Il centauro spagnolo, Dani Pedrosa, ha raccontato i suoi trascorsi in Honda al fianco di Casey Stoner. Ecco come andarono le cose tra i due.
Dani Pedrosa è tornato a far parlare di sé per una scelta piuttosto singolare. Gli onori e gli oneri della cronaca per la futura partecipazione come wild card al Gran Premio di Spagna il 30 aprile 2023 sulla KTM hanno riaperto un vecchio capitolo. La vita del catalano ruota sempre intorno alle competizioni motoristiche.
Dani, dopo una vita spesa in Honda, è diventato collaudatore KTM nel 2018. Si è lanciato anche alla guida di una Lamborghini Huracan nel campionato Lamborghini Super Trofeo al fianco del teammate Antonin Borga. Nelle prime due gare di Imola del 2022 è arrivato un nono e un quarto posto di categoria Pro-Am. La stagione è stata condita da molti alti e bassi. Dopo varie peripezie, nel finale di stagione, nell’evento delle Grand Finals, ha calcato il podio, arrivando secondo in gara 1 e al sesto posto in gara 2. Il terzo posto conclusivo in graduatoria nel gran finale ha certificato il talento di Sabadell anche sulle quattro ruote. Risultati superiori a quelli ottenuti da Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, rispettivamente, nelle categorie della Porsche Cup e del GT.
Il pallino del tre volte campione del mondo spagnolo è, però, la MotoGP. Il suo contributo alla crescita della KTM si è rivelato importantissimo. La squadra austriaca si è tolta diverse soddisfazioni negli ultimi anni. La Honda, invece, si è fatta scappare un talento purissimo che avrebbe potuto indirizzare lo sviluppo della RC213V. Pedrosa è una leggenda della MotoGP ed è già tornato a correre una gara della top class, in occasione del Gran Premio di Stiria del 2021, dove fu protagonista di un pesante crash con l’Aprilia di Savadori.
Pedrosa si è dimostrato un pilota con una mentalità molto forte. Ha deciso di risaltare in sella alla KTM perché ha ritenuto che la moto sia molto competitiva. Un ottimo segnale anche per Brand Binder e Jack Miller. Nella sua carriera Pedrosa ha incontrato i più temibili rider della storia della MotoGP. Dani avrebbe potuto vincere, serenamente, anche nella classe regina, se non fosse capitato nel momento d’oro di Valentino Rossi, Casey Stoner e, successivamente, di Jorge Lorenzo e Marc Marquez. Dani è stato compagno di squadra sia dell’australiano che del Cabroncito. Due fenomeni assoluti che insieme hanno conquistato ben 10 titoli mondiali. Come vedere la MotoGP in diretta gratis? Ecco l’unico metodo.
L’ammissione di Pedrosa su Stoner
Nel corso della sua carriera in top class, Pedrosa è rimasto l’eterno secondo. Ha osservato le vittorie di Nicky Hayden, Casey Stoner e il filotto di Marc Marquez. Ha dovuto ingoiare tanti bocconi amari, ma è rimasto fedele ai suoi principi. Sempre corretto e, intellettualmente, onesto l’ex centauro della Honda ha avuto tantissimi problemi fisici che lo hanno limitato. Avrebbe meritato di più in carriera, ma si è trovato dei mostri in squadra che hanno fagocitato tutto. Marc Marquez attacca di nuovo Valentino Rossi: che frecciata.
Pedrosa, ospite in alcune trasmissioni TV, è tornato a parlare del suo passato in Honda. A DAZN, nel programma Cuatro Tiempos, ha ammesso tutte le qualità del suo ex compagno di squadra, Casey Stoner. L’australiano, dopo aver vinto nel 2007 in Ducati, dettò legge nel box della casa dell’ala dorata. Dani veniva da una serie di sfortuna, avendo subito già i primi gravi infortuni della sua carriera. La casa giapponese lo affiancò nel 2011 ad un talento naturale come l’australiano. I risultati andarono nella direzione di Casey. Dani comprese sin da subito la direzione che la Honda avrebbe preso con il campione del mondo 2007.
In merito a questo Dani ha confessato: “Andiamo a Brno per provare la moto, salgo ed ero un secondo più lento di Casey. Ho subito avuto un feeling orribile con la moto, non lo capivo, non riuscivo a capire come facesse quel ragazzo ad andare un secondo più veloce di me con una moto che sembrava che mi stesse guidando. Stavo per cadere ad ogni curva”.
Nonostante la grande esperienza, Pedrosa si ritrovò in grandissime difficoltà. Lo spagnolo ha vinto nella classe 125, nel 2003, e due titoli nella classe 250, 2004 e 2005, diventando il più giovane pilota a vincere due mondiali consecutivi in questa categoria. In MotoGP furono dolori. Il tre volte campione del mondo ha aggiunto: “Sono riuscito a parlare con i giapponesi e a cambiare moto. Alla fine mi hanno portato una nuova moto nel finale di stagione. E questa andava veloce sia con me che con lui. Ma io ero comunque un secondo più lento sia con una che con l’altra moto”.