La Ferrari aveva nell’affidabilità uno dei grandi punti interrogativi alla vigilia della nuova stagione. Ecco chi può fare la differenza.
Manca soltanto una settimana alla presentazione della Ferrari 675, la nuova monoposto che Charles Leclerc e Carlos Sainz dovranno cercare di portare alla vittoria dell’agognato titolo mondiale. La vettura non ha ancora un nome ufficiale, visto che quello che abbiamo citato in alto non è altro che la denominazione del progetto.
La nuova arma dei due “Carli” sarà svelata al mondo martedì 14 febbraio, nel giorno di San Valentino, ed a differenza della Red Bull, potremo vedere subito le forme dell’auto 2023. Infatti, la Scuderia modenese ha in programma un filming day sul tracciato di Fiorano, stessa cosa accaduta anche lo scorso anno, prima di impacchettare il materiale e spedire tutto in Bahrain, dove i test scatteranno il 23 di febbraio.
Al grande giorno manca davvero poco, e la Ferrari sa di non potersi permettere errori. La concorrenza sarà ancor più forte dello scorso anno, visto che difficilmente la Red Bull si presenterà al via con i problemi che mise in mostra tra Bahrain ed Australia, mentre la Mercedes potrebbe aver risolto le sue magagne.
Della nuova Rossa, in questi mesi, si è davvero parlato un gran bene, ma è chiaro che del lavoro delle rivali si sa poco e nulla. La 675 dovrebbe aver risolto i guai di affidabilità che hanno attanagliato il motore Superfast lo scorso anno, almeno stando a quelli che sono i risultati dei test al banco.
Il giudizio definitivo, come sempre, lo darà soltanto la pista, ma è chiaro che la base della scorso monoposto era molto buona, e ci sono tutti i presupposti per pensare di fare bene anche nel 2023. Un punto a favore della Scuderia modenese potrebbe derivare da un ritorno davvero gradito nel Reparto Corse, di cui ora vi parleremo.
Ferrari, torna un uomo di esperienza a Maranello
La Ferrari ha avuto nell’affidabilità uno dei suoi crucci per quanto riguarda la scorsa stagione. Il motore Superfast ha sicuramente garantito un netto balzo in avanti sul fronte delle performance, ma ciò non è bastato per vincere il titolo mondiale. Il motivo è da ricercarsi principalmente nei guasti tecnici che ci sono stati tra la primavera e l’estate, con Charles Leclerc che è stato costretto a due ritiri mentre era al comando, sia in Spagna che in Azerbaijan.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’esplosione con tanto di fiamme che è avvenuta sulla power unit di Carlos Sainz in Austria, quando le due Rosse si apprestavano a portare a casa una strepitosa doppietta, proprio a casa della Red Bull. A quel punto, la Scuderia modenese ha deciso di diminuire la potenza di qualche cavallo, per cercare di scongiurare nuove rotture.
Frederic Vasseur ha detto recenetemente che i guai di affidabilità non saranno più un problema nel 2023, motivo per il quale si potrà rialzare la potenza e sperare di colmare il gap con la Red Bull sui rettilinei. Secondo quanto riportato da “Motorsport.com“, uno degli uomini in grado di fare la differenza sarà Davide Mazzoni, ingegnere esperto di calibrazione funzionalità che ha lavorato in Maserati negli ultimi anni.
La sua forza è la grande esperienza sui bio-carburanti, il cui utilizzo è stato nettamente aumentato dalla passata stagione. Il tecnico ha fatto registrare degli ottimi risultati quando ha lavorato per la casa del Tridente, e potrebbe fare la differenza anche oggi all’interno della Gestione Sportiva grazie alle sue conoscenze.
Mazzoni è stato nominato Head of ICE, ovvero capo del reparto che si occupa del motore a combustione interna, quello non elettrificato, tanto per farci capire meglio. La sua esperienza sarà fondamentale per trarre il massimo beneficio dall’E10, ovvero il bio-carburante che viene usato oggi in F1, sia dal punto di vista che delle performance che per quello che riguarda l’affidabilità.
La Ferrari ha spinto molto per averlo a Maranello, ed il suo apporto sarà fondamentale anche per quello che accadrà dal 2026 in avanti. A partire da quella data, infatti, debutteranno le nuove power unit, che saranno ancor più ecosostenibili rispetto a quelle attuali, con maggior utilizzo dei nuovi carburanti ed una parte elettrica che andrà a pareggiare la potenza di quella termica, con l’esclusione dell’MGU-H dai progetti.
A Maranello, dunque, si investe ed anche tanto per il futuro, nel tentativo di tornare al mondiale ed anche di poter aprire un ciclo. Dal 2026 i rivali saranno davvero molti sul fronte motoristico, visto che a Mercedes, Renault ed Honda si aggiungeranno l’Audi e la Ford, in una sfida che sarà davvero entusiasmante da seguire e difficile da affrontare.