Valtteri Bottas è l’attuale alfiere dell’Alfa Romeo Sauber. Nel team svizzero non si è potuto togliere molte soddisfazioni, ma ha dimostrato di essere un ottimo pilota, anche nelle vesti di prima guida.
Dopo aver dimostrato di essere un talento autentico al volante della Williams, il finlandese ha avuto la possibilità della vita, prendendo il posto in Mercedes di Nico Rosberg. Quest’ultimo, a seguito del titolo conquistato nel 2016, ha deciso di ritirarsi dalle scene. Nell’era ibrida della Formula 1 la Mercedes ha fatto la differenza, sin dal 2014
Il finnico dimostrò di avere dei lampi importanti, specialmente in qualifica con il team di Grove. Senza fari paragoni, il nativo di Nastola ha meritato di arrivare in un top team. Lewis Hamilton, naturalmente, è un pilota di un altro pianeta, tuttavia Valtteri Bottas è stato un valoroso secondo, emulando la regolarità di Rubens Barrichello nel quinquennio aureo della Scuderia Ferrari. Piloti destinati al ruolo di secondi, ma sempre pronti ad approfittare della domenica storta della prima guida. Anche se i ruoli non erano annunciati in modo chiaro da Toto Wolff, tutti erano coscienti dell’incarico di spalla del finlandese. Il nativo di Nastola non riuscì mai a competere per un titolo mondiale, ma non creò mai contrasti.
Prima di appendere il casco al chiodo nel 2016, Nico Rosberg infiammò il circus. L’atmosfera nel box Mercedes fu infuocata. Alla fine la spuntò il figlio di Keke. Il ritiro fu inatteso e lasciò spazio a nuove dinamiche. Il team fece una scelta importante, non volendo ricreare un’atmosfera tesa. Il sedile della Stella a tre punte era tra i più ambiti. Bottas è stato catapultato nell’Olimpo del Motorsport. L’occasione di vincere Gran Premi e competere, stabilmente, per i podi ha rappresentato una grande novità. Il rischio di fare da “maggiordomo” al campione anglocaraibico rappresentava un altro risvolto della medaglia.
Intervistato da Maria Veitola, il classe 1989 ha raccontato: “Mi allenavo a soffrire fisicamente e mentalmente. La situazione mi è sfuggita di mano, diventando una dipendenza. Ufficialmente non mi è stata diagnosticata alcun disordine alimentare, ma c’era sicuramente. Se il team mi diceva che dovevo pesare 68 kg, e io ne peso 73 naturalmente, allora dovevo fare di tutto per perdere peso. Non era una situazione molto salutare, ma volevo essere il migliore e pensavo di doverlo fare“.
Bottas è divenuto il “wing man” di Hamilton. Probabilmente sarebbe accaduto anche con altri piloti. Per fare un paragone, in casa Red Bull Racing, è avvenuto lo stesso con altri ragazzi talentuosi che non sono riusciti a tenere il passo del bicampione del mondo, Max Verstappen. Nemmeno l’esperto Perez è stato all’altezza del teammate. Il nordico è stato costretto a raccogliere le briciole lasciate nel corso degli anni dal compagno di squadra di Stevenage. Dal 2017 al 2021 il finlandese ha festeggiato i titoli costruttori, ma a livello personale è uscito con le ossa rotte dal duello interno, schiacciato dalle richieste di Toto Wolff.
Il contratto di Valtteri Bottas in Alfa Romeo
Il team principal austriaco decise di rinnovare la fiducia al finlandese sempre con accordi annuali. Un modo per valutare, stagione dopo stagione, la sua disponibilità a cooperare. Un altro momento complicato per il vincitore di 10 GP è stato quello tra l’addio a Mercedes e l’approdo all’Alfa Romeo: “L’ultima stagione è stata molto difficile, perché il mio futuro era in bilico e non sapevo per quale team avrei corso. Quando pensi di essere un ragazzo duro che non ha bisogno di aiuto, credi di poter sistemare tutto solo guardandoti allo specchio. Ma un professionista sa come farti le giuste domande facendoti aprire gli occhi“.
Nonostante la sconfitta ad Abu Dhabi del #44, la casa teutonica ha celebrato l’ottavo riconoscimento iridato di fila. Lo strapotere tecnico del team con sede a Brackley ha creato un gap incolmabile per la Ferrari. La sconfitta nel 2021 di Hamilton ha lasciato pesanti strascichi e ha fatto perdere molti bonus a Valtteri Bottas. Lewis Hamilton surclassato dal teammate, il tecnico esalta Russell: scoprite il motivo.
Il finlandese nel corso della sua epopea con la casa teutonica ha vissuto anche altri momenti da incubo. Ha subito team order pesanti, a volte non necessari, per favorire il pluripremiato campione con il numero 44. Il suo sogno sarebbe stato quello di vincere il titolo mondiale ma non ha mai avuto né la velocità né l’appoggio per sfidare il teammate. Bottas è stato messo sempre sotto scacco dei vertici del team con contratti annuali. Una strategia che non ha mai messo nelle migliori condizioni psicologiche il finlandese. Lewis Hamilton, dati scioccanti in F1: sentite come stanno le cose.
Il passaggio in Sauber, in ogni caso, gli ha tolto molte ansie, avendo firmato un contratto pluriennale. Valtteri Bottas percepisce 8,5 milioni. Una cifra, nettamente, superiore agli 800.000 del giovane teammate Zhou. In finlandese, nel 2022, è arrivato in decima posizione con 49 punti, mentre il debuttante cinese ha chiuso un mesto diciottesimo posto a quota 6, davanti solamente ai driver della Williams.