La Ferrari punta in alto nel 2023, ma c’è una buona notizia per quanto riguarda un primato che pare inarrivabile. C’entrano i podi.
Ultimi giorni di preparativi in casa Ferrari prima della presentazione della 675, il nome del progetto di questa monoposto in attesa che venga comunicata la sua denominazione ufficiale. La nuova vettura del Cavallino è pronta a dar battaglia a Red Bull e Mercedes, le quali sono, ovviamente, le rivali che fanno più paura.
Gli uomini hanno lavorato tantissimo in questo inverno, e da quelle che sono le indiscrezioni, si parla anche un gran bene della nuova vettura. A quanto pare, i guai all’affidabilità della power unit sarebbero stati risolti, così come tutto ciò che rallentava i piloti in termini di passo gara con il precoce consumo delle gomme.
Sistemare tutto ciò non era affatto facile, ma al momento sembra che il peggio, come si dice in gergo, sia passato e che tutti siano pronti a dar battaglia. Nelle ultime ore, Max Verstappen ha snobbato la Scuderia modenese, affermando che, come prima rivale, ritiene che ci sia da tener d’occhio la Mercedes, mentre la Ferrari potrebbe essere leggermente indietro. A primo impatto, onestamente, non si può non essere d’accordo, visto che l’organizzazione del Cavallino è stata disastrosa negli ultimi anni.
Tralasciando per un attimo la componente tecnica, c’è da considerare anche quella umana, legata alla gestione delle gare, delle strategie e di tutte le variabili che si presentano ogni domenica. Su questo fronte, Inaki Rueda ed il suo gruppo di lavoro hanno fatto davvero dei disastri in queste stagioni, e ci sono molti dubbi sul fatto che qualcosa possa cambiare in così pochi mesi. Le prime risposte le avremo subito, visto che manca davvero poco al via.
La Ferrari ha avuto il suo periodo d’oro tra il 1999 ed il 2004, periodo nel quale maturarono sei titoli mondiali costruttori vinti e cinque piloti. Un dominio umano e tecnico davvero incredibile, a cui tutti furono costretti ad inchinarsi. Una striscia così lunga di successi appariva imbattibile, ma poi ci ha pensato la Mercedes tra il 2014 ed il 2021 a fare ancora meglio.
Tuttavia, il team di Brackley non è riuscito ad abbattere un muro importante, ovvero quello dei podi consecutivi, record che tutt’oggi appartiene al Cavallino. Tra il Gran Premio della Malesia del 1999 e quello del Giappone del 2003, la Scuderia modenese salì sul podio per ben 53 appuntamenti di fila, e nelle stagioni 2000, 2001 e 2002 andò sempre tra i primi tre, ad ogni singola gara.
La Mercedes, tanto per citarne una, questo non è mai riuscita a farlo. Nel 2014, le frecce d’argento andarono sempre sul podio, ma nel 2015 dovettero scendere in quel di Budapest e di Singapore, così come nel 2016 ciò accadde in Spagna, a causa dell’incidente al primo giro tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton.
Anche nel 2020, altra stagione cannibalizzata dagli uomini di Toto Wolff, non mancarono i finali fuori dal podio, come in occasione del Gran Premio d’Italia o in quello di Sakhir. Quello che riuscì a fare la Ferrari in quel periodo storico fu davvero clamoroso, ed ora starà a Charles Leclerc e Carlos Sainz difendere un record così prezioso.
La Red Bull si era avvicinata nel corso del 2021, ma poi c’è stato il fattaccio legato al Gran Premio del Bahrain della passata stagione, in cui sia Max Verstappen che Sergio Perez sono stati costretti al ko, ed il tutto si è risolto con un nulla di fatto. La coppia del team di Milton Keynes è sicuramente la maggiormente indiziata per raggiungere un risultato simile, vista soprattutto la seconda parte dello scorso campionato.
A Maranello, dal canto loro, dovranno dare tutto per tornare a competere per il titolo mondiale, dopo un periodo nero ed in cui tutto ciò è stato impossibile. Il 2022 sembrava l’anno buono, ma dopo poche gare si è capito che era il solito fuoco di paglia, ma adesso le cose dovranno cambiare, pena ulteriori rivoluzioni.
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