Volete un pezzo di storia della F1? L’occasione è irripetibile

Un incredibile possibilità attira i fan della F1. Un hospitality della Force India verrà venduto in questi giorni. Ecco come acquistarlo.

Gli appassionati della F1 ricorderanno senza dubbio la Force India, squadra che entrò nel Circus nel lontano 2008, con proprietario Vijay Mallya. La squadra acquistò la Spyker, e schierò nel primo anno di storia nella massima serie automobilistica Giancarlo Fisichella ed il giovane Adrian Sutil.

F1 (ANSA)
F1 che occasione per i tifosi (ANSA)

La stagione si concluse senza ottenere punti, e la collaborazione con la Ferrari per la fornitura dei motori si interruppe, passando a quelli prodotti dalla Mercedes. Il 2009 segnò un netto balzo in avanti, anche se la monoposto fu performante soltanto su due piste, quelle di Spa-Francorchamps e Monza.

Fisichella mise a referto un’incredibile pole position al Gran Premio del Belgio, precedendo in griglia di partenza la Toyota di Jarno Trulli, in una strepitosa prima fila tutta italiana. Si trattò dell’ultima volta in cui un pilota della nostra nazione riuscì ad ottenere il miglior tempo in qualifica, e pensare che da quel giorno sono trascorsi quasi 14 anni lascia riflettere sul nostro automobilismo.

La gara vide Giancarlo lottare per la vittoria, ma alla fine si dovette accontentare di un comunque eccellente secondo posto, alle spalle della Ferrari di Kimi Raikkonen. A fare la differenza, in quell’occasione, ci pensò la strepitosa guida del finnico ed anche il KERS, che aiutò Iceman nei sorpassi, dispositivo di cui la Force India non era provvista. Le soddisfazioni proseguirono a Monza, con Sutil che partì secondo in griglia e chiuse quarto in gara.

Dal 2010, la Force India divenne ufficialmente un team di metà classifica, iniziando ad essere più competitiva su quasi tutte le piste. Per il ritorno sul podio della F1, tuttavia, fu necessario aspettare sino al GP del Bahrain del 2014, quando il nuovo arrivato Sergio Perez chiuse con uno splendido terzo posto.

Il messicano riuscì a ripetersi varie volte, e la stagione migliore della squadra indiana fu sicuramente il 2017, quando la VJM10, dipinta di rosa per via del nuovo sponsor BWT, concluse con un fantastico quarto posto tra i costruttori, grazie a Perez ed al semi-debuttante Esteban Ocon.

All’epoca, il proprietario Mallya non si vedeva più al muretto, in quanto non poteva uscire dall’Inghilterra. L’India, infatti, emise nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale per riciclaggio di denaro. Tutte queste vicissitudini portarono la squadra ad essere venduta a Lawrence Stroll a fine 2018, che la ribattezzò prima Racing Point ed, in seguito, Aston Martin.

F1, un hospitality della Force India è in vendita

Molte volte sentiamo di alcune monoposto di F1 del passato che sono in vendita all’asta, ma oggi vi parleremo, invece, di un qualcosa di ancor più particolare. Si tratta, infatti, di un hospitality, detta anche motorhome, che è appartenuto alla Force India e che risale alla stagione 2010.

Si parla di un prezzo di acquisto di circa 500 mila euro, ed è possibile trovarlo sugli annunci di Ebay o su “motorsportmarkt.de“. Nella descrizione, si legge: “L’interno della struttura è elegante e completamente attrezzata con comode zone notte, una cucina completamente ricca di tutto ciò che serve, bagni con docce e servizi igienici, un’ampia area reception ed anche un ufficio. Ogni dettaglio è stato scelto con cura per creare un ambiente perfetto per il team che lo utilizzò qualche anno fa“.

L’acquisto di un qualcosa del genere sarebbe davvero unico, visto che mai nella storia della F1 si era vista un’inserzione del genere. Ovviamente, la spesa è molto alta, ma bisogna sempre pensare che si tratta di una struttura imponente, che richiede molto spazio per essere mantenuta. Tuttavia, ci si poteva aspettare anche un prezzo forse più elevato considerando i servizi che ci sono al suo interno.

La Force India è stato comunque un team che si è tolto delle grandi soddisfazioni, ben figurando soprattutto negli ultimi anni, quando il budget era ridotto all’osso. Sicuramente, hanno fatto meglio di quanto non stia facendo l’Aston Martin di oggi, che può contare su un capitale ben diverso.

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