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Formula 1

Nico Rosberg e quel mistero: perché si è ritirato dalla F1?

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Giovanni Messi

Il campione del mondo 2016, Nico Rosberg, ha detto addio alla F1 dopo il titolo mondiale. Ecco i perché di quella sua scelta.

Uno dei talenti più interessanti che la F1 si è goduta nel nuovo millennio è sicuramente quello di Nico Rosberg. Figlio di Keke, campione del mondo con la Williams nel 1982, il tedesco dimostrò di avere tra le mani un enorme talento sin dai primi passi nel motorsport, quando conobbe, sulle piste dei kart, Lewis Hamilton.

Rosberg e lo strano ritiro del 2016 (LaPresse)

I due diventarono subito ottimi amici, anche se la carriera li avrebbe poi messi di fronte in una sfida infernale, durata per ben tre anni. Il nativo di Wiesbaden fu il primo campione della storia della GP2, campionato ora noto come Formula 2, dominando la stagione del 2005 al volante di una vettura gestita dal team ART Grand Prix.

La sua velocità convinse la Williams ad assumerlo per il 2006, mettendolo al fianco dell’esperto Mark Webber. Il debutto fu strepitoso, al Gran Premio del Bahrain di quell’anno. Rosberg rimontò dalle retrovie con una serie incredibile di sorpassi, chiudendo al settimo posto e portandosi a casa due punti, ma anche la gioia del giro più veloce.

Durante quella stagione non mancarono altri acuti, ma la Williams non era affatto competitiva e non gli permetteva di esprimere tutto il suo talento. Il primo podio arrivò addirittura nel 2008, con un terzo posto al Gran Premio d’Australia, nell’anno in cui il suo amico Hamilton si prese il primo titolo mondiale dei sette che avrebbe poi vinto in carriera.

L’occasione d’oro nella carriera di Nico arrivò nel 2010, quando fu chiamato dalla rientrante Mercedes, al fianco di un certo Michael Schumacher. Il giovane talento ottenne i primi tre podi per il team di Brackley, ottenendo anche la prima vittoria e la prima pole position nel 2012, al GP di Cina. Il duello contro il Kaiser di Kerpen venne vinto nettamente dal più giovane Nico, che dal 2013 in poi si ritrovò al fianco di Hamilton.

Tra i due, dal 2014 in avanti, con l’avvento dell’era turbo-ibrida e del dominio delle frecce d’argento, iniziarono una battaglia accesissima per il vertice del Circus, e Sir Lewis ebbe la meglio nel primo biennio. Nel 2014, tutto si risolse in favore del britannico ad Abu Dhabi, mentre il 2015 fu un anno senza storia con Hamilton che si laureò campione del mondo per la terza volta.

Nico aveva bisogno di un qualcosa di speciale per battere l’ormai ex amico, e quel qualcosa lo trovò nel 2016. Il tedesco dominò la scena nelle prime quattro gare, scappando via in classifica, ma man mano venne raggiunto e superato attorno all’estate. Nel momento in cui stava per crollare, Nico riuscì a reagire con le vittorie di Spa-Francorchamps, Monza e Singapore, tornando davanti a tutti.

A fare la differenza fu sicuramente il ritiro di Hamilton in Malesia per la rottura del motore, che consentì al compagno di squadra di aprire un bel gap nel mondiale. A quel punto, Nico ipotecò il titolo trionfando in Giappone, per poi portare a casa quattro secondi posti nelle ultime gare che gli consentirono di festeggiare il titolo iridato.

Rosberg, ecco i motivi del suo ritiro dalle corse

Nel dicembre del 2016, la F1 fu scossa da una notizia clamorosa: Nico Rosberg si sarebbe ritirato e non avrebbe difeso il titolo mondiale vinto contro Lewis Hamilton l’anno prima. La news fece il giro del mondo in pochi minuti, ed il tedesco la spiegò dicendo che aveva raggiunto il suo obiettivo, e che per farlo aveva davvero consumato tutte le energie che aveva in corpo.

Questo testimonia l’enorme forza di Hamilton, che aveva più talento ma che fu meno dedito al sacrificio in quell’anno, dovendo soccombere al team-mate. Nico lasciò dunque da campione del mondo in carica, e l’ultimo a farlo, prima di lui, fu Alain Prost nel 1993, che di titoli però ne aveva vinti ben quattro.

Rosberg lasciò il Circus da padrone assoluto, lasciando un enorme rammarico in Sir Lewis che non ebbe mai la propria rivincita, pur portando poi a casa ben quattro allori iridati di fila. Dopo gli scontri tra lui ed Hamilton, Toto Wolff decise di sostituirlo con Valtteri Bottas, ovvero con un secondo pilota che non avrebbe potuto infastidire il numero uno in assoluto all’interno del team di Brackley.

Da quel momento in poi, il nativo di Wiesbaden si è dedicato a dei video sul proprio canale YouTube ed alle telecronache, senza più tornare in pista in altre competizioni. Lo farà mai? Al momento, non sembra essere il caso, ma nel mondo del motorsport, come ben sappiamo, non si può mai dare nulla per scontato.

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