Jody Scheckter vinse il titolo mondiale con la Ferrari nel 1979, l’ultimo prima dell’era Schumacher. Ecco di cosa si occupa oggi.
Uno dei personaggi più amati dai tifosi della Ferrari è sicuramente Jody Scheckter, nonostante una sorta di “maledizione” di cui fu portatore. Il nativo di East London, in Sudafrica, venne al mondo il 29 gennaio del 1950, ed ha ancora oggi un record che difficilmente qualcuno gli porterà via.
Si tratta, infatti, dell’unico campione del mondo proveniente dal continente africano, visto il titolo vinto nel 1979 al volante della Ferrari. L’auto in questione è la mitica 312 T4, che lo portò al titolo davanti al suo compagno di squadra Gilles Villeneuve. Al contrario di quanto si possa pensare, i due divennero molto amici pur essendosi giocati il titolo in casa.
Il canadese si mise al servizio del team-mate, e tra i due nacque una splendida amicizia che durò sino alla tragica fine del canadese. In quel drammatico 8 maggio del 1982, quando Gilles vide il suo destino compiersi a Zolder, durante le prove del Gran Premio del Belgio, fu Scheckter stesso ad informare la moglie Joanna, rimasta a Monte-Carlo per la cresima della figlia.
La stessa consorte di Jody si recò a casa di Gilles per stare accanto a Joanna, per poi accompagnarla in Belgio al capezzale del marito. Tra i due ex compagni di squadra c’era un rapporto sincero, come si vedrà poi dal discorso che il campione del mondo del 1979 fece al funerale di Gilles. Come dicevamo, questo personaggio è legato ad una maledizione, perché fu l’ultimo ferrarista a vincere il titolo prima di Michael Schumacher, che nel 2000 spezzò un digiuno di oltre 21 anni.
Scheckter, ecco di cosa si occupa oggi il sudafricano
Jody Scheckter non ha avuto una vita impegnata nell’automobilismo dopo il ritiro dalla F1, avvenuto alla fine del 1980, annata terribile in Ferrari a causa della poca velocità e della carente affidabilità della 312 T5, evoluzione mal riuscita della T4 che lo portò sul tetto del mondo l’anno prima.
Il sudafricano si è poi dedicato ad attività imprenditoriali, diventando un impresario nella produzione di mozzarelle di bufala negli Stati Uniti d’America. Oltre a questo, è molto attivo anche in un altro ambito dell’imprenditoria, quella legata alle armi, ed è molto raro vederlo in pista per un week-end di gara.
L’ultima volta in cui Scheckter ha presenziato ad un evento è stato al Gran Premio d’Italia del 2019, quello vinto da Charles Leclerc. Il sudafricano ha girato sulla mitica T4 progettata dall’ingegner Mauro Forghieri per celebrare i quarant’anni trascorsi dalla vittoria del suo titolo mondiale, datato 1979.
Pochi mesi dopo, tuttavia, la sua vita è stata sconvolta dalla morte di sua figlia Ila, di 21 anni, a causa di una probabile overdose di stupefacenti. La ragazza aveva sviluppato una terribile forma di tumore al cervello, per la quale si era poi operata, ma come conseguenza dell’intervento aveva sviluppato un’epilessia che le generava molta ansia. Per questo motivo, la giovane aveva iniziato ad utilizzare questa tipologia di sostanze, che alla fine le furono fatali.
La notizia sconvolse anche il mondo della F1, visto che Jody è sempre stato un personaggio molto apprezzato, sia per la sua grande abilità al volante che per le doti umane. Sarebbe bello, un giorno, vederlo di nuovo nel paddock, anche se lui non ha mai voluto essere coinvolti in ruoli manageriali, tenendosi sempre fuori dal mondo dei motori dopo il ritiro dal ruolo di pilota.