Ayrton Senna è stato una leggenda assoluta della F1, che di questo sport ha fatto la storia. Ecco dove è stato sepolto dopo la morte.
La morte di Ayrton Senna ha rappresentato uno shock per tutto il mondo, e non solo quello legato allo sport o ai motori. Il tre volte campione del mondo di F1 era diventato un personaggio planetario, e soprattutto, un simbolo per il proprio paese, che come accade ancora oggi, versava tra mille difficoltà economiche e sociali.
Ayrton aveva ridato voglia ai brasiliani di sognare attraverso lo sport, come faceva la Selecao, ovvero la nazionale di calcio che tra l’altro, nel 1994, vinse i Mondiali negli USA contro l’Italia nella finale decisa ai calci di rigore, dedicando il trionfo proprio a “Magic”. Chi era sufficientemente adulto per capire cosa stesse succedendo, il primo maggio di quell’anno è divenuta una data scolpita nel calendario, e non perché si tratta della Festa dei Lavoratori.
Quasi 29 anni fa, sulla pista di Imola, assistemmo alla tragedia del dramma in diretta, con il grande Senna che trovò la morte durante il Gran Premio di San Marino, mentre faceva quello che amava. Il brasiliano era al comando dopo aver ottenuto l’ennesima pole position, la 65esima ed ultima della sua carriera, al volante della Williams-Renault con la quale aveva iniziato a correre pochi mesi prima.
La sua situazione di classifica era molto complicata, visto che Michael Schumacher aveva vinto le prime due gare della stagione, volando a 20 punti, contro la quota zero di Ayrton che si era ritirato sia in Brasile che in Giappone, ad Aida. Ad Imola, dunque, la vittoria era l’unico risultato utile per il grande brasiliano, ma le cose andarono in modo drammatico.
Durante il settimo giro, la sua Williams partì per la tangente alla curva del Tamburello, che all’epoca era ben diversa da oggi, dove è presente una chicane. Nel 1994, invece, si trattava di un curvone verso sinistra da percorrere in pieno, ad oltre 280 km/h, dove qualche anno prima rischiò la vita anche Gerhard Berger, il quale si schiantò violentemente con la sua Ferrari nel 1989, uscendo vivo per miracolo dall’incendio.
La vettura di Ayrton non prese fuoco, ma non fu comunque fortunato come il suo grande amico austriaco. “Magic” andò violentemente a sbattere contro le barriere di protezione, e nell’impatto, il giunto della sospensione anteriore sinistra gli distrusse il casco, fracassandogli il cranio e causando le ferite che gli sarebbero poi state letali.
L’elicottero ed i soccorsi arrivarono molto in fretta, ed il mezzo si alzò in volo verso l’Ospedale Maggiore di Bologna pochi minuti dopo l’incidente, che si verificò alle ore 14:17. Ayrton, purtroppo, non riprese mai conoscenza, ed alle 18:40, ovvero 4 ore e 23 minuti più tardi dello schianto del Tamburello, venne dichiarato morto dalla dottoressa Maria Teresa Fiandri.
Un momento che resterà impresso nella mente di tutti, che fece seguito al già terribile lutto legato alla scomparsa del collega Roland Ratzenberger, morto il giorno prima durante le qualifiche. Da quel momento in poi, la F1 è nettamente cambiata, andando alla ricerca continua della sicurezza. Per la morte di Ayrton vennero proclamati vari giorni di lutto nazionale in Brasile, dove giovedì 5 maggio, nella città di San Paolo, si celebrarono i suoi funerali solenni.
Senna, ecco dove è sepolta la leggenda brasiliana
La morte di Ayrton Senna sconvolse tutti, ed in Brasile si fece veramente fatica ad uscire dal lutto seminato dalla sua scomparsa. I funerali, come detto, andarono in scena quattro giorni dopo la tragedia, ed il suo corpo fu sepolto nel Cimitero Monumentale di Morumbi, quartiere della zona ovest di San Paolo. Si tratta di un cimitero molto vicino allo stile statunitense, con lapidi incastonate nella terra.
Sulla lapide di Ayrton c’è scritto: “Nade pode me separar do amor de Deus“, che tradotto significa “Nulla mi può separare dall’amore di Dio“. Una frase che mette i brividi e che testimonia la grande fede religiosa del tre volte campione del mondo, che più volte, nel corso della sua carriera, sottolineo la sua vicinanza con Dio. Ayrton riposa in pace per sempre nella sua San Paolo, e la sua tomba è visitata da migliaia di appassionati e turisti ogni anno, ormai da quasi tre decenni.
Tra circa tre mesi saranno trascorsi 29 anni dalla morte di questa leggenda, che ancora oggi è presente nella mente di tutti gli appassionati. Senna ha fatto qualcosa di incredibile nella sua carriera, lasciando un segno indelebile nei fan, ma anche in chi, per un motivo o per l’altro, non lo amava in modo particolare. La sua morte, comunque, non è stata vana, ed è servita per portare un netto miglioramento in termini di sicurezza.