L’undercut è un termine tecnico molto utilizzato nella F1 odierna. Ecco di cosa si tratta e da chi viene usato durante le gare.
La F1 moderna è caratterizzata da molti termini che sono entrati nell’immaginario collettivo e che vengono utilizzati in ogni week-end di gara. Una delle fasi più interessanti delle corse è quella relativa alle strategie, che possono decidere l’esito dei GP vista la difficoltà che si è registrata negli ultimi decenni di effettuare sorpassi.
Far funzionare al meglio le gomme è diventato fondamentale nella F1 moderna, ed il 2022, in tal senso, è stato l’anno più significativo, visto che spesso le gare vengono vinte non dalla macchina più veloce in assoluto, ma da quella che tratta al meglio gli pneumatici e non lo porta troppo velocemente al degrado.
La Ferrari dello scorso anno ha siglato un gran numero di pole position, ben 12, vincendo solo 4 gare, spesso e volentieri proprio a causa di un degrado anomalo delle coperture. Da quando la Pirelli è arrivata nel Circus, la gestione delle gomme è divenuta fondamentale, e le fasi di pit-stop sono molto delicate.
Uno dei termini più utilizzati al giorno d’oggi è quello dell’undercut, ed oggi andremo ad analizzarlo nel profondo cercando di farvi anche qualche esempio. Opposto all’undercut c’è invece l’overcut, di cui vi parleremo in un altro articolo in questi giorni. Ecco le peculiarità di questo termine.
F1, ecco cosa intendiamo con la parola undercut
L’undercut è un termine che in F1 viene utilizzato principalmente dal 2011, ovvero l’anno in cui esordirono le Pirelli rimpiazzando le Bridgestone. La FIA chiese al costruttore milanese di costruire delle mescole che andassero incontro ad un veloce degrado, in modo da costringere le squadre ad effettuare più pit-stop vivacizzando le corse con le strategie.
Undercut significa letteralmente “tagliare sotto”, ed in F1 indica la strategia di un pilota che si ferma in anticipo rispetto al rivale che lo precede per cercare di prendersi la posizione. Infatti, da quando sono stati tolti i rifornimenti nel 2010, fermarsi prima degli altri è divenuto un vantaggio, visto che si monta una gomma più fresca che garantisce prestazioni migliori.
Quando si riforniva la situazione era ben diversa, visto che chi si fermava per primo diventava più lento, alla luce del fatto che imbarcava più carburante ritrovandosi con una monoposto più complessa da gestire, e le gomme nuove non erano un fattore di vantaggio rispetto alla concorrenza.
L’undercut ha deciso molte gare dal 2011 ad oggi, e l’impatto di una gomma fresca nei confronti di una più vecchia ha determinato anche l’esito del mondiale nel 2021, con Max Verstappen che all’ultimo giro del GP di Abu Dhabi superò con facilità estrema Lewis Hamilton, quasi sulle tele visto che le sue gomme Dure avevano ben 40 giri sulle spalle.
L’undercut è la strategia usata più spesso dagli ingegneri, e c’è da dire che quelli della Red Bull sono quasi sempre i più scaltri nell’attuarla, beffando spesso e volentieri gli avversari. In molti hanno messo in discussione questa tipologia di gare, che spesso premiano proprio il più bravo nelle tattiche rispetto a chi è più veloce, ma il Circus ormai è cambiato ed occorre accontentarsi.