Il più giovane dei fratelli Elkann ha avuto un pensiero per suo nonno Gianni Agnelli in relazione al leggendario pilota della Ferrari, Michael Schumacher.
Lapo Elkann porta la Ferrari nel cuore. Ha tatuato il Cavallino sulla sua pelle ed ha vissuto l’epopea di Michael Schumacher da una posizione molto privilegiata. A 23 anni ha assistito al primo successo del Kaiser a Maranello, dopo il titolo costruttori conquistato nel 1999. Per la Rossa è stato un periodo irripetibile con il pilota più forte sull’auto migliore della griglia.
La Scuderia incuteva timore solo a nominarla. Il tedesco non sembrava imbattibile, lo era. Finché non rivoluzionarono tutto nel 2005 per porre un freno allo strapotere della casa modenese, nessuno era stato in grado di eguagliare il Barone Rosso. Ci avevano provato piloti fortissimi, ma quando sembrava sul punto di cedere, Michael riusciva ad estrarre sempre un quid in più per sbaragliare la concorrenza. Solo uno straordinario Fernando Alonso fu in grado di frenare la cavalcata del sette volte campione del mondo. La passione per la Formula 1 nella famiglia Agnelli è nata grazie all’interesse per i motori dell’Avvocato.
Gianni Agnelli aveva ereditato una fortuna, ma aveva costruito il suo business sulla programmazione. Un uomo lungimirante, in grado di circondarsi dagli uomini giusti. In Ferrari non fu scelto uno qualsiasi, ma un uomo che conosceva l’ambiente e che aveva lavorato al fianco del Drake. Luca Cordero di Montezemolo è stato il miglior Presidente della storia del marchio. Un lavoratore instancabile che pretendeva sempre il massimo da tutti i suoi collaboratori. Fu lui a scegliere Jean Todt e a catena tutti gli uomini che resero possibile l’exploit del Cavallino Rampante nel nuovo millennio. L’ex F1 e l’aneddoto da brividi su Schumacher: fan a bocca aperta.
Oggi la Rossa è nelle mani dell’erede designato da Gianni Agnelli. John Elkann ha preso le redini della Ferrari al momento della prematura scomparsa di Sergio Marchionne. L’erede dell’Avvocato ha guidato la Fiat e la casa modenese a traguardi storici. Il gruppo torinese ha stretto un accordo con i cugini francesi della PSA, creando il quarto costruttore al mondo di automobili. Dopo Stellantis e i fatturati record della Ferrari, ora dovranno arrivare i trionfi su pista.
Il Cavallino dovrà tornare a comandare sia in F1 che nel WEC, ma nulla è scontato. Nonostante gli ingenti investimenti, nella categoria regina del Motorsport la Ferrari non è ancora riuscita a tornare ai fasti di un tempo. Il distacco di oltre 200 punti dalla testa della classifica ha rappresentato l’ennesima amara delusione. A dominare la scena è stata la Red Bull Racing, capace di collezionare 17 vittorie su 22 GP. In virtù di 15 trionfi stagionali, 2 in più di Michael Schumacher ai tempi della Rossa, Max Verstappen ha celebrato il suo secondo mondiale. Michael Schumacher, patrimonio astronomico: la cifra è incredibile.
Leclerc proverà a rompere l’egemonia del coetaneo olandese. Non sarà facile, perché il #33, oggi numero 1 della griglia, è il pilota che più incarna le capacità velocistiche e il temperamento di Michael Schumacher. Il monegasco avrà dalla sua parte il neo team principal, Frederic Vasseur, che lo aveva già guidato ai tempi della Alfa Sauber. Lapo Elkann si aspetta tanto dal nuovo corso e ha accolto con entusiasmo il tecnico francese.
L’ammissione di Lapo su Michael Schumacher
In una recente intervista rilasciata a Oggi, Lapo Elkann ha ammesso che Michael Schumacher era amatissimo da Gianni Agnelli, l’uomo che ha salvato la Ferrari da un tracollo nel 1969. “Il suo pilota preferito era quello che vinceva – ha ammesso il nipote di Agnelli, Lapo Elkann – Penso che sia per questo che amava Michael Schumacher. Poi gli piaceva Gilles Villeneuve, il suo modo di guidare e Ayrton Senna, che se non fosse morto così tragicamente sarebbe arrivato in Ferrari l’anno successivo. Amava il talento e il coraggio e li riconosceva anche nei suoi avversari. Era un vero sportivo”.
Gianni Agnelli è scomparso 20 anni fa ed è stato importantissimo per la Ferrari. “Ha salvato il Cavallino Rampante, impedendo che venisse venduto agli americani. Poi ha scelto le persone giuste: (l’ex presidente della Ferrari, ndr) Luca di Montezemolo e Jean Todt. Amava le Ferrari e amava tutte le cose belle della vita. Non basta essere ricchi per apprezzare la bellezza. Il gusto non si compra”, ha sancito Lapo Elkann.
Lapo, nonostante sia defilato dalla squadra corse del Cavallino, non fa mancare mai il suo apporto. Si è dimostrato molto attento alle dinamiche interne al team e ha presenziato a diversi appuntamenti del calendario. La prossima stagione sarà essenziale per la Scuderia modenese, dopo le illusioni del 2022. La F1-75 sembrava essere l’auto ad effetto suolo migliore del lotto. Leclerc si aggiudicò i primi Gran Premi, ma tutto durò un paio di mesi. Il riscatto dovrà arrivare presto.