Il CEO della F1, Stefano Domenicali, ha risposto per le righe alle pretese della FIA in merito al divieto ai piloti di commentare alcuni temi, senza previa autorizzazione.
Stefano Domenicali, stavolta, non le ha mandate a dire e ha preso una posizione netta. Alla vigilia della 74esima edizione del campionato del mondo di F1, si era vociferato di un divieto della Federazione Internazionale Dell’Automobile alla libertà di pensiero e di parole ai driver del circus su alcune tematiche politiche.
Si è arrivati al punto tale che i piloti dovrebbero ricevere un autorizzazione preventiva per aprire bocca. La regola avrebbe già portato diversi campionati, capitanati da Lewis Hamilton, a non accettare il compromesso. La riforma del Codice Etico della Federazione Internazionale dell’Automobile ha stabilito il divieto di rilasciare dichiarazioni politiche o religiose senza previa approvazione. Fino a ieri nessun esponente di Liberty Media ha commentato la decisione. Finalmente è sceso in campo il CEO Stefano Domenicali che, in un’intervista al The Guardian, ha dichiarato: “La F1 non imbavaglierà mai nessuno“.
F1, l’intervento di Domenicali
Il boss del circus si è allineato al pensiero di molti piloti che si erano già rifiutati di essere privati della libertà di parola su tutto. “Questa dovrebbe essere la linea del nostro sport, dare a tutti la possibilità di parlare nel modo giusto, non con toni aggressivi o per offendere, ma con rispetto. Non cambieremo questo approccio”, ha spiegato l’ex team principale della Scuderia Ferrari. F1, l’Alfa Romeo nel Circus come costruttore? I fan sognano.
La Formula 1 unisce venti piloti, dieci team e numerosi sponsor, appartenenti a culture diverse. Ognuno con la propria storia e filosofia ha portato avanti le proprie idee. “Non posso dire che uno sia giusto e l’altro sbagliato, ma la cosa giusta da fare, se necessario, è dare loro una piattaforma su cui discutere apertamente le loro opinioni. Tutti vogliono parlare, quindi avere una piattaforma per dire quello che vogliono, nel modo corretto, è la cosa migliore”, ha stabilito l’imolese.
Un duro colpo per il Presidente FIA, Mohammed Ben Sulayem, ma Domenicali è sereno che la FIA condividerà la medesima opinione, quindi ci sono dei protocolli che devono essere rispettati. L’italiano ha fatto riferimento allo status di Federazione Olimpica di cui la FIA gode dalla fine del 2011 e da cui deriva una delle giustificazioni addotte dal suo Presidente, in linea con i principi di neutralità politica dello sport. Lewis Hamilton è stato surclassato dal teammate, il tecnico esalta Russell: scoprite il motivo.
La FIA dovrebbe intervenire per chiarire quanto affermato in precedenza. Grandi esponenti del circus, come Lewis Hamilton, hanno lottato per far sentire la propria voce. Su alcune tematiche importanti è opportuno che i driver continuino ad avere una propria libertà di pensiero e di espressione. Il core dovranno continuare ad essere le corse, ma in questi tempi c’è bisogno di libertà assoluta.