al momento è ignoto. Si sa però, che verrà prodotta in serie limitata, con una targhetta identificativa inserita nel cockpit.
Dal presente al passato, si va alla Subaru Impreza Sti Petter Solberg Edition. Con 200 esemplari il costruttore delle Pleiadi festeggiava il titolo vinto da “Hollywood” Petter nel 2003. Molto simile ad una comune Sti si distingue per la targhetta identificativa di corredo alla colorazione blu e ai cerchi oro. Il quattro cilindri boxer turbo da 265 cv e la trazione integrale chiariscono la sua essenza racing. Ottima la risposta anche nell’off-road.
La 208 Gti/Nove fu lanciata da Peugeot in occasione del nono titolo nel CIR di Paolo Andreucci e di Anna Andreussi. La scocca è bianca e nera con una fascia che ricalca i colori della squadra sportiva. Stessa scelta per gli interni, dove emergono i sedili avvolgenti. Degni di nota i cerchi bianchi da 18″ di fattura OZ. Sul fronte tecnico da segnalare l’assetto ribassato di 10 mm per esaltare le prestazioni del 1.6 a turbo benzina che, in questo allestimento, raggiunge i 240 cv. La trazione è anteriore e il cambio manuale per aumentare il divertimento alla guida.
Sébastien Loeb ha dominato il WRC dal 2004 al 2012 diventando il più vincente di tutti i tempi nella disciplina. E Citroen disegnerà in suo onore la C4 Loeb Edition. Tecnicamente lontana dalla vettura originale, è fruibile solo il versione Coupé a tre porte. La livrea è rossa con cerchi bianchi nel rispetto dello stile del brand. Vanta un piccolo spoiler sul portello del bagagliaio e la targhetta identificativa inserita sotto lo specchietto retrovisore lato conducente con il numero progressivo dell’edizione speciale. Le sellerie sono in Alcantara, mentre i pedali in alluminio. Le motorizzazioni disponibili erano 1.6 litri benzina da 110 cv e un 2.0 litri da 143 cv o 180 Cv. 1.6 Hdi diesel da 110 cv e 2.0 HDi Dpfs da 138 cv.
La Mitsubishi Lancer Evo VI Tommi Mäkinen Edition ricorda i sigilli ottenuti dal finnico dal 1996 al 1999. In questa versione le forme sono bombate e piene di dettagli da macchina da corsa. Tra questi la scritta “Ralliart” sul paraurti e i cerchi da 17″ Enkey di color bianco. La turbina è in titanio e grazie alla centralina modificata il motore raggiunge i 280 cv. Ottimizzate le sospensioni e lo sterzo in modo da renderlo un pezzo di vero pregio.
La Toyota Celica Turbo 4WD Carlos Sainz ricorda i Mondiali conquistati nel 1990 e nel 1992 dal Matador. Prodotta in cinquemila esemplari, la due porte in questione è a trazione integrale e spinta da un’unità motrice 2.0 litri sovralimentata per complessivi 208 cv. La targhetta identificativa che le permette di distinguersi da un semplice modello stradale si trova sul tunnel centrale. Sotto il profilo tecnico ha subito diverse revisioni e aggiornamenti per implementarne le performance e la comodità di guida. Tra le novità applicate il differenziale posteriore Torse. Il cambio con i primi due rapporti più corti e la corsa della leva ridotta. Oltre ad un particolare intercooler aria-acqua.
La Volkswagen Polo WRC Edition ci riporta indietro al periodo della supremazia del produttore di Wolfsburg dal 2013 al 2016 co Séb Ogier. La compatta tedesca erede della Gti presenta una grafica del tutto in linea con il modello utilizzato nel campionato, compresa la colorazione bianca. Ogni particolare è un richiamo al WRC, a partire dai cerchi da 18″. Altre caratteristiche sono l’abitacolo in alcantara, il volante dotato di mirino, il cambio manuale a sei marce e il motore 2.0 litri Tsi da 220 cv a trazione anteriore. Replicato in 2500 unità, quando venne lanciato costava 35.000 euro.
Per finire un pezzo mitico che fa venire le palpitazioni solo a nominarla. Stiamo parlando da Lancia Delta Integrale HF Martini. Nel 1992 per celebrare con tutti i crismi il sesto sigillo iridato consecutivo tra le marche, diede vita alla 5 Evoluzione. Total white nel look, così come nei cerchi, sfoggiava una grafica all’altezza delle maniglie richiamante lo sponsor che l’ha fatta entrare nel cuore di tutti gli appassionati. Dotata di un quattro cilindri da 210 cv e 300 Nm di coppia, presenta un cambio manuale a cinque marce e la trazione integrale. Ne vennero inizialmente prodotti quattrocento pezzi, a cui ne seguirono altri trecentodieci sotto la denominazione di Martini 6. Notevole la scritta World Rally Champion sulla portiera, così come l’alettone posteriore con inciso il nome Martini Racing. Al di là delle targhette identificative, il modello vanta sedili avvolgenti Recaro e cuciture a contrasto.