La Ducati è il riferimento assoluto del panorama delle due ruote, ed ora sorge una nuova occasione per il futuro del marchio.
La grande attesa si è conclusa pochi giorni fa, con la Ducati che ha svelato al mondo intero le forme della Desmosedici GP23. Come ben sappiamo, non si tratta della moto che poi scenderà in pista, dal momento che l’aerodinamica definitiva avremo modo di vederla soltanto nei test in Malesia, dunque, circa un mese e mezzo prima rispetto al Gran Premio del Portogallo previsto per il 26 marzo.
Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini sono già impazienti di provarla, con il campione del mondo in carica che nel corso dei test di Valencia dello scorso novembre era salito in sella al prototipo della GP23, che comunque differiva in molti dettagli dalla versione definitiva. La Rossa fa già paura ed è bellissima nella sua livrea, ma è ovvio che il responso finale lo dovrà dare la pista, campo nel quale la bellezza c’entra poco e nulla.
La Ducati ha lavorato su tanti fronti, come il miglioramento dell’uscita di curva tramite alcune modifiche all’abbassatore posteriore, la ricerca di qualche cavallo in più ed anche il tentativo di migliorare la guidabilità in curva, unico aspetto in cui la Rossa del passato non aveva un gran margine nei confronti della concorrenza, soprattutto se paragonata alla Yamaha ed al modo di guidarla di Fabio Quartararo.
L’attenzione è rivolta anche alla Honda ed a Marc Marquez, vogliosi di rivincita dopo un periodo da incubo e fatto di troppi alti e bassi. Il nativo di Cervera ed il team diretto da Alberto Puig sono vogliosi di riscatto, ma va detto che il gap da recuperare era molto e farlo tutto in un inverno non è semplice. Nel frattempo, a Borgo Panigale ci si inizia a guardare intorno.
Ducati, Luigi Dall’Igna parla del futuro del marchio
In casa Ducati c’è grande attesa per scoprire il potenziale della Desmosedici GP23, svelata lunedì scorso nella cornice di Madonna di Campiglio. La gestione di Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini non sarà affatto semplice, e la triade composto da Luigi Dall’Igna, Davide Tardozzi e Paolo Ciabatti avrà il suo bel da fare per cercare di evitare guai.
I due sono fortissimi, uno appena campione del mondo e l’altro voglioso di detronizzarlo sin da questa stagione. L’unica certezza, per il momento, sta nel fatto che la casa di Borgo Panigale parta da grande favorita, e che sarà compito degli altri cercare di inventarsi qualcosa per poter chiudere il gap.
La Ducati è il riferimento assoluto nel mondo delle due ruote in questo periodo storico, visto che i titoli mondiali, oltre che in MotoGP, anche in Superbike, dove Alvaro Bautista ha cannibalizzato lo scorso campionato, partendo da favorito assoluto anche per la stagione che sta per prendere il via.
In un’intervista concessa a “La Gazzetta dello Sport“, Dall’Igna ha parlato dei possibili piani futuri della casa di Borgo Panigale, non escludendo una partecipazione alla 8 ore di Suzuka del mondiale endurance: “La 8 ore di Suzuka è una gara molto bella, e per una casa costruttrice non è una tappa che passa inosservata, è intrigante. Pecco vorrebbe correrla e ce ne parla molto spesso, ci stiamo pensando in questo momento, ma riteniamo che forse sia ancora presto. Se dovessi passare alle auto? Mi piacciono molto le sfide, ma oggi non ho obiettivi particolari, cerco di lavorare sempre bene sfruttando ciò che capita“.
Il vulcanico ingegnere veneto ha poi allontanato il paragone con Adrian Newey, il progettista della Red Bull di F1, quello che ha ottenuto il maggior numero di successi iridati nella massima formula: “Credo che io sia più un organizzatore delle persone che un inventore di soluzioni, poi è vero che alcune idee che abbiamo visto sulle nostre moto sono frutto del mio lavoro, altre magari meno. La gran parte del lavoro è però frutto della gente che lavora in questa azienda, tutti abbiamo il nostro merito“.
Dall’Igna ha dimostrato anche una grande modestia nelle sue parole oltre all’immane talento tecnico che ha permesso alle Rosse delle due ruote di dominare il mondo. Il 2023 sarà l’anno della conferma, ed è ovvio che sulla casa di Borgo Panigale la pressione ora sarà alle stelle, perché dopo aver vinto la grande difficoltà è proprio quella di rimanere davanti a tutti, senza fermarsi o perdere motivazioni.
Questo non sembra essere affatto il caso degli uomini che lavorano nel bolognese, tutti pronti ad un nuovo anno di sfide e, si spera, di successi. La Desmosedici GP23 sarà un’evoluzione e non una rivoluzione della sua progenitrice iridata, nella speranza che sappia riproporne i trionfi.