Jacques Villeneuve ha vinto il mondiale di F1 nel 1997, ma poi si è sempre dedicato ai motori. Nel 2023 grande ritorno per lui.
Quello di Jacques Villeneuve è un nome che è parte della storia del motorsport, sia per essere il figlio del grande Gilles che per i risultati ottenuti. Di lui si iniziò a parlare negli anni Novanta, visto quanto di buono fatto nelle gare oltreoceano. Nel 1995, tutte le attenzioni sono sul figlio d’arte, che al volante di una Reynard Cosworth-Ford sbanca la 500 Miglia di Indianapolis, dove aveva chiuso secondo l’anno prima, portandosi a casa anche il titolo di Formula Cart.
I tempi erano maturi per il passaggio in F1, che arrivò puntuale nel 1996. Il canadese entrò nel Circus dalla porta principale, visto che ad ingaggiarlo fu la Williams-Renault, squadra di riferimento per l’epoca. Il suo esordio fu clamoroso, visto che ottenne la pole position al Gran Premio d’Australia, salvo poi dover cedere la vittoria al compagno di squadra Damon Hill per un problema tecnico che lo colpì negli ultimi giri.
Villeneuve contese il titolo al britannico sino all’ultima gara, vincendo ben quattro gare e candidandosi come grande favorito per il 1997. La Williams puntò tutto su di lui per quella stagione, con Hill che virò verso la Arrows-Yamaha, cedendo il proprio sedile al giovane tedesco Heinz-Harald Frentzen.
Il 1997 fu un campionato che visse della sfida tra il canadese e la Ferrari di Michael Schumacher, i quali si scambiarono più volte la leadership della classifica iridata. Tutto si decise nel round finale, previsto a Jerez de la Frontera con il Gran Premio d’Europa, in quella che fu l’ultima stagione in cui l’ultima gara si disputò nel vecchio continente.
I due protagonisti si presentarono al round conclusivo separati da un solo punto a favore del tedesco, il quale però compie una follia durante la gara, sbattendo intenzionalmente contro il rivale che lo stava superando a pochi giri dalla fine. Jacques chiude terzo e si laurea campione del mondo, mentre al Kaiser di Kerpen vengono tolti tutti i punti della stagione per comportamento anti-sportivo.
Gli anni successivi vedranno il canadese impegnato con squadre minori, sino all’addio al Circus datato metà 2006, quando fu licenziato dalla BMW Sauber per mancanza di risultati, venendo sostituito da Robert Kubica. Va detto però che la sua carriera in macchina era tutt’altro che finita.
Villeneuve, ritorno in pista per lui nel 2023
La carriera di Jacques Villeneuve, dopo l’addio alla F1, non è di certo terminata. Nel 2007, infatti, è entrato a far parte del programma Peugeot a Le Mans, iniziando a guidare la 908 HDI FAP turbodiesel con la quale ha ottenuto diverse vittorie nella European Le Mans Series, ma non riuscendo a mettere le mani sul successo assoluto alla storica 24 ore francese.
Per lui si è trattato di una brutta perdita, dal momento che portando a casa il successo avrebbe ottenuto la Triple Crown, ovvero successo nel mondiale di F1, alla 500 Miglia di Indianapolis, dove si è imposto nel 1995, e quello a Le Mans. Nel 2008, Jacques ci andò vicinissimo, conquistando la seconda posizione assieme a Marc Gené e Nicolas Minassian, i quali condividevano con lui la Peugeot #7.
Il trio dominò la prima parte di gara, ma Villeneuve fu protagonista di uno stint molto negativo durante la notte, sul bagnato, favorendo la rimonta dell’Audi R10 TDI #2 di Tom Kristensen, Allan McNish e del nostro Dindo Capello, poi vincitori della corsa. A fine anno, il canadese non venne riconfermato dalla Peugeot, ma proprio tra pochi mesi avrà una nuova, grande occasione.
Jacques sarà infatti al via del FIA WEC con il team Floyd Vanwall Racing Team, sulla Vanwall Vandervell 680, che condividerà con Tom Dillmann ed Esteban Guerrieri, due grandi esperti di corse endurance. L’auto è iscritta alla classe Hypercar, ovvero quella assoluta, che punta al successo generale.
Va chiarito che le speranze di vittoria, sia nelle gare del mondiale endurance che nel FIA WEC, di questa vettura sono prossime allo zero, calcolando che le rivali saranno case costruttrici come la Toyota, che domina da anni, la Porsche, la quale vanta il record di 19 vittorie alla maratona della Sarthe, la Peugeot, la Ferrari e la Cadillac, squadroni ufficiali che possono vantare budget faraonici, mentre la Vanwall è un progetto privato austriaco, che punta almeno a finire la corsa per ottenere il suo piccolo successo.
Il canadese, tuttavia, una minima esperienza in questa gara ce l’ha, e sarà interessante vederlo al via. Negli ultimi anni, il campione del mondo del 1997 aveva collaborato con “SKY Sport F1“, ma dal 2022 non è più presente nella squadra motori, forse perché era uno abituato a dire sempre la verità e le cose come stavano, cosa che nel giornalismo di oggi e nel mondo in generale stona.
Un personaggio così, che piaccia o meno, manca molto alla F1, e siamo sicuri che gli appassionati siano molto felici di rivederlo in macchina, alla veneranda età di 51 anni, non proprio pochissimi per mettersi al volante di vetture così potenti. Tra pochi mesi inizieremo a capire il suo potenziale.