Spesso criticato per essere un pagante, Stroll incassa un endorsement particolare. A tesserne le lodi un due volte iridato di F1.
Fernando Alonso apre il suo capitolo da pilota Aston Martin elargendo parole al miele nei confronti del suo nuovo compagno di box Lance Stroll. A dispetto della pessima fama da corridore con la valigia che si è costruito sin dall’infanzia, secondo il due volte iridato il canadese sarebbe al contrario un ottimo pilota. Talmente valido da avere tutti i numeri per puntare al massimo risultato.
Noto per essere un personaggio difficile, a tratti rognoso e semina zizzania, il Samurai ha così voluto entrare in punta di piedi alla verdona, optando per lisciare il pelo al figlio del patron, in vista dell’avvio di una stagione che attende con ansia.
Per nulla spaventato delle prestazioni deludenti accumulate nello scorso campionato dalla ex Racing Point, il 41enne ha proclamato amore stima eterna al neo posto di lavoro. “Sarò orgoglioso di loro anche se non fossi io a vincere”, ha affermato a Racingnews365 definendosi lieto di aver dato un importante contributo al progetto.
Stroll ha le carte per puntare in alto
Tornando al discorso sul giovane collega di box, il #14 lo ha detto chiaro e tondo. “E’ un super talento e ha la possibilità di diventare campione del mondo. Vederlo raggiungere la meta e sapere di aver fatto parte del processo, dietro al volante o meno, sarà speciale“, ha proseguito la sua riflessione entusiastica, dando quasi per scontato che il driver di Montreal riuscirà a battere in prospettiva i vari Verstappen, Leclerc e Russell.
Ma cosa lo fa essere così convinto? A quanto pare la lunga conoscenza del 24enne. “La prima volta che lo conobbi era il 2012, quando ero in Ferrari e lui era un membro dell’Academy. Suo padre Lawrence è un amico. Sono stato a casa sua in Canada in diverse occasione. Assieme ci siamo dedicati a varie discipline sportive e ci siamo divertiti”.
Dal suo debutto nel Circus, avvenuto nel 2017 di risultati rilevanti non ne sono arrivati molti, anche se, per spezzare effettivamente una lancia a suo favore, va ricordato, come proprio nell’annata dell’esordio, su una Williams scalcinata, fu in grado di salire sul podio in Azerbaijan. Lo stesso piazzamento lo replicherà in due GP di un 2020 stravolto dalla pandemia, ovvero a Monza e in Bahrain con l’allora “pink lady” dello schieramento. Nel medesimo anno si metterà in mostra anche in qualifica, nella fattispecie in Turchia dove, sotto l’acqua firmò la pole position, impressionando molti.
Tra questi l’iberico, in quel periodo semplice spettatore, dopo il ritiro dalla F1 giunto per sfinimento, dopo la disfatta con i colori McLaren Honda al termine del 2018. “Ha la velocità e lo spunto. Lo ha dimostrato più volte, specialmente in condizioni complesse. La partenza al palo firmata a Istanbul ne è un esempio. Sul bagnato, in generale ha dato prova di saperci fare. Di solito se sei in grado di emergere quando l’aderenza è scarsa, significa che ha una grande sensibilità di guida“, ha infine dettagliato i motivi di questo suo entusiasmo nei confronti del team-mate.
Lo scorso campionato Lance ha chiuso al 15esimo posto della generale con 18 punto. Leggermente più indietro rispetto a quello che era l’altro portacolori del prestigioso brand inglese Sebastian Vettel, 12esimo con 37 lunghezze.