La madre di Lewis Hamilton è stata una persona importantissima nel suo percorso di crescita. Ecco tutto ciò che conosciamo della mamma del sette volte campione del mondo della Mercedes.
Lewis Hamilton è nell’Olimpo del Motorsport, essendo diventato il driver con il maggior numero di vittorie in Formula 1. Il campione di Stevenage ha demolito diversi record nel corso del suo percorso in Mercedes, approfittando di vetture inarrivabili, per molti anni, dalla concorrenza. Le 103 vittorie unite a 103 pole position sono il manifesto del dominio schiacciante dell’anglocaraibico. 
Lewis ha avuto la capacità di non accontentarsi mai, dimostrando sempre fame di vittorie. Nel corso della sua vita ha vissuto anche tanti alti e bassi, sin dall’infanzia. A differenza di tanti altri campioni del circus, il #44 non ha mai avuto la fortuna di avere alle spalle una famiglia benestante. Suo padre Anthony era emigrato dalle Canarie per cercare un futuro migliore nel Regno Unito. Sposò Carmen, ma fu costretto a lavorare notte e giorno per poter aiutare finanziariamente la sua famiglia.
Lewis, dopo un regalo di un’auto radiocomandata, aveva manifestato il desiderio di correre sui kart. Il bambino mise in mostra, sin da subito, una velocità innata. A quel punto Anthony prese una decisione importantissima nella sua vita. Avrebbe fatto tre lavori per finanziare la carriere di Lewis e permettere le cure al fratello minore Nicholas, afflitto da una paralisi celebrale. Il resto è storia. Lewis arrivò in F1, anche grazie all’intuizione di Ron Dennis, sfiorando il mondiale in McLaren nel 2007 e conquistandolo l’anno successivo, nel duello all’ultimo giro con Felipe Massa.
Hamilton, l’importanza di mamma Carmen
Il pilota della Mercedes ha celebrato in totale 7 titoli mondiali, esattamente come Michael Schumacher. La delusione maggiore è avvenuta nel 2021, a causa della perdita del duello con Max Verstappen. Lewis Hamilton, dopo una rimonta clamorosa nelle ultime tappe, fu beffato all’ultimo giro ad Abu Dhabi per una decisione errata di Michael Masi. Nei momenti più difficili della sua carriera, il #44 si è sempre rifugiato nell’abbraccio della sua famiglia. Dopo avergli fatto da manager per molti anni, la relazione con papà Anthony è diventata meno lavorativa e più intima.
Lewis Hamilton ha avuto la fortuna di avere un padre che ha creduto nelle sue potenzialità. Lewis ha un rapporto splendido con suo fratello, ma anche con sua madre. La separazione dei genitori fu un momento pesante della sua vita, oltre a quello di dover battagliare in un clima di profonda discriminazione razziale nel Motorsport, tuttavia tutto ciò ha permesso a Lewis di diventare il campione che è. Hamilton battuto dal giovane Russell, il tecnico svela il motivo. Leggete anche: Lewis Hamilton, stoccata a Verstappen: il Mondiale 2023 è già cominciato.
Il classe 1985 ha, in qualche circostanza, convinto sua madre a presenziare a qualche tappa del mondiale. La signora Carmen non si è mai opposta alla carriera del figlio. E’ una donna a cui non piacciono i riflettori, essendo molto timida e calma. Non è la classica madre protagonista che lascia intervista sui figli e vuole apparire in TV. La donna è nata a Larbalestier e vive a Sandy nel Bedfordshire. Oggi conduce la più classica delle vite da pensionata, lontano dalle luci del circus, godendosi la sua casa e una serena vecchiaia. In alcuni momenti salienti della carriera professionale di Lewis, mamma Carmen ha presenziato al box del figlio.
Nel 2016, ad esempio, nella sfida finale ad Abu Dhabi tra i teammate Mercedes, la madre è stata al fianco di Lewis, dopo la perdita del mondiale. Hamilton ha, negli anni scorsi, aggiunto anche il cognome di sua madre. “Non capisco perché quando le persone si sposano la donna perda il proprio. Voglio davvero che quello di mia madre continui a esistere“, dichiarò il nativo di Stevenage. Sir Lewis ha così incorporato il nome da nubile di sua madre Carmen Larbalestier, insieme ad Hamilton. I due sono indivisibili e la donna ha accompagnato Lewis anche alla celebrazione di baronetto nel New Year Honours.
